{"id":6474,"date":"2008-02-22T00:00:00","date_gmt":"2008-02-22T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6474"},"modified":"2015-06-19T10:40:53","modified_gmt":"2015-06-19T08:40:53","slug":"abbiamo-bevuto-alla-sorgente-dacqua-viva","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/abbiamo-bevuto-alla-sorgente-dacqua-viva\/","title":{"rendered":"Abbiamo bevuto alla sorgente d’acqua viva"},"content":{"rendered":"

Nel cammino dei catecumeni verso il battesimo, la Chiesa antica inseriva in questa domenica l’argomento dell’acqua, citando l’episodio dell’incontro di Ges\u00f9 con la samaritana al pozzo di Giacobbe a Sichem. Il racconto consente ai fedeli di ieri e di oggi di ripensare il proprio battesimo, di riscoprirne l’origine e il significato. Ci fa da guida l’anonima donna di Samaria, che ebbe la fortuna di incontrare Ges\u00f9 sull’orlo del pozzo, dove era venuta ad attingere acqua. Un incontro per lei inaspettato, ma programmato da Cristo, che, in cammino verso Gerusalemme, \u201cdoveva attraversare la Samaria\u201d (4,4) proprio in cerca di lei e dei suoi compaesani.<\/p>\n

L’episodio \u00e8 chiaramente diviso in due parti da due argomenti legati fra loro: il battesimo nasce dal dono dello Spirito santo che ha in Cristo glorificato la sua sorgente; esso abilita il credente ad un nuovo culto, cio\u00e8 ad un nuovo rapporto di adorazione e amore con Dio Padre, un culto in Spirito e Verit\u00e0. Sediamoci anche noi insieme alla samaritana sul muretto del pozzo e ascoltiamo. Si parla di noi. \u00c8 circa mezzogiorno di una calda giornata, Ges\u00f9 arriva sudato e stanco e siede spossato sull’orlo della \u201csorgente\u201d. Non \u00e8 senza significato che sia Giovanni che Ges\u00f9 parlino di \u201csorgente\u201d (pegh\u00e9<\/em>) mentre la donna parla di \u201cpozzo\u201d (phr\u00e8ar<\/em>). I primi si riferiscono al nuovo, la donna rimane ancorata all’antico. Non ci si pu\u00f2 sottrarre inoltre al confronto con l’ora.<\/p>\n

\u00c8 \u201cmezzogiorno\u201d, la stessa ora della crocifissione, l’ora in cui Ges\u00f9, sudato e spossato, viene inchiodato sulla croce (Mc<\/em> 15,33 par.); anche allora egli ebbe tanta sete e chiese da bere, ma fin\u00ec per donare l’acqua viva (acqua e sangue) sgorgata dalla sorgente del suo cuore (Gv<\/em> 19, 28.34). Ecco che arriva una donna di Samaria a quell’ora insolita (le donne attingevano acqua al mattino e alla sera), forse non vuole incontrare le altre donne che la conoscono bene e la criticano per i suoi liberi costumi. Ges\u00f9 non ha pregiudizi e le chiede gentilmente un sorso d’acqua. Scatta la meraviglia un po’ sarcastica della donna: come osa un ebreo chiedere da bere ad una samaritana, visto che i loro rispettivi popoli si disprezzano? Ges\u00f9 non accetta polemiche di tipo campanilistico e lancia una proposta strana e misteriosa alla donna sprezzante: \u201cSe tu conoscessi il dono che Dio ti fa in questo momento nel chiederti un po’ d’acqua, le parti si invertirebbero, e saresti tu a chiedere ed egli ti darebbe acqua viva\u201d (v. 10).<\/p>\n

