{"id":62294,"date":"2021-09-18T12:44:46","date_gmt":"2021-09-18T10:44:46","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=62294"},"modified":"2021-09-18T12:45:35","modified_gmt":"2021-09-18T10:45:35","slug":"tutta-la-forza-degli-umili","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/tutta-la-forza-degli-umili\/","title":{"rendered":"Tutta la forza degli umili"},"content":{"rendered":"
\n
\n

Prosegue l\u2019istruzione dei discepoli da parte di Ges\u00f9, che alterna spiegazioni, eventi e insegnamenti. Dopo la professione di fede di Pietro (Mc<\/em> 8,29), e l\u2019appellativo di Ges\u00f9 nei suoi confronti:<\/span> Satana (v. 33), il Maestro ricorda la sorte di chi decide di seguirlo: \u201cPrenda la sua croce e mi segua\u201d (v. 34).<\/span><\/p>\n

Il primo annuncio della Passione, domenica scorsa, \u00e8 seguito dall\u2019esperienza della trasfigurazione sul monte Tabor (Mc<\/em> 9,2-8). Questo fatto sembra rincuorare i Dodici, ma Ges\u00f9 prosegue ribadendo ci\u00f2 che accadr\u00e0 all\u2019arrivo a Gerusalemme: \u201cIl Figlio dell\u2019uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma dopo tre giorni risorger\u00e0\u201d (Mc 9,31)<\/a>.
\n<\/span><\/p>\n

I Dodici non capivano cosa significasse risorgere dai morti<\/h2>\n

\u00c8 il secondo annuncio della Passione a zittire i Dodici: \u201cAvevano paura ad interrogarlo\u201d (v. 32). Anche scendendo dal monte Tabor, dopo la Trasfigurazione, rimasero muti, non tanto per l\u2019invito di Ges\u00f9, quanto per l\u2019incapacit\u00e0 a comprendere il tema della resurrezione (Mc<\/em> 9,9). Non capivano cosa significava risorgere dai morti, per\u00f2 non tacquero lungo la strada che li riportava a Cafarnao.<\/span><\/p>\n

I Dodici discutono su chi fosse tra di loro il pi\u00f9 grande<\/h2>\n

Ges\u00f9 li interpella ancora una volta direttamente: \u201cDi cosa stavate discutendo lungo la strada?\u201d (Mc<\/em> 9,33). Questa volta nessuno parla, un grande imbarazzo serpeggia tra i Dodici, gli argomenti trattati lungo la via sono lontani anni luce dalla logica di Ges\u00f9. Il silenzio imbarazzato nasconde<\/span> un altro tradimento dell\u2019insegnamento del Maestro. L\u2019evangelista Marco annota che i Dodici \u201cavevano discusso tra loro chi fosse il pi\u00f9 grande\u201d (Mc<\/em> 9,34). Sar\u00e0 dura per gli apostoli comprendere in che senso Ges\u00f9 \u00e8 il Messia, in che senso lui, il Maestro, sar\u00e0 il liberatore d\u2019Israele. Il cammino di Ges\u00f9 con i suoi verso Gerusalemme sar\u00e0 ritmato dagli annunci<\/span> della Passione, ben tre. Dopo questo brano di Vangelo, ancora un\u2019altra volta Ges\u00f9 dovr\u00e0 ribadire quale sar\u00e0 la sua sorte (Mc<\/em> 11,32-34), e per l\u2019ennesima volta i Dodici discuteranno con criteri avulsi dalla logica del Vangelo (Mc<\/em> 11,35-45).<\/span><\/p>\n

Per essere il primo devi metterti all’ultimo posto<\/h2>\n

A questo punto \u00e8 il Maestro a prendere la parola. Tutti si siedono attorno a lui (Mc<\/em> 9,35). Chi \u00e8 il pi\u00f9 grande? Ges\u00f9 la declina in un altro modo: vuoi essere il primo? Bene, non \u00e8 un\u2019aspirazione sbagliata, ma per essere il primo devi metterti all\u2019ultimo posto per essere servo di tutti (v. 35), cos\u00ec dir\u00e0 Ges\u00f9. Poi, nella logica sacramentale per cui alle parole seguono i gesti, pone un bambino in mezzo a loro: quello \u00e8 veramente l\u2019ultimo nella cultura del tempo, propriet\u00e0 <\/span>dei genitori e senza diritti. Ges\u00f9 lo fa essere persona abbracciandolo (v. 37) e diviene portatore dei diritti divini: accogliendolo, si accoglie Dio<\/span> stesso.<\/span><\/p>\n

