{"id":65020,"date":"2022-02-17T17:41:27","date_gmt":"2022-02-17T15:41:27","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=65020"},"modified":"2022-02-17T18:58:55","modified_gmt":"2022-02-17T16:58:55","slug":"una-bussola-per-la-politica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/una-bussola-per-la-politica\/","title":{"rendered":"Una bussola per la politica"},"content":{"rendered":"

Stefano De Martis<\/strong><\/p>\n

La politica \u00e8 in cerca di una bussola<\/strong> per orientarsi nell\u2019ultimo anno della legislatura parlamentare. O se vogliamo, nel secondo anno di vita del governo Draghi, iniziato con rinnovata determinazione da parte del premier, ma in un contesto di grande confusione tra i partiti. La febbre elettoralistica<\/strong> \u2013 peraltro mai del tutto sopita tra un appuntamento con le urne e l\u2019altro \u2013 ha ripreso vigore<\/strong>, incurante della situazione internazionale come dell\u2019interesse generale degli italiani. Lo si coglie dall\u2019intensificarsi dello sventol\u00eco delle bandierine ideologiche con cui ciascuna forza politica cerca di marcare il proprio (presunto) territorio di consenso.<\/span><\/p>\n

Certo, l\u2019attuazione del Pnrr di qui al 2026 rappresenta una traccia da cui non si pu\u00f2 prescindere<\/strong>, anche se le forze politiche spesso fanno finta di non saperlo. Cos\u00ec pure la gestione<\/span> della fase discendente della pandemia \u00e8 un impegno ineludibile che richieder\u00e0 nei prossimi mesi scelte chiare, proporzionate e lungimiranti, per evitare di farsi trovare impreparati in futuro.<\/span><\/p>\n

Ma le incognite in campo, interne ed esterne, sono molte e di grave portata<\/strong>. Senza una scala condivisa e trasparente di priorit\u00e0, c\u2019\u00e8 il rischio che le decisioni siano il frutto non di un fisiologico confronto tra posizioni diverse, ma di un continuo braccio di ferro tra i partiti, tra i partiti e il Governo, tra il Governo e il Parlamento, tra le istituzioni centrali e quelle locali. E che alla fine non prevalgano le soluzioni migliori per il Paese, ma quelle sostenute dai pi\u00f9 forti, dai pi\u00f9 spregiudicati, dai gruppi che gridano di pi\u00f9 e sanno forzare a loro vantaggio il corso delle cose.<\/span><\/p>\n

L\u2019insidia \u00e8 presente anche all\u2019interno di processi in s\u00e9 positivi. Clamoroso \u00e8 l\u2019esempio dei bonus per l\u2019edilizia<\/strong>, che hanno avuto un impatto rilevante sulla ripresa (e speriamo anche sulla transizione ecologica), ma contestualmente hanno aperto la strada a frodi e illeciti per svariati miliardi. Le pur odiose truffe sul Reddito di cittadinanza<\/span> impallidiscono al confronto, e ben altra \u00e8 l\u2019indignazione collettiva che suscitano.<\/span><\/p>\n

Per avere una bussola costituzionalmente fondata bisognerebbe riprendere in mano il discorso del giuramento di Sergio Mattarella<\/strong><\/a>, autentica miniera di senso delle istituzioni e di amore per la comunit\u00e0 nazionale. \u201c\u00c8 necessario assumere la lotta alle disuguaglianze e alle povert\u00e0<\/strong> come asse portante della politiche pubbliche\u201d ha detto in quell\u2019occasione il Capo dello Stato, e ha parlato della \u201cdignit\u00e0\u201d come \u201cpietra angolare del nostro impegno\u201d. Dignit\u00e0 che ha una \u201cdimensione sociale\u201d ma anche un \u201csignificato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l\u2019intera societ\u00e0\u201d.<\/span><\/p>\n

Nelle fasi di transizione e di crisi, la tentazione della cultura dello scarto si fa pi\u00f9 pressante.<\/strong> Ed \u00e8 proprio qui che la politica misura la propria grandezza, nel garantire tutela per i pi\u00f9 deboli e giustizia sociale per persone e famiglie. Se non facesse questo, la politica dichiarerebbe in un certo senso la propria inutilit\u00e0. I pi\u00f9 forti, infatti, sanno difendersi benissimo da<\/span> soli.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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