{"id":60924,"date":"2021-06-03T19:26:26","date_gmt":"2021-06-03T17:26:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=60924"},"modified":"2021-06-03T19:26:26","modified_gmt":"2021-06-03T17:26:26","slug":"corpus-domini-il-primo-ostensorio-siamo-noi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/corpus-domini-il-primo-ostensorio-siamo-noi\/","title":{"rendered":"Corpus Domini. Il primo ostensorio siamo noi"},"content":{"rendered":"

L\u2019anno liturgico presenta dopo il tempo pasquale, in successione, tre solennit\u00e0 del Signore: la santissima Trinit\u00e0, il santissimo Corpo e Sangue di Cristo e il sacratissimo Cuore di Ges\u00f9.<\/p>\n

Questo percorso liturgico sembra essere un approfondimento del mistero di Dio: dalla sua complessit\u00e0 della identit\u00e0 trinitaria, resa possibile dalla relazione d\u2019amore, alla semplicit\u00e0 della devozione popolare.<\/p>\n

Percorso liturgico sul \u2018mistero\u2019 di Dio<\/h2>\n

Un percorso che narra la storia di Dio con l\u2019umanit\u00e0 attraverso le grandi teofanie dell\u2019Antico Testamento, fino alla familiarit\u00e0 della cena pasquale, che il Corpus Domini<\/em> amplifica. Un corpo donato e un sangue versato, che \u00e8 esplicitato nella crocifissione, fino all\u2019apertura del costato di Cristo con la lancia, che fa diventare il cuore di Ges\u00f9 sorgente della Chiesa e dei sacramenti.<\/p>\n

La devozione eucaristica e al Sacro Cuore consentono a tutti di rielaborare il mistero dell\u2019amore trinitario, nella concretezza della vita donata di Ges\u00f9. La celebrazione del Corpus Domini<\/em>, in stretta relazione con il Gioved\u00ec santo<\/em>, \u00e8 un vero e proprio approfondimento del mistero eucaristico – infatti, prima dello spostamento delle feste religiose alla domenica, veniva celebrato il gioved\u00ec.<\/p>\n

Il riferimento al sangue<\/h2>\n

I testi biblici della liturgia di quest\u2019anno<\/a> \u201cgrondano sangue\u201d, quale mezzo per suggellare un\u2019alleanza tra Dio e Uomo che non avr\u00e0 fine.<\/p>\n

A questo fine ultimo rimandano le preghiere della celebrazione, in particolare quella del post Communio<\/em>: \u201cDonaci, o Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue\u201d.<\/p>\n

Nel testo dell\u2019Esodo<\/em>, prima lettura, Mos\u00e8 incarica alcuni giovani di offrire olocausti attraverso il sacrificio di giovenchi. Il sangue verr\u00e0 raccolto in catini e una prima met\u00e0 sparso sull\u2019altare. Il popolo si impegner\u00e0 attraverso un giuramento a osservare le parole del Signore, e a suggellare questo impegno sar\u00e0 ancora il sangue: l\u2019altra met\u00e0 verr\u00e0 aspersa sul popolo (Es 24,5-8).<\/p>\n

La Pasqua dell’Agnello<\/h2>\n

Il testo evangelico narra la cena di Pasqua avvenuta il primo giorno degli azzimi, sottolinea l\u2019evangelista Marco; il quale ci ricorda che \u00e8 il giorno in cui gli ebrei immolavano la Pasqua, attraverso l\u2019uccisione degli agnelli (14,12).<\/p>\n

Ma in questa cena pasquale il vero agnello immolato \u00e8 il Signore Ges\u00f9: \u201cPrendete, questo \u00e8 il mio corpo. Poi prese un calice e disse loro: \u2018Questo \u00e8 il mio sangue dell\u2019alleanza che \u00e8 versato per molti\u2019\u201d (vv. 22-24). Il brano della seconda lettura sembra essere un vero commento teologico ai testi precedenti.<\/p>\n

L\u2019autore della Lettera agli Ebrei<\/em> identifica Cristo come il vero sommo sacerdote (9,11). L\u2019alleanza che stipula attraverso il suo sangue, e non con quello di capri e vitelli (v. 14), \u00e8 un\u2019alleanza nuova (v. 15), non pi\u00f9 soggetta al tempo. Il Cristo infatti – ci ricorda il testo – \u00e8 sacerdote dei beni futuri.<\/p>\n

Un tempio fatto di carne<\/h2>\n

Il tempio non \u00e8 pi\u00f9 quello fatto di pietre, il luogo del sacrificio non \u00e8 pi\u00f9 l\u2019altare. Ora la figura di sacerdote, vittima e altare \u00e8 attualizzata contestualmente in Cristo. Ce lo ricorda la preghiera liturgica di dedicazione di un nuovo altare: \u201cInfine Cristo nel mistero della sua Pasqua comp\u00ec tutti i segni antichi; salendo sull\u2019albero della croce, sacerdote e vittima, si offr\u00ec a te, o Padre, in oblazione pura per distruggere i peccati del mondo e stabilire con te l\u2019alleanza nuova ed eterna\u201d (dalla liturgia di dedicazione).<\/p>\n

La forza di questo mistero \u00e8 comunicata a quanti si accostano al corpo e sangue di Cristo. A questa \u201csorgente di grazia\u201d si attinge la virt\u00f9 del martirio, come ricorda il prefazio della liturgia della stessa dedicazione dell\u2019altare: \u201cAlle sorgenti di Cristo, pietra spirituale, attingiamo il dono del tuo Spirito per essere anche noi altare santo e offerta viva a te gradita\u201d.<\/p>\n

Questa preghiera trova la sua realizzazione in quell\u2019Ite, missa est<\/em> con il quale il sacerdote congeda il popolo celebrante, perch\u00e9 il vero culto gradito a Dio si realizzi in una vita degna di ci\u00f2 che abbiamo celebrato.<\/p>\n

La celebrazione \u00e8 per la vita, come la Chiesa \u00e8 per il mondo.<\/p>\n

Eucarestia \u2026 per la vita del mondo<\/h2>\n

La processione eucaristica, che abitualmente segue alla messa del Corpus Domini<\/em>, acquista il suo vero significato quando la nostra vita diviene un \u201costensorio\u201d del Vangelo e realizza il testo delle Beatitudini.<\/p>\n

Il cammino per le vie dei nostri paesi, anche quest\u2019anno, non sar\u00e0 possibile: a esso si sostituisca il pellegrinaggio interiore nell\u2019adorazione eucaristica, dove le fatiche della nostra vita, portate davanti al Signore, ci \u201cdistraggano\u201d per\u00f2 da quella \u201criposante contemplazione\u201d in cui rischia di non trovare spazio il volto del fratello.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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