{"id":65413,"date":"2022-03-04T20:10:03","date_gmt":"2022-03-04T18:10:03","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=65413"},"modified":"2022-04-10T19:42:30","modified_gmt":"2022-04-10T17:42:30","slug":"la-chiesa-diocesana-in-cammino-sinodale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-chiesa-diocesana-in-cammino-sinodale\/","title":{"rendered":"La Chiesa diocesana in cammino sinodale"},"content":{"rendered":"
\u201cLa Chiesa, come ha detto il Papa alcuni anni fa, si trova ad agire in un grande ospedale da campo, con gente ferita; oggi ancora di pi\u00f9, dopo la pandemia e lo scoppio di questa guerra. C\u2019\u00e8 un mondo ferito da vecchie e nuove drammaticit\u00e0 e credo che il cammino sinodale sia un cammino indispensabile dopo essere stati anche due anni chiusi in casa, senza comunicare\u201d. Sono le parole del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti<\/strong> nel mettersi in ascolto di alcuni moderatori dei 90 gruppi sinodali<\/strong> attualmente costituiti nell\u2019archidiocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve<\/strong>, che si sono incontrati<\/strong>, nella serata del 3 marzo<\/strong>, nella parrocchia perugina di San Giovanni Paolo II in Prepo<\/strong>. L\u2019incontro, preceduto dalla messa presieduta dal cardinale Bassetti, \u00e8 stato promosso dall\u2019\u00e9quipe sinodale diocesana<\/strong> il cui referente \u00e8 don Calogero Di Leo<\/strong>, direttore dell\u2019Ufficio catechistico e parroco del centro storico di Perugia, coadiuvato da don Simone Pascarosa<\/strong>, parroco di Bagnaia e Polonico Materno.<\/p>\n \u201cIl Sinodo \u00e8 l\u2019occasione giusta per tornare ad incontrarsi \u2013 ha ribadito il cardinale<\/strong> \u2013, perch\u00e9 la gente ha bisogno di comunicare e occorre uscire dalle parrocchie. Qualcuno di voi ha raccontato che anche un condominio si \u00e8 lasciato coinvolgere dall\u2019esperienza dei gruppi sinodali. Noi dobbiamo trovare degli ambiti dove \u00e8 possibile incontrare la gente, ma non quella \u2018addetta ai lavori\u2019, che viene in chiesa e che fa un cammino di fede. Queste persone dovrebbero essere gli animatori di questa nuova esperienza\u201d.<\/p>\n Invece, ha sottolineato Bassetti, \u201cnoi dobbiamo dare voce a chi non l\u2019ha mai avuta nella Chiesa<\/strong>. Lo avete evidenziato voi che qualche persona, addirittura anche \u2018lontana\u2019, ha detto del cammino sinodale che \u2018\u00e8 un\u2019esperienza troppo bella per essere vera\u2019. Facciamo che le nostre esperienze sinodali dello stare insieme, dell\u2019andare a fondo su tanti problemi che sono comuni a chi crede e a chi non crede, si aprano il pi\u00f9 possibile a quanti sono distanti, perch\u00e9 respiriamo tutti la stessa aria e tutti abbiamo bisogno di un cammino e di ascolto\u201d.<\/p>\n Il cardinale ha concluso esortando i sacerdoti nel dire<\/strong>: \u201csi lascino coinvolgere in questo cammino, che non siano spettatori passivi con la scusa di dare spazio agli altri<\/strong>. Il cammino sinodale per la vita dei preti \u00e8 un recupero di entusiasmo e di fervore spirituale e pastorale. Bisogna far parlare chi non ha mai parlato e non spegnere l\u2019entusiasmo di chi finalmente \u00e8 riuscito a dire qualche cosa e ha paura, per\u00f2, che sia stato una cosa per caso e non invece la bellezza di un rapporto che pu\u00f2 continuare\u201d.