{"id":60477,"date":"2021-05-03T11:19:16","date_gmt":"2021-05-03T09:19:16","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=60477"},"modified":"2021-05-03T11:21:39","modified_gmt":"2021-05-03T09:21:39","slug":"monsignor-boccardo-inaugura-a-montefalco-la-casa-patris-corde-per-padri-separati","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/monsignor-boccardo-inaugura-a-montefalco-la-casa-patris-corde-per-padri-separati\/","title":{"rendered":"Monsignor Boccardo inaugura a Montefalco la casa ‘Patris corde’ per padri separati"},"content":{"rendered":"

Patris corde\u00a0\u2013 Con cuore di Padre<\/em>: \u00e8 la Lettera apostolica di Papa Francesco dell\u20198 dicembre 2020, nel 150esimo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale. Ispirandosi a questo testo, l\u2019Archidiocesi di Spoleto-Norcia<\/a> ha avviato a Montefalco una nuova opera segno della Caritas<\/a>: una casa per padri a cui \u00e8 stato dato proprio il nome Patris corde<\/em>\u00a0e posta sotto la protezione di San Giuseppe. \u00c8 stata inaugurata sabato 1 maggio, festa liturgica dello sposo della Vergine Maria, dall\u2019arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo con un momento di preghiera nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. Con il Presule c\u2019erano: don Vito Stramaccia, parroco di Montefalco, don Edoardo Rossi direttore della Caritas diocesana, don Sem Fioretti vicario generale della diocesi, don Emo Moretti, cpps, parroco di Bastardo di Giano dell\u2019Umbria, don Simone Maggi parroco di Cesi di Terni e Portaria di Acquasparta, don Dieudonn\u00e9 Mutombw Tshibang parroco di Verchiano di Foligno, i Frati Minori del convento di San Fortunato di Montefalco, i seminaristi della Diocesi. Hanno preso parte all\u2019inaugurazione anche alcuni rappresentanti della Caritas delle Pievanie della Diocesi. Sul fronte istituzionale c\u2019erano: Donatella Tesei presidente della Giunta regionale dell\u2019Umbria, Luigi Titta sindaco di Montefalco, altre autorit\u00e0 civili e militari del luogo.<\/p>\n

Nella sua riflessione l\u2019arcivescovo Boccardo ha proposto tre messaggi. Il primo, se vogliamo a livello intellettuale.<\/p>\n

“La vita -ha detto il Presule- non \u00e8 sempre facile, ci sono dei momenti particolarmente faticosi, degli eventi che non dipendono da noi. Si tratta o di subirli o di interpretarli, di abitarli. Il Papa ci ricorda che Dio sa trasformare un problema in una opportunit\u00e0. Un messaggio molto utile in questo tempo che stiamo vivendo -ha affermato ancora monsignor Boccardo- a causa del Covid-19; tutti sentiamo il peso di questo anno di limitazioni e paura, dove facciamo esperienza della precariet\u00e0 e capiamo che non siamo i proprietari, i gestori, della nostra vita.<\/p>\n

Basta un virus invisibile e tutto \u00e8 per aria, tutto \u00e8 in discussione, fino alla salute, al lavoro, all\u2019economia. Siamo invitati allora a trasformare questo momento in opportunit\u00e0, imparando ci\u00f2 che \u00e8 veramente irrinunciabile da quello che non \u00e8 cos\u00ec necessario. Si tratta di non fare confusione e di utilizzare questo momento per crescere in umanit\u00e0, in sapienza, per andare nella parte pi\u00f9 profonda di noi stessi e trovare l\u00ec la nostra vera ricchezza, sapendo che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio. San Giuseppe ci esorta a leggere dentro i momenti della nostra vita e a trarne un insegnamento”.<\/p>\n

Il secondo messaggio dell\u2019Arcivescovo \u00e8 andato al cuore della giornata, l\u2019inaugurazione della casa Patris corde<\/em>.<\/p>\n

