{"id":65673,"date":"2022-03-20T11:52:27","date_gmt":"2022-03-20T09:52:27","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=65673"},"modified":"2022-03-20T11:57:47","modified_gmt":"2022-03-20T09:57:47","slug":"san-giuseppe-perugia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/san-giuseppe-perugia\/","title":{"rendered":"Solennit\u00e0 di San Giuseppe, a Perugia la calata del Sant’Anello"},"content":{"rendered":"

“Per il secondo anno consecutivo ci ritroviamo in questa chiesa cattedrale per far memoria di san Giuseppe, lo sposo della Vergine Maria e padre putativo di Ges\u00f9. Mi auguro che questa celebrazione possa diventare per la Chiesa perusino-pievese una vera e propria tradizione. Ringrazio la Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant\u2019Anello, unitamente all\u2019Ufficio di Pastorale Familiare per aver promosso l\u2019odierna giornata di riflessione e di preghiera”. Con questo auspicio il cardinale Gualtiero Bassetti<\/strong> ha introdotto la sua omelia pronunciata nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, il pomeriggio del 19 marzo, solennit\u00e0 di san Giuseppe e festa del pap\u00e0. Solennit\u00e0, che nella cattedrale perugina, si \u00e8 aperta con la suggestiva ‘calata’ del Sant\u2019Anello<\/a> animata dall\u2019omonima confraternita; la reliquia ritenuta dalla piet\u00e0 popolare l\u2019anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe, portata a Perugia sul finire del XV secolo dopo essere stata trafugata nella citt\u00e0 di Chiusi. Dopo l\u2019esposizione del Sant\u2019Anello, \u00e8 seguita la catechesi rivolta alle coppie di fidanzati e di sposi dal titolo: \u201cFiglio perch\u00e9 ci hai fatto questo? L\u2019arte della genitorialit\u00e0 oggi\u201d, tenuta da don Francesco Buono, sacerdote diocesano e teologo. La solennit\u00e0 di san Giuseppe \u00e8 stata vissuta anche come occasione di preparazione alla X Giornata mondiale delle famiglie (Roma, 22-26 giugno), in un tempo di speranza e rinascita per riflettere sull\u2019\u201camore familiare: vocazione e via di santit\u00e0\u201d.<\/p>\n

Famiglia nido d’amore<\/h2>\n

L\u2019Ufficio diocesano per la pastorale familiare, a fine celebrazione, ha voluto lasciare un segno della giornata a ciascun padre, una bottiglietta con l’acqua benedetta e un’immagine con preghiera a San Giuseppe. “Un segno \u2013 hanno spiegato i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili della Pastorale familiare \u2013 che vuole riportare nelle case l’abitudine alla benedizione in famiglia, soprattutto del padre verso i figli, magari al mattino prima di cominciare le ‘corse’ quotidiane o al momento di andare a letto per terminare la giornata riconciliati e sereni. Si ricorda il duplice significato di questo gesto, la benedizione del padre verso i figli e l’affidamento al Padre celeste”. Gesto che il cardinale Bassetti ha compiuto al termine della celebrazione nel benedire le famiglie e nel raccogliersi in preghiera dinanzi al Sant\u2019Anello. “La famiglia \u00e8 per tutti il nido d\u2019amore dove la vita attecchisce \u2013 ha sottolineato il presule nell\u2019omelia \u2013; va perci\u00f2 costruita su quel modello d\u2019amore che \u00e8 la santa famiglia di Nazareth, e va vissuta come piccola chiesa, plasmata sullo stesso modello trinitario da cui la Chiesa deriva. L\u2019educazione dei figli \u00e8 poi la grande fatica che i genitori devono affrontare. Anche Maria e Giuseppe ebbero a che fare con il richiamo educativo riguardo a Ges\u00f9\u2026 Eppure Ges\u00f9 era il figlio di Dio, ma nell\u2019ordine umano, la mamma, era mamma anche per Lui”. Bassetti ha avuto parole di incoraggiamento anche per i fidanzati: “Voi fate un serio catecumenato, e cio\u00e8 un vero cammino di fede prima di accedere al sacramento del matrimonio, che vi d\u00e0 la grazia per essere ministri e comunicatori con Dio della vita. La comunit\u00e0 ecclesiale deve avere molta cura nei vostri confronti, educandovi alla conoscenza del ‘mistero grande’ insito nel matrimonio (Ef 5,32), anche con il ricorso agli strumenti che garantiscono l\u2019esperienza religiosa: la preghiera, i sacramenti, la vita di grazia, il rispetto reciproco, oltre alla castit\u00e0 che deve precedere il matrimonio cristiano”.<\/p>\n

L’aiuto di Giuseppe per la pace<\/h2>\n

“Quanto conforto, soprattutto in questi giorni di guerra, ci d\u00e0 sapere che non siamo abbandonati a noi stessi, che le nostre preghiere sono ascoltate, che Dio vede e interviene – ha detto il cardinale, nel commentare le letture -. Dio guida la storia, ma solo lui conosce i tempi in cui agire. Anzi, come si legge nel brano del Vangelo, Dio sa attendere, e aspetta che l\u2019albero infruttuoso porti frutti in avvenire. Quanto sono forti e impegnative, per\u00f2, le parole che Ges\u00f9 rivolge a coloro che avevano assistito alla tragedia di alcuni rivoltosi uccisi da Ponzio Pilato: ‘Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo’. Questo appello, che vale per tutti noi, e in particolare in questo tempo di Quaresima, fa sentire tutta la sua forza proprio nel contesto dell\u2019invasione dell\u2019Ucraina<\/a>. In quale senso potremmo mettere in atto la conversione che ci pu\u00f2 salvare?”. Si \u00e8 chiesto il cardinale Bassetti dando, nel contempo, la risposta: “Ci viene in aiuto Giuseppe. Lui \u00e8 anzitutto l\u2019uomo ‘giusto’, come lo definisce l\u2019evangelista Matteo (cf. Mt 1,19). La giustizia \u00e8 il presupposto per la pace, e senza di essa non ci pu\u00f2 essere pace vera. In questa guerra cos\u00ec atroce chiediamo a Dio di suscitare persone che, illuminate dal suo Spirito, sappiano costruire la pace. Chiediamo a san Giuseppe di proteggere la Chiesa tutta e in particolare le famiglie dell\u2019Ucraina. Chiediamo alla Vergine Maria, Regina della Pace, di aiutarci a costruire la pace e ad ascoltare la voce del suo Figlio Ges\u00f9”.<\/p>\n