{"id":60378,"date":"2021-04-29T17:45:36","date_gmt":"2021-04-29T15:45:36","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=60378"},"modified":"2021-04-29T17:45:36","modified_gmt":"2021-04-29T15:45:36","slug":"pnrr-una-sfida-da-vincere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/pnrr-una-sfida-da-vincere\/","title":{"rendered":"Pnrr: una sfida da vincere"},"content":{"rendered":"

La gestazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza<\/strong> (Pnrr) \u00e8 stata laboriosa e complessa. Ha coinvolto due governi, due maggioranze, e nella sua stesura definitiva il premier Draghi ha messo in gioco tutta la sua personale autorevolezza anche a livello internazionale. Ma in un certo senso la fase pi\u00f9 impegnativa inizia ora.<\/p>\n

Certo, \u00e8 doveroso respingere i pregiudizi sull\u2019Italia che, tra gli Stati dell\u2019Unione europea, vengono spesso alimentati da pulpiti poco credibili. Come pure \u00e8 giusto chiedere rispetto per il nostro Paese e per la sua capacit\u00e0 di fare fronte alle grandi emergenze: lo ha dimostrato anche davanti alla pandemia, nonostante gli errori che pure sono stati compiuti (ma quale Stato ne \u00e8 rimasto esente?) e nonostante i disfattismi propagandistici di chi ritiene di poter speculare politicamente anche su una tragedia epocale.<\/p>\n

Per\u00f2 non possiamo esimerci da un\u2019esame di coscienza severo sulle tante riforme annunciate e mai portate a termine e, nello specifico, sulla nostra cronica inadeguatezza nell\u2019impiegare i fondi europei ordinari. Tanto pi\u00f9 che di ordinario non c\u2019\u00e8 proprio nulla nella sfida del Next Generation Eu, di quel Recovery Plan che ha segnato una svolta nella vita della Ue e di cui l\u2019Italia sar\u00e0 il principale beneficiario.<\/p>\n

Sfida da vincere con l’Europa<\/h2>\n

\u00c8 una sfida che dobbiamo vincere in Europa e con l\u2019Europa. Non solo per riprenderci dalle conseguenze economico-sociali della pandemia \u2013 e sarebbe gi\u00e0 questo un obiettivo di enorme rilevanza \u2013 ma anche per superare almeno alcuni di quei ritardi strutturali che hanno frenato il nostro Paese negli anni precedenti, cos\u00ec che il Covid ci ha investiti quando ancora non avevamo cicatrizzato le ferite della Grande Crisi economica.<\/p>\n

Non possiamo imputare tutto al virus, prima della pandemia non vivevamo in un\u2019et\u00e0 dell\u2019oro a cui adesso si pu\u00f2 sperare di ritornare. L\u2019unico modo di recuperare davvero \u00e8 costruire il futuro.<\/p>\n

Impegnati come Paese<\/h2>\n

Il meccanismo con cui saranno erogate le risorse europee \u00e8 allo stesso tempo una sfida ulteriore e una garanzia. I finanziamenti saranno infatti resi disponibili progressivamente in base all\u2019effettivo stato di avanzamento dei progetti. Ecco perch\u00e9 gli impegni presi oggi responsabilizzano l\u2019Italia come tale, al di l\u00e0 delle maggioranze politiche che si determineranno di qui alla scadenza del piano.<\/p>\n

Considerati i comportamenti di alcune forze politiche in questi mesi \u2013 \u00e8 amaro doverlo riconoscere \u2013 che l\u2019Unione europea abbia inteso tutelarsi per gli anni a venire si rivela un bene anche per il nostro Paese, in quanto costringe tutti i partiti a misurarsi con la realt\u00e0 e non con le bandierine ideologiche.<\/p>\n

L\u2019esperienza di questi mesi, peraltro, ha messo in luce un altro snodo cruciale, quello delle Regioni e delle istituzioni locali. Il loro ruolo sar\u00e0 decisivo nella concreta attuazione del Pnrr, nel bene e nel male. Sarebbe imperdonabile se dovesse ripetersi il disordine che troppo spesso abbiamo visto nella gestione del contrasto alla pandemia.<\/p>\n

\u201cRinascita, unit\u00e0, coesione\u201d: le parole che il Capo dello Stato ha richiamato nella recente festa della Liberazione indicano ancora una volta il percorso da seguire.<\/p>\n

Stefano De Martis<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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