“Conosciamo tutti -ha detto monsignor Boccardo- le difficolt\u00e0 che devono affrontare quegli uomini che vivono la situazione generata da un amore finito e si sono allontanati dalla loro casa, dalla famiglia, dai figlioli. E devono affrontare anche una situazione economica e lavorativa particolarmente delicata. La nostra Chiesa desidera dare un segno (che non \u00e8 certamente la soluzione tutti i problemi) di vicinanza, di attenzione e di cura verso questi uomini, che talvolta vivono un tempo particolarmente duro. E allora aprire questa casa vuole indicare la solidariet\u00e0 e l\u2019accoglienza, garantire una situazione dignitosa affinch\u00e9 quanti vi abiteranno possano avere un luogo dove incontrare e condividere del tempo con i propri figlioli. Ringrazio la parrocchia di Montefalco, col parroco don Vito Stramaccia, che mette a disposizione di tutti questo bello edificio. Ringrazio i volontari che in pochi giorni hanno rifatto nuova la casa, non solo tinteggiando i locali, ma procurando tutto quello che \u00e8 necessario perch\u00e9 sia confortevole e accogliente: vedrete -ha detto il Presule rivolto ai presenti- i dettagli e la cura con cui \u00e8 stata arredata. \u00c8 un modo di dire: benvenuto, qui sei a casa tua. Ringrazio, infine, la Caritas diocesana, col suo direttore don Edoardo Rossi, che si prender\u00e0 cura della gestione della casa con alcuni volontari di Montefalco”.<\/p>\n

Il terzo messaggio di monsignor Boccardo \u00e8 scaturito dal segno che la Caritas diocesana e la parrocchia di Montefalco hanno lasciato ai presenti: una piccola pianta di ulivo.<\/p>\n

“L\u2019ulivo -ha detto- \u00e8 simbolo di questa nostra terra, \u00e8 fonte di sostentamento per tanti, da esso si trae olio, \u00e8 utilizzato per la cucina, per la cosmesi, ci si producono pomate curative e profumi. Ognuno di noi, allora, \u00e8 chiamato ad essere come l\u2019olio, cio\u00e8 a diffondere un buon profumo, ad essere strumento di consolazione e di guarigione, a diffondere gesti concreti che dicono l\u2019attenzione a chi deve affrontare un tempo di prova e di sofferenza. Ciascuno noi -ha proseguito l\u2019Arcivescovo- \u00e8 invitato a diventare come quell\u2019olio buono: anche io posso curare delle piaghe e delle ferite; e quante ce ne sono nelle famiglie, nelle persone che frequentiamo.<\/p>\n

Anche io, dunque, posso essere strumento di guarigione con una parola, con un gesto discreto, nascosto che non appare. Quello che lascia il segno non \u00e8 ci\u00f2 che sta nei mezzi della comunicazione, ma il bene compiuto nella gratuit\u00e0 e nel silenzio. E allora questa piantina di ulivo ci ricorda di diventare come olio che cura e che consola”.<\/p>\n

Al termine del momento di preghiera in chiesa, c\u2019\u00e8 stato il taglio del nastro della casa affidato alla presidente della Giunta regionale dell\u2019Umbria Donatella Tesei, montefalchese, che ha seguito passo passo i lavori di sistemazione della casa.<\/p>\n

“Questa iniziativa \u00e8 molto importante -ha detto- in quanto le difficolt\u00e0 dei padri separati ci sono e spesso emergono poco. Ringrazio la Chiesa diocesana di Spoleto-Norcia e il nostro arcivescovo Renato Boccardo per aver pensato e realizzato questo progetto e per aver scelto la citt\u00e0 di Montefalco per questa opera di carit\u00e0.<\/p>\n

Il mio grazie, poi, va al nostro parroco don Vito Stramaccia, a tutti i volontari della parrocchia, al direttore della nostra Caritas diocesana don Edoardo Rossi per aver concretizzato in pochissimo tempo questo progetto”.<\/p>\n

Alla fine, i presenti, a piccoli gruppi e nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, hanno visitato la casa che\u00a0si sviluppa su due livelli. A piano terra, ci sono cucina e soggiorno; al primo, tre camere-alloggio con bagno e un salottino comune. Il pittore di Montefalco, Oliviero Trombetti, ha realizzato l\u2019immagine simbolo della casa, San Giuseppe con Ges\u00f9 in braccio, ed ha donato alcune sue opere posizionate all\u2019interno dell\u2019abitazione.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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