Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) umbro, riguardante cio\u00e8 l\u2019Umbria, illustrato marted\u00ec 20 aprile, contiene 45 progetti strategici, di cui alcuni rilevanti per infrastrutture, innovazione ed economia verde, con i quali la Regione intende partecipare all\u2019attuazione del Piano di ripresa e resilienza predisposto per il nostro Paese.<\/p>\n
Con questo Piano viene proposto il contributo dell\u2019Umbria, le cui numerose criticit\u00e0 sono state pi\u00f9 volte ricordate in questo giornale, a rendere se stessa e l\u2019Italia \u201cpi\u00f9 equa, solidale, sostenibile, dinamica e innovativa\u201d.<\/p>\n
Per costruire appropriatamente un Piano che persegue gli obiettivi indicati, pu\u00f2 ritenersi necessaria la partecipazione<\/em> dei principali attori (Istituzioni, forze sociali, rappresentanze della societ\u00e0 civile \u2026) operanti nel territorio.<\/p>\n Tale partecipazione pu\u00f2 infatti in primo luogo accrescere la conoscenza delle criticit\u00e0 da compensare e delle opportunit\u00e0 da valorizzare, e inoltre rendere chiare sia la disponibilit\u00e0 effettiva delle risorse richieste al riguardo, che la presenza della determinazione necessaria per portare avanti le iniziative proposte.<\/p>\n Ci si chiede, anche alla luce di carenze e critiche apparse su questo Piano nella stampa locale, riferite a mancanze segnalate e valutazioni non corrette, se questa procedura partecipativa sia stata seguita.<\/p>\n Come ha osservato Enrico Giovannini, noto studioso di crescita sostenibile e attuale Ministro per le infrastrutture nel Governo Draghi, l\u2019Italia non \u00e8 su un sentiero di sviluppo di sostenibilit\u00e0 integrale, economica, sociale ed ambientale.<\/p>\n Essa risulta distante dagli obiettivi fissati, nell\u2019Agenda 2030 delle Nazioni Unite, per la povert\u00e0, la salute, l\u2019energia, le disuguaglianze, le performance economiche, lo stato delle infrastrutture e delle citt\u00e0, la qualit\u00e0 dell\u2019ambiente e delle istituzioni (E.Giovannini, L\u2019utopia sostenibile<\/em>, Laterza, 2018, p.74).<\/p>\n E pu\u00f2 ritenersi impossibile per l\u2019Italia raggiungere gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile (gli SDGs, i 17 Sustainable Development Goals stabiliti nell\u2019Agenda 2030) in assenza di una radicale trasformazione del \u201csistema paese\u201d<\/em>.<\/p>\n Se si deve trasformare radicalmente il sistema, occorrer\u00e0 per tutte le politiche una visione<\/em> molto ampia dei problemi,<\/em> in grado di modificare gli assetti di fondo della vita sociale ed economica (E.Giovannini, op.cit., pp.70-71).<\/p>\n Di questa visione non si avverte una chiara presenza nel testo del Piano.<\/p>\n Per rendere l\u2019Umbria pi\u00f9 produttiva, pi\u00f9 equa, pi\u00f9 sostenibile, in linea con la cosiddetta Economia di Francesco<\/em>, occorre una diffusa condivisione di valori di solidariet\u00e0, di protezione e promozione della persona<\/em>, con un\u2019azione concorde di tutte le agenzie educative, e l\u2019assunzione effettiva di impegni di responsabilit\u00e0 sociale da parte delle imprese, insieme a relazioni sinceramente collaborative tra queste e i sindacati dei lavoratori.<\/p>\n Tra le aree tematiche, elencate da Giovannini, su cui fondare politiche per uno sviluppo anche socialmente sostenibile, sono incluse povert\u00e0 e disuguaglianze, nonch\u00e9 capitale umano, salute ed educazione, che avrebbero potuto trovare nel Piano uno sviluppo pi\u00f9 significativo di quello loro assegnato. E si potrebbero aggiungere welfare e lavoro.<\/p>\n Si osservi infine che, come riconosce lo stesso Piano, realizzare questi progetti, una volta che essi siano stati approvati dal Governo centrale e dall\u2019Europa, chiede che l\u2019Umbria disponga di un\u2019adeguata capacit\u00e0 programmatica ed amministrativa, semplifichi le norme e le procedure in vigore, sappia attuare una vera cooperazione<\/em> (che vuol dire condivisione di obiettivi, di risorse, e di modo di operare) tra istituzioni e operatori pubblici e privati.<\/p>\n E si ripropone l\u2019urgenza di quella radicale trasformazione sopra auspicata.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) umbro, riguardante cio\u00e8 l\u2019Umbria, illustrato marted\u00ec 20 aprile, contiene 45 progetti strategici, di cui alcuni rilevanti per infrastrutture, innovazione ed economia verde, con i quali la Regione intende partecipare all\u2019attuazione del Piano di ripresa e resilienza predisposto per il nostro Paese. 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