{"id":6264,"date":"2007-11-16T00:00:00","date_gmt":"2007-11-16T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6264"},"modified":"2015-04-27T14:14:32","modified_gmt":"2015-04-27T12:14:32","slug":"il-peso-degli-anni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-peso-degli-anni\/","title":{"rendered":"Il peso degli anni"},"content":{"rendered":"
L’Umbria \u00e8 la regione con la pi\u00f9 alta pecentuale di ultrasessantenni sul totale della popolazione, eppure le residenze per anziani (le vecchie “case di riposo”), ma anche i centri diurni, sono insufficienti rispetto alle necessit\u00e0 delle famiglie umbre. Ce ne sono 400 in lista d’attesa per avere un posto per un loro familiare in una struttura residenziale che possa offrire, nei casi pi\u00f9 gravi, una adeguata assistenza sanitaria per lungodegenti che negli ospedali non trovano pi\u00f9 spazio. Non si tratta di famiglie diventate d’improvviso cattive nei confronti dei loro “vecchi”. Il problema, piuttosto, \u00e8 che con l’allungarsi della durata della vita sono sempre di pi\u00f9 i nuclei familiari in cui a farsi carico dei genitori sono degli ultrasessantenni. Finch\u00e8 la salute li asssiste la famiglia regge, ma l’aggravarsi della situazione di un congiunto (sia genitore, sia figlio) spesso arriva improvvisamente e rende insostenibile la situazione. E non bastano 400 euro (che \u00e8 quanto dava la Regione con l'”assegno di cura”) a risolvere l’emergenza se si deve pagare una badante a tempo pieno e se non c’\u00e8 una adeguata assistenza sanitaria domiciliare. La situazione \u00e8 ancora pi\u00f9 pesante in quelle famiglie in cui si sommano anzianit\u00e0 e disabilit\u00e0, specie se \u00e8 psichica. L’angoscia del genitore anziano che non sa chi potr\u00e0 prendersi cura del figlio dopo che lui non ci sar\u00e0 pi\u00f9, non trova sollievo neppure con il progetto “Dopo di noi” che pu\u00f2 offrire una soluzione ad appena 70\/80 persone. Poca cosa di fronte alla crudezza dei numeri che indica in 21mila, tra anziani e disabili, le persone che si potrebbero trovare in questa situazione.<\/p>\n
Di questi problemi parleranno i soci dell’associazione cattolica delle residenze per anziani e disabili dell’Umbria (Acradu) nella prima assemblea aperta a politici, sindacalisti, associazioni interessate, che si terr\u00e0 luned\u00ec 26 novembre. L’Acradu ha promosso l’iniziativa anche per muovere l’inerzia dell’Assessorato regionale alla sanit\u00e0 dal quale l’associazione attendeva di essere convocata per firmare l’accordo raggiunto nel mese di aprile per il Patto regionale per il benessere degli anziani. Accordo che che andrebbe ad aggiungersi a quello gi\u00e0 firmato dalla Regione con i sindacati. La firma finalmente ci sar\u00e0 luned\u00ec 19 novembre. Un fatto positivo che comunque non toglie attualit\u00e0 all’ordine del giorno dell’assemblea. ‘Riguardo alle politiche socio – sanitarie la nostra regione attraversa un momento molto critico – commenta il presidente dell’Acradu Pasquale Caracciolo – il Piano sociale regionale \u00e8 fermo al 2002 e il Piano regionale sanitario \u00e8 scaduto il 2005. Dai recenti incontri avuti con gli assessori Damiano Stufara e Maurizio Rosi \u00e8 emerso che i tempi non si preannunciano brevi’. Luned\u00ec 26 novembre l’assemblea si aprir\u00e0 alle 9.30 presso l’Istituto Serafico di Assisi. Presieder\u00e0 l’incontro mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni – Narni – Amelia e presidente della Consulta regionale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e pace e la salvaguardia del creato.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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