\u201cIl dono di Dio\u201d \u00e8 Ges\u00f9 che ora chiede, ma poi finir\u00e0 per dare: \u201cDio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio, perch\u00e9 chiunque crede in lui abbia la vita eterna\u201d (3,16). Egli \u00e8 la sorgente di \u201cacqua viva\u201d che \u00e8 lo Spirito Santo effuso nel battesimo. Lo spiegher\u00e0 lui stesso poco dopo, nell’ultimo giorno della festa delle Capanne, a Gerusalemme, quando grider\u00e0 forte nel Tempio: \u201cChi ha sete venga e me e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo grembo. Questo egli disse dello Spirito santo che avrebbero ricevuto i credenti in lui\u201d (Gv<\/em> 7,37). La donna non capisce, ma risponde ancora con fare sprezzante: \u201cTu non hai un secchio per attingere e il pozzo \u00e8 profondo 32 metri\u201d. Quell’uomo assetato pretende di essere pi\u00f9 grande e capace del patriarca Giacobbe che scav\u00f2 il pozzo e lo diede ai suoi figli? Ges\u00f9 non raccoglie la provocazione. Corregge il fraintendimento della donna, che continua a pensare all’acqua sorgiva del pozzo, mentre egli le propone l’acqua del battesimo, un’acqua che purifica, disseta, dona la vita, ristora: \u201cChi beve dell’acqua che io gli dar\u00f2 non avr\u00e0 pi\u00f9 sete. Anzi l’acqua che io gli dar\u00f2 diventer\u00e0 in lui una sorgente d’acqua che zampilla verso la vita eterna\u201d (v. 14).<\/p>\n

Dice alla donna: non ci siamo capiti; io non ti dono l’acqua di questo pozzo, io ti propongo di ingoiare addirittura una sorgente. Se tu credi in me, non avrai solo l’acqua che \u00e8 lo Spirito, ma avrai me, che sono la sorgente stessa dello Spirito. Noi verremo in te e prenderemo dimora dentro di te. \u00c8 questo il significato del battesimo cristiano. La donna sta cedendo, anche se non capisce bene tutto questo, ma ora \u00e8 lei che chiede da bere: \u201cSignore, dammi quest’acqua perch\u00e9 io non abbia pi\u00f9 sete\u201d. Pur nel fraintendimento che continua, affiora in questa domanda l’esigenza di pulizia interiore e il bisogno di comunione con Dio. Ges\u00f9 lo capisce e la costringe a venire allo scoperto. Consapevolmente, la invita ad andare chiamare suo marito. La donna mostra tutto il suo imbarazzo perch\u00e9 ha avuto cinque uomini e quello con cui convive non \u00e8 suo marito. Ges\u00f9 lo sa e glie lo dice. La donna, per sfuggire all’imbarazzo, sposta il discorso su una controversia che opponeva giudei e samaritani. I primi ritenevano che solo nel tempio di Gerusalemme era lecito adorare Dio, i secondi pensavano che il vero luogo di culto fosse il loro, sul monte Garizim. Bastava alzare gli occhi dal pozzo per scorgerlo, era proprio l\u00ec, sopra di loro.<\/p>\n

Chi ha ragione? La domanda \u00e8 solo all’apparenza evasiva, infatti Ges\u00f9 vi si aggancia subito per illustrare le conseguenze del battesimo, che crea nuovi rapporti con Dio. Risponde affettuosamente: \u201cCredimi, donna, \u00e8 giunto il momento in cui n\u00e9 su questo monte, n\u00e9 a Gerusalemme adorerete il Padre. Viene l’ora, che \u00e8 appena iniziata, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verit\u00e0\u201d. Se spirito e verit\u00e0 sono scritti con la lettera minuscola, Ges\u00f9 vuole dire che il vero culto nasce ora dall’intimo del credente ed esige sincerit\u00e0 ed coerenza di vita, fuori di ogni formalismo e ipocrisia.<\/p>\n

\u00c8 nel cuore che Dio abita e qui bisogna imparare ad incontrarlo e servirlo con una vita santa. Questo non significa che viene abolita ogni forma di culto esteriore, ma che questa diventa vuota se non nasce dalla sincerit\u00e0 e dalla purezza interiore. Se Spirito e Verit\u00e0 sono scritti con la lettera maiuscola, Ges\u00f9 vuole dire che il culto e la preghiera cristiani si svolgono sotto la guida dello Spirito che abita nei credenti (Rom<\/em> 8,15.26). \u00c8 lui che crea il clima di confidenza filiale nei confronti di Dio Padre (Abb\u00e0<\/em>) . Il culto per\u00f2 \u00e8 anche nutrito dalla Parola e dall’esempio di Ges\u00f9, che \u00e8 \u201cvia, verit\u00e0 e vita\u201d; egli \u00e8 il nostro mediatore, e solo attraverso lui si arriva al Padre (Gv<\/em> 14,6). Il pozzo di Sichem diventa cos\u00ec la cattedra dei battezzati di tutti tempi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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