‘La riforma liturgica continua’: cos\u00ec la 58a Settimana liturgica nazionale, da poco conclusa a Spoleto, viene sintetizzata da padre Vittorio Viola, direttore dell’Ufficio liturgico regionale. A livello dei princ\u00ecpi, il Concilio Vaticano II resta il punto fermo; per tutto il resto, il rinnovamento non si ferma mai. Padre Viola, un bilancio conclusivo sulla Settimana liturgica. ‘Un primo segnale positivo viene fin dal metodo che si \u00e8 seguito; un metodo ormai collaudato, che ha avuto il suo momento di massima vivacit\u00e0 proprio al Concilio Vaticano II. La Settimana \u00e8 cos\u00ec partita ponendo le fondamenta del discorso con una riflessione biblica (don Massimo Grilli); quindi si sono richiamati gli insegnamenti dei Padri della Chiesa (mons. Claudio Gugerotti), per passare infine all’elaborazione teologica (mons. Crispino Valenziano). Questo \u00e8 gi\u00e0 un frutto, perch\u00e9 ha significato inserirsi nella linea di riflessione del Concilio. Mi pare importante tornare a questa chiarezza di impostazione’. E riguardo ai contenuti? ‘Anche in questo, \u00e8 emersa tutta la fecondit\u00e0 della visione teologica della liturgia cos\u00ec come l’ha espressa il Vaticano II. Tutto viene incentrato sul Mistero pasquale di Ges\u00f9, che nella celebrazione si rende presente per la vita dei fedeli. Lo sforzo della Settimana \u00e8 consistito nel cercare nella tradizione pi\u00f9 profonda della Chiesa il modo migliore per articolare il rapporto tra la liturgia e la Citt\u00e0 dell’uomo. Mettendo anzitutto in guardia dai rischi. Esiste sempre, infatti, un tentativo di strumentalizzazione della liturgia da parte della societ\u00e0, mentre \u00e8 il contrario ci\u00f2 che deve avvenire: il Mistero, attraverso la vita dei fedeli, contagia l’intera Citt\u00e0 dell’uomo’. Esiste anche il rischio opposto? ‘S\u00ec, che la celebrazione sia ridotta a un rito esteriore, a un insieme di norme da osservare. Questa \u00e8 una visuale ristretta, in contrapposizione alla partecipazione attiva e alla testimonianza concreta richieste dal Concilio. \u00c8 invece evidente che la liturgia non \u00e8 un fatto privato ma, come diceva Cristo: ‘Dove due o pi\u00f9 sono riuniti nel mio nome…’. Un’analisi di tipo sociologico, riguardo al rapporto tra liturgia e Citt\u00e0, \u00e8 stata fatta a Spoleto da Luca Bessan. I cristiani si muovono in un contesto specifico che segna la loro vita, e viceversa: tra le due cose si verifica un’osmosi. Da parte sua Enzo Bianchi, priore di Bose, ha sottolineato come la presenza cristiana debba diventare una continua testimonianza del ‘non ancora’, in cammino verso la Gerusalemme celeste, ponendoci nell’attesa della Sua venuta. Ci\u00f2 conferisce alla Citt\u00e0 dell’uomo una dimensione che la supera. Altrimenti ci si accontenta del ‘gi\u00e0’ che c’\u00e8’. In concreto, quali indicazioni sono emerse? ‘Ci sono molti spazi in cui \u00e8 possibile esprimere questo rapporto con la Citt\u00e0 dell’uomo. Per esempio l’omelia, momento in cui la vita sociale potrebbe essere pi\u00f9 presente: qui il sacerdote pu\u00f2 illuminare l’attualit\u00e0 grazie alla Parola di Dio. Oppure, andrebbe valorizzata meglio la preghiera dei fedeli, anzich\u00e9 fare ricorso a formulari prefabbricati, sganciati dal contesto. Durante la Settimana si \u00e8 anche parlato delle forme espressive da utilizzare in diverse situazioni che entrano dentro la celebrazione, come l’adattamento del rito del matrimonio o il nuovo sussidio pastorale per i funerali’. Chi \u00e8 il ‘pubblico’ delle Settimane liturgiche? ‘Questi eventi mantengono un livello di riflessione medio-alto, ma nello stesso tempo hanno una formula divulgativa che fa un grande servizio al popolo di Dio. Ho notato una buona presenza di laici, oltre che di sacerdoti, soprattuto parroci, e di consacrati, soprattutto consacrate. Una presenza che rispecchia la composizione delle assemblee parrocchiali, con coloro che che pi\u00f9 sono impegnati nel servizio liturgico; tuttavia ci sono anche laici, fedeli agli appuntamenti delle Settimane, che non sono coinvolti nei vari ministeri nelle loro parrocchie, ma desiderano approfondire queste tematiche’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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