{"id":6482,"date":"2008-02-22T00:00:00","date_gmt":"2008-02-22T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6482"},"modified":"2008-02-22T00:00:00","modified_gmt":"2008-02-22T00:00:00","slug":"bicchiere-mezzo-pieno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/bicchiere-mezzo-pieno\/","title":{"rendered":"Bicchiere mezzo pieno?"},"content":{"rendered":"
Marted\u00ec scorso, 19 febbraio, il Consiglio regionale approva (16 s\u00ec del centrosinistra e 9 no del centrodestra) la relazione annuale della Giunta sullo stato di attuazione del programma di governo. ‘La riflessione sul Patto per lo sviluppo, da me chiesta, ha riconfermato le scelte strategiche’, precisa la presidente Maria Rita Lorenzetti. La Governatrice annuncia che, ‘quasi certamente’ – prima dell’estate – saranno pronti i provvedimenti su trasporto pubblico ed agenzie; poi toccher\u00e0 al piano sanitario e al piano sociale. L’idea di un Tavolo per lo sviluppo dell’Umbria, con strumenti decisi dalla Regione e dalle parti sociali, \u00e8 ormai condivisa. Eppure il Patto per lo sviluppo, documento sugli interventi strategici, resta – di fatto – ancora un ibrido tra una relazione sulla situazione economica e sociale dell’Umbria ed un progetto di sviluppo fatto soprattutto di desiderata. \u00c8 lecito sostenere che l’economia umbra cresce, pur di poco. Ma si tratta di quantit\u00e0, non di qualit\u00e0: ad esempio, le aziende della regione replicano ci\u00f2 che gi\u00e0 sanno fare, ma non puntano su nuovi mercati e poco innovano, mentre altre regioni italiane avanzano a ritmi di gran lunga pi\u00f9 robusti dell’Umbria. I sindacati: il Patto va applicato! Il Patto \u00e8 denso di dati e preziosi ‘suggerimenti’. Il problema \u00e8: perch\u00e9, nonostante il Patto, l’Umbria non cammina ‘ almeno – a passo spedito? La Voce interroga qui i sindacati, le piccole e medie imprese e i commercianti. Di recente Cgil, Cisl e Uil hanno stilato un documento ‘per il rilancio e l’attuazione della seconda fase del Patto per lo sviluppo dell’Umbria’, datata dicembre 2006). Invocano ‘una spinta decisa alla concretizzazione del Patto’. Altrimenti detto: occorre ‘scaricare a terra’ il portato del Patto, come un’auto fa con la potenza del suo motore. ‘Stentiamo ad applicarlo – afferma il segretario regionale della Cisl, Pierluigi Bruschi – per l’opposizione dei localismi, pur a fronte di un buon lavoro svolto dalla sfera pubblica’. Poi Bruschi aggiunge: ‘Specie ai Comuni di Perugia e Terni, chiediamo di essere coerenti col Patto e, quindi, di non aumentare tasse e tariffe; alla Regione, di rendere subito operativo il Fondo sulla non autosufficienza e valorizzare il rapporto fra universit\u00e0 e aziende; agli imprenditori, di aprire una nuova fase di forte contrattazione per migliorare la produttivit\u00e0 e per aumentare i salari’. Confapi: ‘C’\u00e8 chi che spara sul Patto per interessi di bottega’ Il presidente della Confapi, Gabriele Chiocci, afferma: ‘Alla presidente Lorenzetti abbiamo detto pi\u00f9 volte di controllare, a scadenze precise, se il Patto centra – o meno – i suoi obiettivi strategici. Le nostre imprese chiedono fermezza alle istituzioni regionali, altrimenti \u00e8 preferibile ritornare alla singole consultazioni. Poi sar\u00e0 la stessa presidente a decidere il meglio per l’Umbria’. ‘In realt\u00e0 – continua Chiocci – il Patto \u00e8 incompreso. A volte, anche chi vi partecipa ‘spara’ su di esso, per piccoli interessi di bottega, ma all’intera regione occorre che il Patto funzioni, bene e presto. Poi il presidente di Confapi lancia una proposta: ‘Serve la semplificazione amministrativa? Bene. La proposta del centrodestra \u00e8 valida e buona parte del centrosinistra potrebbe votarla. La facciano insieme’. Intanto la Confcommercio dell’Umbria si schiera con Maria Rita Lorenzetti: ‘Se la presidente forzer\u00e0 le resistenze che hanno frenato l’attuazione del Patto, Confcommercio non si tirer\u00e0 indietro’, dichiara il presidente regionale, Antonio Giorgetti. Che aggiunge: ‘Tornare alla concertazione bilaterale significherebbe perdere di vista, ognuno a favore della propria lobby, la complessit\u00e0 delle posizioni e delle richieste che emergono dalla societ\u00e0 regionale’. Dubbi, idee, paure e scelte da fare. Intanto il Patto zoppica. La politica, a volte, sembra bloccata. Ed \u00e8 complicato, anche per la presidente Lorenzetti, confrontarsi con una coalizione di maggioranza che ospita partiti con idee di sviluppo dell’Umbria troppo diverse. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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