\u201cImparate da me che sono mite e umile di cuore\u201d <\/span><\/h2>\n<\/div>\n<\/div>\n
\n
\n

Il bambino, ai margini della cultura del tempo, \u00e8 posto al centro, il luogo proprio di chi insegna, ma senza la ridondanza di sentirsi al primo posto. \u00c8 la mitezza e l\u2019umilt\u00e0 fatta persona. Ges\u00f9 stesso dir\u00e0 di s\u00e9: \u201cImparate da me che sono mite e umile di cuore\u201d (Mt<\/em> 11,29). Il bambino, non avendo diritti, non solo \u00e8 indifeso, ma non ha neanche le armi per difendersi.<\/span> \u00c8 la condizione che sceglier\u00e0 Ges\u00f9 nell\u2019identificarsi con l\u2019agnello immolato: \u201cMaltrattato, si lasci\u00f2 umiliare e non apr\u00ec la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non apr\u00ec la sua bocca\u201d (Is<\/em> 53,7), come ricorda questo brano proclamato nell\u2019azione liturgica del Venerd\u00ec santo.<\/span><\/p>\n

I miti e gli umili del mondo sono un pungolo alla malvagit\u00e0 dell\u2019uomo<\/span><\/h2>\n

Eppure la mitezza e l\u2019umilt\u00e0 non hanno sempre come effetto la pacificazione dei cuori di chi gli sta davanti. Di fronte al volto di Ges\u00f9 si scatena l\u2019odio del mondo: gli empi, come ci ricorda la<\/span> prima lettura (Sap<\/em> 2,12.17-20), tendono insidie al giusto, perch\u00e9 con la sua condotta rinfaccia loro le trasgressioni (v. 12). I miti e gli umili del mondo sono un pungolo alla malvagit\u00e0 dell\u2019uomo. Pur non avendo armi, sono un baluardo al bene; infatti mitezza e umilt\u00e0 non sono sinonimi di debolezza e rassegnazione, ma esprimono la fortezza evangelica<\/span> che non arretra di fronte alla violenza.<\/span><\/p>\n

Il volto dei giusti \u00e8 il volto di Dio<\/h2>\n

Il volto dei giusti \u00e8 il volto dei Figli di Dio (Sap<\/em> 2,18), che di fronte al sopruso diventa duro, spigoloso come il diamante, prezioso e capace di fendere il ventre molle della malvagit\u00e0 umana. \u00c8 il volto che assume Ges\u00f9 nel momento in cui decide di incamminarsi verso Gerusalemme, consapevole della sorte che lo attende. Il testo originale usa proprio il termine \u201crese duro il suo volto (Lc<\/em> 9,51). Sulla scena di questo mondo, non sempre gli umili e gli indifesi trovano il sostegno solidale. Magari non si partecipa alla violenza contro di loro, ma si preferisce voltarsi dalla parte opposta. \u201cNon ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti\u201d dir\u00e0 Martin Luther King. Elie Wiesel, superstite dell\u2019Olocausto, aggiunger\u00e0: \u201cL\u2019opposto dell\u2019amore non \u00e8 l\u2019odio, ma l\u2019indifferenza\u201d.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Prosegue l\u2019istruzione dei discepoli da parte di Ges\u00f9, che alterna spiegazioni, eventi e insegnamenti. Dopo la professione di fede di Pietro (Mc 8,29), e l\u2019appellativo di Ges\u00f9 nei suoi confronti: Satana (v. 33), il Maestro ricorda la sorte di chi decide di seguirlo: \u201cPrenda la sua croce e mi segua\u201d (v. 34). Il primo annuncio […]<\/p>\n","protected":false},"author":452,"featured_media":62340,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[45],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/62294"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/452"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=62294"}],"version-history":[{"count":8,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/62294\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":62341,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/62294\/revisions\/62341"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/62340"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=62294"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=62294"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=62294"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}