{"id":61034,"date":"2021-06-17T12:18:47","date_gmt":"2021-06-17T10:18:47","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=61034"},"modified":"2021-06-17T12:22:58","modified_gmt":"2021-06-17T10:22:58","slug":"vita-lunga-ma-poche-nascite-la-salute-degli-umbri-nel-rapporto-osservasalute","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/vita-lunga-ma-poche-nascite-la-salute-degli-umbri-nel-rapporto-osservasalute\/","title":{"rendered":"Vita lunga ma poche nascite. La salute degli umbri nel rapporto \u201cOsservasalute\u201d"},"content":{"rendered":"
L\u2019Umbria \u00e8 la regione italiana con la maggiore aspettativa di vita alla nascita: 81,1 anni per gli uomini e 85,6 per le donne, contro un valore nazionale rispettivamente di 79,7 per gli uomini e 84,4 per le donne. Il dato regionale \u00e8 per\u00f2 in calo a causa dell\u2019impatto del Covid-19, che in Umbria ha fatto perdere un anno netto agli uomini e circa 6 mesi alle donne.<\/p>\n
Proprio il coronavirus \u00e8 la seconda causa di morte in Italia nel 2020, e ha avuto un peso enorme sulla speranza di vita della popolazione italiana: in media -1,4 anni, con punte di -2,6 in Lombardia tra gli uomini e -2,3 in Valle d\u2019Aosta tra le donne. La pandemia ha bruciato dieci anni di guadagni in aspettativa di vita: a livello nazionale la variazione tra il 2019-2020 di questo indicatore \u00e8 stato pari a -1,4 anni per gli uomini e -1,0 anni per le donne.<\/p>\n
\u00c8 questo il dato principale che emerge dal rapporto Osservasalute 2020<\/em>, stilato con cadenza annuale dall\u2019Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane<\/a>. L\u2019ultimo numero del settimanale umbro La Voce<\/em> – in distribuzione in questi giorni nelle edizioni cartacea e digitale<\/a> – dedica un approfondimento (leggilo qui<\/a> nell’edizione digitale) al rapporto, soprattutto in chiave regionale: dall\u2019analisi demografica, alla spesa sanitaria, passando per i disturbi del comportamento alimentare. \u00c8 la fotografia di una regione che invecchia sempre di pi\u00f9: basti pensare che negli ultimi 10 anni, il tasso di fecondit\u00e0 in Umbria \u00e8 calato del 14,3%.<\/p>\n Sono vari i parametri che l\u2019approfondimento de La Voce, a <\/em>firma di\u00a0Francesco Mariucci, mette in evidenza in chiave umbra, estratti dal rapporto nazionale. In pobesiarticolare, i dati principali relativi allo stile di vita degli umbri: forma fisica, sedentariet\u00e0, uso di tabacco, propensione alla pratica sportiva e altro.<\/p>\n Anche i dati economici legati alla sanit\u00e0 regionale, come il valore dell\u2019indicatore relativo alla spesa sanitaria pubblica pro capite che, nel 2019, \u00e8 pari a 1.968 euro (con un valore medio nazionale di 1.904 euro). A partire dal 2012, la spesa pro capite in Umbria \u00e8 stata sempre superiore a quella italiana. Estendendo invece l\u2019arco temporale agli ultimi 10 anni, la spesa sanitaria per ogni cittadino \u00e8 aumentata del 7,1%, contro un aumento medio italiano del 2,4 per cento.<\/p>\n \u201cNel nostro Paese, il Servizio sanitario nazionale ha mostrato i suoi limiti, vittima della violenza della pandemia, ma anche delle scelte del passato che hanno sacrificato la sanit\u00e0 in nome dei risparmi di spesa\u201d, afferma il professor Walter Ricciardi<\/strong>, direttore dell\u2019Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane, e tra gli esperti che hanno collaborato al rapporto. \u201cCi vogliono piu\u0300 risorse e innovazione, perch\u00e9 la fragilit\u00e0 del sistema \u00e8 apparsa in tutta la sua drammaticit\u00e0 durante questa pandemia. Si deve tornare a investire nella ricerca, perch\u00e9 l\u2019innovazione tecnologica porta esternalit\u00e0 positive in tutti i settori dell\u2019economia\u201d.<\/p>\n Il rapporto mette in evidenza un dato critico della nostra regione, che non costituisce cero una novit\u00e0. Scrive, infatti La Voce<\/em>.<\/p>\n \u201cDove invece la nostra regione \u00e8 pericolosamente sotto la media nazionale, e ormai pure da parecchio tempo, \u00e8 nel settore della natalit\u00e0. Quella umbra \u00e8 una popolazione sempre pi\u00f9 anziana, e le donne fanno sempre meno figli: italiane e straniere insieme arrivano a 1,20 figli per donna, e il numero \u00e8 in calo costante da pi\u00f9 di dieci anni.<\/p>\n Va poco meglio in Italia, dove questo numero sale a 1,27, ma \u00e8 comunque ben lontano dai 2,1 figli per donna che garantirebbero un costante ricambio generazionale. Come detto, nell\u2019arco temporale 2007-2019, si osserva che la ripresa dei livelli di fecondit\u00e0, in atto a livello nazionale fino al 2010, ha registrato un andamento pi\u00f9 altalenante. Considerando l\u2019intero periodo in Umbria il tasso di fecondit\u00e0 \u00e8 diminuito del -14,3% (contro un valore nazionale -9,3%)\u201d.<\/p>\n La Voce<\/em> evidenzia dati sugli stili di vita degli umbri: la quota di fumatori<\/strong> tra la popolazione di et\u00e0 superiore ai 14 anni \u00e8 pari al 21,7% (valore nazionale 18,4%);\u00a0 i maggiorenni<\/strong> obesi<\/strong> sono l\u201911,6%, contro il 10,9% di media italiana e gli umbri sovrappeso sono il 34,2% (35,4% valore nazionale).<\/p>\n \u201cSul lungo periodo per\u00f2 – scrive La Voce<\/em> – la situazione sembra pi\u00f9 confortante: negli ultimi 12 anni infatti, si \u00e8 registrato un decremento di persone che conducono una vita sedentaria<\/em> pari al 20,9%, dato pi\u00f9 che doppio rispetto a quello nazionale (-9,9%)\u201d.<\/p>\nDati economici<\/h2>\n
La crisi della natalit\u00e0<\/h2>\n
Stili di vita \u2026 da migliorare<\/h2>\n
L\u2019Osservatorio<\/h2>\n