{"id":6528,"date":"2008-03-14T00:00:00","date_gmt":"2008-03-14T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6528"},"modified":"2014-07-10T22:19:18","modified_gmt":"2014-07-10T20:19:18","slug":"lamore-ci-calamita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lamore-ci-calamita\/","title":{"rendered":"L’Amore ci calamita"},"content":{"rendered":"

Il 19 marzo, nel duomo di Orvieto ore 17, i seminaristi Riccardo Ceccobelli della parrocchia dei Santi Giovanni Evangelista e Sisto in Pantalla-Ripaioli e Danilo Innocenzi della parrocchia del SS. Salvatore e dei santi Biagio e Lorenzo in Vasciano-Montenero-Pesciano saranno accolti tra i candidati al presbiterato. Ad entrambi rivolgiamo alcune domande insieme agli auguri per un cammino fecondo. Come stai vivendo questo importante passo nel cammino di preparazione al sacerdozio? Riccardo: ‘Con sincerit\u00e0, fede, speranza, con l’autocoscienza sia della grazia di Dio che ci sostiene, sia dei limiti che ci ostacolano’. Danilo: ‘Con grande trepidazione e con l’animo di chi, per tutta la Quaresima, si \u00e8 sforzato di meditare in modo pi\u00f9 profondo il mistero pasquale e quello del sacerdozio, intimamente connessi. Combatto ogni giorno con le mie fragilit\u00e0, ma sento di non essere solo. Anche l”ammissione’ non \u00e8 una conquista ma un dono del Signore’.Cosa in particolare ha determinato la tua scelta vocazionale? Riccardo: ‘Be’, non ho (non hanno) ancora trovato una scusa, motivazione, via, chiamata che mi impedisca di continuare questa vocazione…’. Danilo: ‘Fin da piccolo ho percepito la bellezza del celebrare attorno all’altare di Dio e il bisogno della gente di avere il parroco accanto a s\u00e9. Nel tempo ho sperimentato, come una calamita, l’amore di un Dio che pu\u00f2 scegliere anche il pi\u00f9 povero e indifeso per dispensare il Suo amore’. Che vorresti dire o augurare oggi ai giovani? Riccardo: ‘Quel centinaio che legger\u00e0 queste righe, o le migliaia di migliaia che non le leggeranno? Ecco, ai primi auguro di comprendere che \u00e8 meglio amare che essere amati, e ai secondi auguro di comprendere che sono amati, nonostante tutto, da Dio e dalla Chiesa’. Danilo: ‘Vorrei ringraziarli perch\u00e9, ogni volta che vedo i loro volti, gioiosi o spenti, interessati o indifferenti, comprendo che vale la pena vivere appieno la vita cristiana e scommetterci tutto. I giovani sono potenzialmente i pi\u00f9 propensi ad amare, e solo l’amore vince il male. Auguro loro di poter fondare sempre il loro amore sulla fedelt\u00e0 di Dio’. Per concludere, un pensiero alla tua famiglia’Riccardo: ‘Visto che non mi capiter\u00e0 pi\u00f9 di poterli ringraziare attraverso un mass-media, dedico loro la maggior parte dello spazio consentitomi. Cari Carlo, Mirella, Carla, Alberto, Laura, Quintilia, Giuseppa, parenti e affini e amici e preti e compagni di merende, vi ringrazio per avermi cresciuto, educato alla vita e alla fede con l’esempio, i consigli ed anche coi ceffoni, perch\u00e9 oggi tutto questo non \u00e8 pi\u00f9 cos\u00ec scontato, e io che allora credevo un mio diritto poter far di testa mia! Vi ringrazio perch\u00e9 non mi avete mai considerato vostro, ma come una persona a voi affidata per la quale siete stati sempre pronti a dare il meglio di voi stessi e chiedere, nelle gioie e nel dolore, l’aiuto di Dio e della Chiesa. Per questo auguro a me stesso di trovarmi in punto di morte con una coscienza retta e sincera simile alla vostra. Grazie!’. Danilo: ‘Un grazie infinito per il dono della vita, per avermi fatto conoscere il Signore e per aver condiviso le mie decisioni. Prego Dio perch\u00e9 la ricompensi con pace e serenit\u00e0. Vorrei estendere la mia riconoscenza a tutte le comunit\u00e0 parrocchiali che ho conosciuto, alla diocesi, mia grande famiglia, e al Seminario regionale’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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