{"id":60704,"date":"2021-05-20T10:47:34","date_gmt":"2021-05-20T08:47:34","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=60704"},"modified":"2021-05-20T11:06:27","modified_gmt":"2021-05-20T09:06:27","slug":"comunicazioni-sociali-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/comunicazioni-sociali-2\/","title":{"rendered":"55\u00b0 Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: “Il ministero del giornalista”"},"content":{"rendered":"

PERUGIA –\u00a0\u00a0Si \u00e8 parlato di \u00abministero del giornalista\u00bb, di \u00abministro della verit\u00e0\u00bb, all\u2019incontro promosso in occasione della 55a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali <\/a>(Cs), tenutosi online il 19 maggio. Iniziativa organizzata dalla Commissione regionale per le Cs della Conferenza episcopale umbra (Ceu),<\/a> in collaborazione con l\u2019Ufficio diocesano per le Cs di Foligno, visionabile sul canale YouTube \u201cvieni e vedi chiesa in umbria\u201d. Ma si \u00e8 anche parlato di giornalismo dedito all\u2019\u00abeducazione delle coscienze\u00bb, se esercitato nel rispetto delle regole deontologiche della professione e nella raccolta di pi\u00f9 fonti possibili, e di \u00abgiornalismo di prossimit\u00e0\u00bb, nel dare voce ai territori e alle loro storie di vita pi\u00f9 periferiche con il recarsi sul posto e non limitandosi al \u201csentito dire\u201d.<\/p>\n

I relatori<\/h2>\n

A intervenire su alcuni aspetti del messaggio di papa Francesco rivolto agli operatori dei media per questa 55a Giornata mondiale dal titolo \u00abVieni e vedi\u00bb (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come, sono stati il vescovo delegato Ceu mons. Luciano Paolucci Bedini,<\/strong> il presidente dell\u2019Ordine regionale dei Giornalisti dell\u2019Umbria Roberto Conticelli<\/strong> e il direttore dell\u2019Ufficio nazionale per le Cs della Cei Vincenzo Corrado<\/strong>. Hanno portato il loro contributo i direttori degli Uffici diocesani per le Cs di Foligno, mons. Luigi Filippucci, di Gubbio, Daniele Morini, e di Spoleto-Norcia, Francesco Carlini, e alcuni giornalisti che hanno accolto l\u2019invito a partecipare all\u2019incontro a cui non ha fatto mancare il suo augurio di \u201cbuon lavoro\u201d il cardinale arcivescovo di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve Gualtiero Bassetti<\/strong>, presidente della Cei. Il cardinale, prendendo spunto dal \u201cGiro d\u2019Italia\u201d<\/strong> (l\u2019undicesima tappa \u00e8 partita da Perugia il 19 maggio), appassionato di ciclismo e tifoso in giovent\u00f9 di Gino Bartali, ha invitato i giornalisti a \u00abvivere la professione con passione e dedizione nel \u201cpedalare\u201d con tenacia per tagliare i traguardi, soprattutto dei \u201cgran premi della montagna\u201d che richiedono pi\u00f9 fatica e di cui la vostra professione \u00e8 costellata; traguardi che li raggiungete nel raccontare la verit\u00e0 dei fatti e nel promuovere la pace attraverso la narrazione\u00bb.<\/p>\n

La comunicazione come ministero<\/h2>\n

Mons. Paolucci Bedini<\/strong> ha ringraziato quanti hanno preso parte, perch\u00e9, ha commentato, \u00ab\u00e8 vero che i giornalisti si occupano di tante cose, ma non cos\u00ec spesso di se stessi e la possibilit\u00e0 di incontrarsi, di dedicarsi un tempo cos\u00ec prezioso di confronto, anche sulle parole del Papa, mi sembra una cosa da sottolineare\u00bb. Soffermandosi sul tema dell\u2019incontro, il vescovo delegato Ceu ha fatto un parallelo con la recente dichiarazione del Papa circa il ministero laicale dei catechisti nella Chiesa, parlando del \u00abministero del giornalista\u00bb nel momento in cui viene svolto come servizio alla comunit\u00e0. Al riguardo ha precisato di \u00abnon volere anticipare assolutamente nessuna decisione pontificia\u00bb e, tanto meno, di rendere questo ministero-servizio \u00abconfessionale\u00bb, per\u00f2, ha aggiunto, \u00abmi piacerebbe poter ragionare con voi del servizio del giornalista come un ministero\u00bb. Questo nel momento in cui l\u2019operatore dei media, ha detto mons. Paolucci Bedini, \u00ab\u00e8 capace di interpretare i sentimenti di una comunit\u00e0 e nel mettersi al servizio di una informazione che la comunit\u00e0 chiede. I giornalisti sono inviati speciali della comunit\u00e0 sociale, territoriale\u2026, perch\u00e9 hanno il privilegio di essere presenti dove io non posso andare. In quel momento il giornalista \u00e8 i miei occhi, le mie orecchie, il mio cuore\u2026\u00bb. Inoltre, ha evidenziato il vescovo, \u00abil ministero del giornalista d\u00e0 all\u2019operatore dei media e agli stessi mezzi della comunicazione sociale anche una profonda responsabilit\u00e0 educativa, perch\u00e9 spesso la modalit\u00e0 con cui i giornalisti entrano nella realt\u00e0 e la raccontano fa scuola\u00bb.<\/p>\n

