{"id":6457,"date":"2008-02-15T00:00:00","date_gmt":"2008-02-14T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6457"},"modified":"2021-12-02T19:01:24","modified_gmt":"2021-12-02T17:01:24","slug":"lesperienza-di-affido-di-una-famiglia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lesperienza-di-affido-di-una-famiglia\/","title":{"rendered":"L’esperienza di affido di una famiglia"},"content":{"rendered":"
Un invito alle famiglie ad accogliere bambini e ragazzi in affido. Questo sono le ‘Stazioni quaresimali’ promosse dalla Caritas diocesana di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve per le cinque domeniche di Quaresima. Quest’anno la ‘Quaresima di carit\u00e0’ \u00e8 dedicata ai pi\u00f9 piccoli sia con questo ciclo di incontri, per i quali lo slogan scelto \u00e8 ‘Una porta aperta per l’affido’, sia con la raccolta viveri che da alcuni anni i giovani realizzano in collaborazione con l’Operazione Mato Grosso (Omg). I viveri, infatti, andranno a favore di ventimila bambini delle Ande peruviane, assistiti in collegi, oratori, ospedali, centri missionari situati a 3.000-4.000 metri s.l.m., dove operano sacerdoti, religiosi e animatori laici perugini e di altre diocesi dell’Umbria attraverso l’Omg. Nelle ‘Stazioni quaresimali’, cinque incontri che si tengono in diverse zone della diocesi, alcune famiglie affidatarie porteranno la loro testimonianza, mentre un esperto spiegher\u00e0 cosa significa prendere in affido un bambino dal punto di vista psicologico, educativo e legislativo. L’idea di fondo dell’iniziativa \u00e8 proporre l’affido come impegno delle famiglie, ma sostenuto da una comunit\u00e0, ispirandosi in parte a quanto gi\u00e0 avviene con alcune famiglie dell’associazione ‘Alle querce di Mamre’. Le Stazioni quaresimali, animate dagli operatori e volontari della Caritas, vedranno la partecipazione del direttore della Caritas diocesana, don Lucio Gatti, e dell’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, al quale sta molto a cuore la ‘questione educativa’. Comunit\u00e0 diocesana e parrocchie sono cos\u00ec impegnate sul fronte della formazione dei giovani con attivit\u00e0 che vanno dagli oratori agli incontri sull’affettivit\u00e0 condotti da suor Roberta. L’Arcivescovo anche luned\u00ec scorso, nell’incontro con i giornalisti, ha chiesto attenzione e responsabilit\u00e0 a tutti coloro che sono coinvolti nell’educazione e nella formazione dei giovani, ciascuno per la parte di sua competenza. Maria Rita ValliLA TESTIMONIANZA DI UNA FAMIGLIA AFFIDATARIACosa vuol dire aprire la propria casa all’affido? Lo spiegheranno gli esperti, agli incontri promossi dalla Caritas, e le famiglie che porteranno la loro testimonianza. Intanto ne abbiamo raccolta una, che non desidera si faccia il suo nome ‘perch\u00e8 non \u00e8 importante, quello che conta \u00e8 l’esperienza e la mia \u00e8 comune a quella di altre famiglie’. Cos\u00ec inizia il racconto di un’esperienza condivisa da marito e moglie (e non pu\u00f2 che essere cos\u00ec) pi\u00f9 di 25 anni fa. La prima cosa che capisci a sentire i molti nomi che passano sulle sue labbra \u00e8 che non basta aprire le porte di casa. Accogliere un ragazzo o un bambino in affido significa aprire la famiglia, la sua vita pi\u00f9 intima, ad un estraneo che per quanto piccolo si porta dietro problemi pi\u00f9 grandi di lui. ‘Con il bambino ti porti dentro anche la sua famiglia, i suoi genitori, e quasi sempre non \u00e8 un ingresso pacifico’ spiega. \u00c8 il giudice che stabilisce di allontanare il minore dalla famiglia di origine, ed \u00e8 sempre il giudice che stabilisce se, quando, dove e come possono far visita ai figli. Diverso \u00e8 il caso degli affidi brevi per malattia o di donne immigrate che per brevi periodi devono lasciare l’Italia e sono loro stesse che te lo affidano, anche se formalmente \u00e8 sempre il Tribunale dei minori. Pi\u00f9 spesso, per\u00f2, i ragazzi in affido hanno una famiglia che non pu\u00f2 prendersi cura di loro e probabilmente non riuscir\u00e0 a farlo neppure in futuro, cos\u00ec rimangono fino alla maggiore et\u00e0, quando la famiglia affidataria non ha pi\u00f9 l’obbligo di tenerli. ‘Non li mandiamo via dopo il compleanno, come si fa se non hanno dove andare?’. Eppure \u00e8 capitato anche di dire di no a chi se ne approfittava. L’importante ‘\u00e8 che sappiano che se vogliono sanno di poter contare su di noi, anche quando sono ormai grandi’. Diverso il discorso con quelli che tornano nella loro famiglia, con i quali in genere non ci sono pi\u00f9 contatti. ‘\u00c8 bene che sia cos\u00ec, – spiega – anche perch\u00e8 noi gli ricordiamo un periodo che per loro comunque \u00e8 stato difficile e doloroso’. Non sono mancate neppure le difficolt\u00e0 con i figli naturali, ‘presenza importante perch\u00e8 sono di esempio’ e per questo ‘\u00e8 bene che i ragazzi in affido siano pi\u00f9 piccoli dei tuoi’. L’affido, scelta difficile e coraggiosa dunque, per la quale \u00e8 importante la collaborazione con l’assistente sociale, la psicologa, lo stesso giudice, che ti sostengono e ti possono dare consigli su come affrontare le situazioni pi\u00f9 difficili. Qualcuno, ci sono stati scandali in passato, lo fa per soldi, per i 350 euro al mese cui hanno diritto le famiglie affidatarie per ogni bambino accolto. ‘Quando abbiamo iniziato il prete che ci consigliava si \u00e8 raccomandato di non chiedere mai soldi, e cos\u00ec facciamo ancora oggi. Li prendiamo quando li mandano’. Eppure c’\u00e8 chi pensa di lasciare il lavoro per dedicarsi all’affido, ‘ma non \u00e8 educativo nei confronti dei ragazzi che crescono pensando di poter non lavorare’. Dunque solo difficolt\u00e0? Amare questi ragazzi vuol dire soffrire? ‘C’\u00e8 molta sofferenza, \u00e8 vero, – risponde – con i ragazzi entra tanta ricchezza, bella e brutta, ma se non apri la porta non entra neppure la gioia. \u00c8 sempre bello aiutare i bambini, c’\u00e8 qualcosa di grande in cambio e sono la pace e la gioia che provi quando vivi un pezzo di paradiso. Magari lo vedi in piena notte quando il bambino si sveglia urlando e a te che gli sei vicino dice ‘grazie perch\u00e8 mi avete preso”. ‘La nostra scelta – conclude – \u00e8 nata dalla fede. Loro mi hanno aiutato a viverla in profondit\u00e0, e la fede ci ha salvati nelle situazioni pi\u00f9 difficili’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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