{"id":61854,"date":"2021-08-26T16:48:37","date_gmt":"2021-08-26T14:48:37","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=61854"},"modified":"2021-08-26T16:48:37","modified_gmt":"2021-08-26T14:48:37","slug":"in-cattedrale-ad-assisi-celebrate-le-esequie-di-mons-vittorio-peri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/in-cattedrale-ad-assisi-celebrate-le-esequie-di-mons-vittorio-peri\/","title":{"rendered":"In cattedrale ad Assisi celebrate le esequie di mons. Vittorio Peri"},"content":{"rendered":"
\u201cL\u2019Eucaristia \u00e8 davvero il ponte gettato tra cielo e terra. Fare della nostra vita un\u2019esistenza eucaristica, \u00e8 il programma della Chiesa. Don Vittorio lo sapeva e lo insegnava. Soprattutto lo testimoniava\u201d. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi \u2013 Nocera Umbra \u2013 Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino<\/strong>, all\u2019omelia delle solenni esequie di monsignor Vittorio Peri<\/strong>, celebrate gioved\u00ec 26 agosto ad Assisi, nella cattedrale di San Rufino.<\/strong> In tanti hanno voluto dare l\u2019ultimo saluto<\/strong> al vicario giudiziale e vicario episcopale per la cultura della diocesi di Assisi \u2013 Nocera Umbra \u2013 Gualdo Tadino, particolarmente attivo in ambito associazionistico.<\/p>\n Durante l\u2019omelia monsignor Sorrentino<\/strong> ha ricordato che il \u201ccaro don Vittorio<\/strong>, come persona, persino nel suo fisico, era uno che gustava la bellezza della vita<\/strong>. In qualche modo, la celebrava. Sul letto del dolore \u2013 ha detto il vescovo – , mi ha rievocato la sua esperienza di estimatore dello sport<\/strong>, che aveva conosciuto da vicino nel suo servizio al Centro sportivo italiano<\/strong>. Ne aveva decantato i valori anche spirituali. Quando le sue gambe hanno cominciato a cedere, ha dovuto con fatica rassegnarsi. Fino a che ha potuto, ha camminato. \u00c8 stato anche in questo un testimone di una vita positiva e bella, di un cristianesimo che recalcitra ai colori lugubri, perch\u00e9 tutto illuminato dalla luce della Pasqua.<\/p>\n Ma era uno che camminava soprattutto col suo spirito, con la sua mente aperta e rigorosa<\/strong>, con il suo animo attento ai segni dei tempi, con il suo cristianesimo \u2018conciliare\u2019<\/strong>, che gli faceva sentire la gioia del Vangelo e l\u2019amore per la Chiesa. Di questa voleva ardentemente il rinnovamento pastorale, disegnandolo da canonista che aveva una concezione vitale del diritto, promuovendolo concretamente nelle responsabilit\u00e0 da lui espletate accanto al mio predecessore, come vicario generale, e a me come vicario giudiziale e vicario episcopale per la cultura.<\/p>\n Alcune cose \u2013 ha continuato il vescovo – erano sua preoccupazione costante. In modo particolare gli premeva una visione di Chiesa che, <\/strong>come il Concilio insegna, \u00e8 l\u2019universale che si invera nel particolare, la \u2018catholica\u2019 che si fa presente qui ed ora nella Chiesa locale, e soprattutto nel mistero eucaristico\u201d<\/strong>.<\/p>\n Commosso monsignor Sorrentino quando ha ricordato il suo ultimo incontro con don Vittorio di qualche giorno fa. \u201cL\u2019affetto che dimostrava al vescovo era davvero esemplare<\/strong>. Me ne ha voluto dare qualche giorno fa un\u2019ultima testimonianza con dei gesti e delle espressioni del volto, che mi rimarranno nel cuore. Erano le uniche cose che poteva fare, quando ormai anche la parola si spegneva sulle sue labbra. Chi gli stava intorno, e da giorni non lo sentiva pi\u00f9 parlare, quasi in totale assenza, si \u00e8 meravigliato quando, al sentire la mia voce, si \u00e8 come risvegliato, ha tentato invano di parlare, ma gli occhi sono diventati luminosi, ha voluto prendermi la mano e baciarmela, e ha fatto un\u2019espressione di grande tenerezza, quando gli ho mostrato dei disegni dei ragazzi del Serafico<\/strong>, un Istituto che gli stava nel cuore, come gli stavano a cuore i poveri<\/strong>, ai quali ha pensato, attraverso la Caritas, nel suo Testamento.<\/p>\n Molta parte del servizio ecclesiale<\/strong> di don Vittorio – ha ricordato ancora monsignor Sorrentino – si \u00e8 sviluppata nello studio e nell\u2019insegnamento<\/strong>. L\u2019Istituto Teologico di Assisi<\/strong> \u2013 ha detto – deve molto a lui, ed egli non lo ha dimenticato<\/strong> fin sul letto di morte. La sua cultura e la sua acribia erano note. Hanno formato tanti presbiteri, diaconi, laici, persone di vita consacrata della nostra regione, e, attraverso le sue conferenze, in tutta Italia. Ho sentito in questi giorni testimonianze commosse di suoi ex alunni. Ci mancher\u00e0. A me in particolare mancheranno le sue revisioni ai miei testi. Tra quanti ne ho elaborati nel mio ministero assisano da quindici anni a questa parte, non ve n\u2019\u00e8 uno solo che non sia passato previamente sotto i suoi occhi, e quando mi arrivavano le sue osservazioni e i suoi suggerimenti, pignoli fino alle virgole, per me era un sospiro di sollievo. Mi sentivo davvero sicuro. Tempra di evangelizzatore qual era, fino alle ultime battute della sua vita si \u00e8 speso a sminuzzare<\/strong>, con la sua limpida prosa, i temi della fede<\/strong>, convinto che \u00e8 ora pi\u00f9 che mai di far sul serio con l\u2019annuncio del Vangelo\u201d.<\/p>\n Al termine della messa sono seguite alcune testimonianze che hanno evidenziato il grande spessore umano e spirituale di monsignor Peri<\/strong>, la sua vicinanza agli ultimi e ai giovani<\/strong>. \u00c8 stato inoltre comunicato che la sua casa \u201ccontinuer\u00e0 ad essere viva e aperta e diventer\u00e0 il Convento della Divina Misericordia\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cL\u2019Eucaristia \u00e8 davvero il ponte gettato tra cielo e terra. Fare della nostra vita un\u2019esistenza eucaristica, \u00e8 il programma della Chiesa. Don Vittorio lo sapeva e lo insegnava. Soprattutto lo testimoniava\u201d. 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\nHanno concelebrato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze; il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Giuseppe Piemontese; il vescovo di Orvieto-Todi, monsignor Gualtiero Sigismondi e monsignor Marcello Bartolucci, segretario emerito della Congregazione della Causa dei Santi, il clero locale e di altre diocesi.<\/p>\nL’omelia del vescovo Sorrentino<\/h2>\n
L’ultima visita a don Vittorio<\/h3>\n
Il servizio ecclesiale esplicato nello studio e nell’insegnamento<\/h3>\n
Tante le testimonianze di chi lo aveva conosciuto<\/h3>\n