Lavorare la verit\u00e0<\/h2>\n

Alle parole del vescovo hanno fatto eco quelle del presidente dei giornalisti umbri Roberto Conticelli<\/strong>, nel definire l\u2019operatore dei media \u00abil ministro della verit\u00e0, perch\u00e9 il messaggio del Santo Padre e le riflessioni di mons. Luciano inducono a questo. Noi giornalisti dobbiamo sempre pi\u00f9 lavorare la verit\u00e0 dei fatti, altrimenti non svolgeremmo al meglio il ministero che le circostanze ci hanno indotto a svolgere spesso anche in condizioni particolarmente difficili. La verit\u00e0 fa sempre bene e non pu\u00f2 fare sconti quando viene raccontata da un buon giornalista, che rispetta tutte le regole deontologiche sulla professione e che attinge a quante pi\u00f9 fonti possibili\u00bb. Il presidente Conticelli, sollecitato da alcuni interventi, si \u00e8 soffermato sui fenomeni dello sfruttamento del lavoro giornalistico, dei tanti comunicatori social media che non possono essere definiti giornalisti e dei soprusi agli operatori dei media tra cui le cosiddette \u201cquerele temerarie\u201d. Non ha trascurato l\u2019importanza del \u00abgiornalismo di prossimit\u00e0\u00bb nel dare voce soprattutto a quelle realt\u00e0 territoriali che voce non hanno, perch\u00e9 molto piccole e periferiche dove la Chiesa, attraverso i suoi media, \u00e8 chiamata a fare la sua parte grazie alla \u201cpotenziale rete\u201d delle realt\u00e0 parrocchiali.<\/p>\n

Giornalismo di prossimit\u00e0<\/h2>\n

Sempre sul \u00abgiornalismo di prossimit\u00e0\u00bb \u00e8 intervenuto il direttore dell\u2019Ufficio nazionale della Cei Vincenzo Corrado ricordando mons. Elio Bromuri, maestro del giornalismo cattolico umbro. Allo storico direttore del settimanale La Voce Corrado deve, come ha precisato, \u00abun grande debito di riconoscenza: mi ha insegnato cosa significa concretamente vivere la prossimit\u00e0 attraverso la comunicazione e credo che la lezione di questi maestri di comunicazione delle Chiese locali, come don Elio, passi proprio dalla loro capacit\u00e0 di vivere il territorio in maniera piena e compiuta e di conoscere la realt\u00e0 che viene descritta e raccontata. E\u2019 fondamentale entrare in relazione con le persone a cui ci si riferisce. Questo, molto spesso, \u00e8 uno dei grandi buchi che noi avvertiamo nelle nostre narrazioni, il fatto di non conoscere pi\u00f9 la realt\u00e0 che ci circonda perch\u00e9 manca una relazione a monte\u00bb. Per questo, come ha evidenziato il direttore dell\u2019ufficio Cei, il messaggio del Papa ha una peculiarit\u00e0 nel privilegiare due avverbi comunicando e incontrando le persone: \u00abdove e come sono\u00bb. Credo, ha sottolineato Corrado, \u00abche questo \u201cdove e come\u201d ci restituisca il senso del nostro lavoro non semplicemente informativo, ma soprattutto comunicativo nel momento in cui il nostro impegno riguarda anche la dimensione pastorale, la centralit\u00e0 di una comunicazione all\u2019interno di una Chiesa locale che vive questo suo essere in \u201cuscita\u201d attraverso la dimensione comunicativa\u00bb.<\/p>\n

Riccardo Liguori, coordinatore della Commissione regionale per le Cs \u2013 Ceu<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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