{"id":61591,"date":"2021-07-31T12:06:13","date_gmt":"2021-07-31T10:06:13","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=61591"},"modified":"2021-08-04T15:56:36","modified_gmt":"2021-08-04T13:56:36","slug":"si-fa-presto-a-dire-pane-il-discorso-di-gesu-sul-pane-dal-cielo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/si-fa-presto-a-dire-pane-il-discorso-di-gesu-sul-pane-dal-cielo\/","title":{"rendered":"Si fa presto a dire \u201cpane\u201d. Il discorso di Ges\u00f9 sul \u201cpane dal cielo\u201d"},"content":{"rendered":"

Il discorso sul pane, iniziato domenica scorsa con il capitolo 6 di Giovanni, prosegue questa domenica<\/a>. Gli interrogativi sulla nostra vera fame, e su quale cibo pu\u00f2 saziare la nostra fame di senso della vita, posti domenica scorsa, ora iniziano a disvelare tutta la loro potenzialit\u00e0.<\/p>\n

La \u201cfuga\u201d di Ges\u00f9 dalla folla, anzich\u00e9 scoraggiare i seguaci che avevano mangiato il pane, attira altre barche in quel luogo, tutti alla ricerca di Ges\u00f9 (v. 23-24). Alcuni commentatori notano che buona parte di quanti provenivano da Tiberiade erano pagani, che si erano lasciati interrogare da quanto era accaduto.<\/p>\n

Una domanda di senso o un desiderio di sicurezza da trovare \u201ca buon mercato\u201d? Tutti ora fanno rotta per Cafarnao \u201cdi l\u00e0 dal mare\u201d (v. 25). Sul monte, Ges\u00f9, davanti a una folla immensa, moltiplica il pane; ora, alla sinagoga di Cafarnao (v. 24.59), guida la folla a entrare nel \u201cmistero\u201d di quel segno, partendo dalla verit\u00e0 dell\u2019atteggiamento di quanti lo stavano seguendo.<\/p>\n

\u201cIn verit\u00e0, in verit\u00e0 io vi dico: voi mi cercate non perch\u00e9 avete visto dei segni, ma perch\u00e9 avete mangiato di quei pani e vi siete saziati\u201d (v. 26). Con queste parole Ges\u00f9 va dritto alla verit\u00e0 di fondo che ha mosso una buona parte della folla; smaschera ogni ricostruzione poetica ed emotiva all\u2019esperienza vissuta.<\/p>\n

\u00c8 bello stare insieme ma \u2026<\/h2>\n

La bellezza dello stare insieme, il prato verde sul quale sedere (Gv 6,10), il tramonto che sollecita \u201cemozioni spirituali\u201d, la condivisione del pasto… Un apparato di dinamiche emotivo-sentimentali, che facilmente nascondono la verit\u00e0 a noi stessi. Alcune esperienze, anche con connotazione \u201creligiosa\u201d, anzich\u00e9 aiutarci a leggere la vita, ci distraggono da essa, supportando un \u201cmondo parallelo\u201d in cui rifugiarci.<\/p>\n

Alcune predicazioni e ritiri, cosiddetti spirituali, illudono anche sulle prospettive vocazionali, facendo disastri. Il dato di realt\u00e0 dal quale Ges\u00f9 vuole farci partire \u00e8 il primo atto di fede nella sua persona, che getta una luce sulla nostra vita. Far\u00e0 cos\u00ec anche con la samaritana: \u201cVa\u2019 a chiamare tuo marito e ritorna qui\u201d (Gv 4,16). Da questo dato di verit\u00e0 inizia il cammino della donna, che riconoscer\u00e0 Ges\u00f9 come la vera fonte a cui abbeverarsi (v. 25).<\/p>\n

La Parola di Ges\u00f9 ci mette in discussione<\/h2>\n

Ges\u00f9 mette in discussione i nostri riferimenti, che, senza il riferimento a Lui, rischiamo di interpretare a nostro uso e consumo. Quanti lo avevano seguito attestano la loro \u201cbuona fede\u201d portando l\u2019esempio di come Mos\u00e8 abbia dato da mangiare al popolo d\u2019Israele nel deserto: \u201cQuale segno tu compi perch\u00e9 vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto\u201d (Gv 6,30-31).<\/p>\n

Il riferimento a Mos\u00e8 \u00e8 esplicitato nella prima lettura (Es 16,2-4.12-15). Ma neppure quel testo descrive semplicemente un\u2019operazione di \u201csalvataggio\u201d dalla morte per fame. Mos\u00e8 chiede al suo popolo un percorso nella fede, una prova che Dio stesso esige: \u201cEcco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscir\u00e0 a raccogliere ogni giorno la razione di un giorno\u201d (Es 16,4).<\/p>\n

La fede non \u00e8 una conquista<\/h2>\n

\u00c8 lecito chiedersi: e domani? Ecco la prova: ti fidi della Sua parola? In realt\u00e0 \u00e8 quanto chiediamo nella preghiera del Padre nostro, nella versione di Luca, quando chiediamo il necessario per la nostra vita: \u201cDacci ogni giorno il nostro pane quotidiano\u201d (Lc 11,3). La fede non \u00e8 una conquista fatta una volta per sempre, ma un dono da invocare ogni giorno, come ricorda il salmista: \u201cDonaci, Signore, il pane del cielo\u201d.<\/p>\n

Ges\u00f9 ricorder\u00e0 a quanti lo interrogano che non \u00e8 stato Mos\u00e8 a dare loro da mangiare, \u201cma \u00e8 il Padre mio che vi d\u00e0 il pane dal cielo, quello vero\u201d (Gv 6,32). Ges\u00f9 sovrappone il tempo presente al tempo passato nella coniugazione del verbo dare: \u201cNon \u00e8 Mos\u00e8 che vi ha dato… Ma \u00e8 il Padre che mio vi d\u00e0\u201d (v. 32).<\/p>\n

Ges\u00f9 chiede di andare oltre il visibile<\/h2>\n

Il tempo presente indica un\u2019azione che si sta svolgendo ora, ma con una prospettiva di continuit\u00e0. E di questo pane, dir\u00e0 Ges\u00f9: \u201cIl pane di Dio \u00e8 colui che discende dal cielo e d\u00e0 la vita al mondo\u201d (v. 33). Coloro che ascoltano sembrano giungere a una prima professione di fede: \u201cSignore, dacci sempre pane\u201d. Ma di quale pane fanno richiesta?<\/p>\n

Ges\u00f9 intende andare oltre, innalza l\u2019asticella della fede: \u201cIo sono il pane della vita\u201d (v. 35). Da qui riprende il cammino nella fede, che fa vedere oltre il visibile: l\u2019eucarestia.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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