<\/p>\n Quello della Chiesa perugino-pievese, come per un po\u2019 tutte le altre Chiese diocesane, \u00e8 un cammino sinodale in \u201critardo\u201d<\/strong>, a seguito della pandemia, rispetto ai tempi che erano stati dati in fase di avvio (ottobre 2021) nell\u2019elaborazione e consegna dei contributi diocesani di studio (primavera 2022), sintesi dei gruppi sinodali che si sarebbero dovuti costituire nei vari ambiti e non solo parrocchiale, ma ci\u00f2 sta avvenendo negli ultimi due mesi con un sensibile \u201crecupero\u201d. E a \u201ctranquillizzare\u201d i sinodali al lavoro su tempi e argomenti, \u00e8 stato lo stesso cardinale Bassetti che, da presidente della Cei, ha un po\u2019 \u201cil metro dell\u2019Italia\u201d, come lui stesso l\u2019ha definito, a sua volta rassicurato da papa Francesco in persona.<\/p>\n Il Papa gli ha detto di recente<\/strong>, parlando del Sinodo: \u201cIo non ho messo limite al cammino<\/strong>, \u00e8 il metodo che dovete incominciare e l\u2019importante \u00e8 imbroccare una strada giusta e poi continuare, continuare senza stancarsi nel testimoniare la fede nell\u2019essere missionari e annunciatori della Parola in mezzo alla gente\u201d. E il cardinale Bassetti<\/strong> ha commentato dicendo: \u201cIo credo che questa sia la nuova evangelizzazione\u201d.<\/strong><\/p>\n C\u2019\u00e8 soddisfazione, nella Chiesa perugino-pievese, per il cammino sinodale svolto fino ad oggi<\/strong>, testimoniata anche dai numeri provvisori riguardo il coinvolgimento-partecipazione a questa nuova esperienza. Sono attualmente circa 90 i gruppi sinodali costituiti un po\u2019 in tutte le 7 Zone pastorali dell\u2019Archidiocesi<\/strong>, composti complessivamente da 700 persone,<\/strong> con una novantina di coordinatori-animatori<\/strong> quasi tutti laici. Il 45% delle parrocchie ha nel proprio territorio almeno un gruppo sinodale; il 25% \u00e8 in fase di avvio-costituzione di gruppi; il restante 35% non ha ancora nemmeno un gruppo sinodale.<\/p>\n La soddisfazione maggiore<\/strong>, rilevata da don Calogero Di Leo e da don Simone Pascarosa, \u00e8 soprattutto per la \u201cqualit\u00e0-spessore di comunit\u00e0 cristiana\u201d<\/strong> che sta emergendo dal lavoro dei gruppi, grazie, appunto, all\u2019ascolto-racconto che caratterizza la prima fase del cammino dedicata alla \u201cnarrativa\u201d (2021-22); poi a seguire le fasi \u201csapienziale\u201d (2023-24) e \u201cprofetica\u201d (2025). Un ascolto-racconto, sottolineano dall\u2019\u00e9quipe sinodale diocesana, che \u201cfa venire fuori la vitalit\u00e0 della Chiesa, quando il tema dell\u2019ascolto \u00e8 stato un po\u2019 in disuso nella stessa Chiesa.<\/p>\n L\u2019ascolto \u00e8 importante perch\u00e9 fa incontrare le diversit\u00e0<\/strong> e stimola a non chiudersi ma ad aprirsi, ad allargarsi a pi\u00f9 realt\u00e0 non solo parrocchiali\u201d. Tant\u2019\u00e8 vero che \u00e8 emerso dagli interventi dei moderatori dei gruppi come quest\u2019esperienza abbia coinvolto non solo i catechisti ed altri \u201caddetti ai lavori\u201d, ma anche realt\u00e0 \u2018lontane\u2019, come un condominio, o, addirittura, un consiglio comunale. Il cammino sinodale perugino-pievese si sta rivelando anche importante occasione per avviare le Unit\u00e0 pastorali (due o pi\u00f9 parrocchie territorialmente e pastoralmente omogenee unite) dove ancora non si erano di fatto costituite. E questo \u00e8 nuova evangelizzazione e, come dice papa Francesco, l\u2019importante non \u00e8 tanto dare un limite al cammino sinodale, ma imbroccare una strada giusta e continuare a percorrerla.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cLa Chiesa, come ha detto il Papa alcuni anni fa, si trova ad agire in un grande ospedale da campo, con gente ferita; oggi ancora di pi\u00f9, dopo la pandemia e lo scoppio di questa guerra. 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La nuova evangelizzazione dal cammino sinodale<\/h3>\n
I numeri del cammino sinodale<\/h3>\n
La vitalit\u00e0 della Chiesa perugino-pievese<\/h3>\n