{"id":60291,"date":"2021-04-24T16:30:23","date_gmt":"2021-04-24T14:30:23","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=60291"},"modified":"2024-08-21T18:00:01","modified_gmt":"2024-08-21T16:00:01","slug":"ricollocato-nellapposita-vetrina-il-riccio-di-pastorale-del-museo-diocesano-di-citta-di-castello","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/ricollocato-nellapposita-vetrina-il-riccio-di-pastorale-del-museo-diocesano-di-citta-di-castello\/","title":{"rendered":"Ricollocato in vetrina il “Riccio di pastorale” del museo diocesano di Citt\u00e0 di Castello"},"content":{"rendered":"
Si \u00e8 conclusa<\/strong> il 23 aprile la delicata operazione di ricollocazione nella vetrina appositamente progettata<\/strong>, di uno dei pi\u00f9 preziosi capolavori di oreficeria, conservati al Museo diocesano di Citt\u00e0 di Castello<\/strong>, il <\/span>Riccio di pastorale<\/b><\/span>.<\/span><\/p>\n Il Pastorale<\/span> <\/b>\u00e8 un esempio di arte orafa senese del <\/strong><\/span>1324 circa<\/span><\/strong> – ricorda <\/span>Catia Cecchetti, reponsabile del museo<\/b><\/span> – attribuito al senese Goro di Gregorio<\/strong>. Dall\u2019anno 2000 \u00e8 conservato nella sala II del Museo, faceva parte della collezione ancora prima dell\u2019ampliamento dei locali museali; va ricordato che negli anni \u201870 fu trafugato e ritrovato in modo fortuito e riconsegnato da un concittadino.<\/span><\/p>\n Il manufatto \u00e8 ancora oggi oggetto di studio sia per quanto riguarda l\u2019attribuzione che la sua datazione;<\/strong> ne parlano, sottolineandone la preziosit\u00e0, gli studiosi locali quali il Magherini Graziani, C. Rosini ma anche storici dell\u2019arte e dell\u2019oreficeria di indiscussa fama quali M. Salmi, U. Gnoli e P. Toesca.<\/span><\/p>\n Le operazioni di pulizia ordinaria<\/strong> del Pastorale e patinatura degli smalti<\/strong> sono state effettuate<\/strong> <\/span>dall\u2019orafo tifernate Sergio Bartoccioni e dai figli Riccardo e Andrea<\/b><\/span>. La loro Bottega orafa vanta un\u2019antica tradizione nella nostra citt\u00e0: il manufatto fu infatti gi\u00e0 sottoposto in passato ad un loro accurato intervento. I lavori<\/strong> iniziati nel gennaio scorso sono stati regolarmente autorizzati e hanno visto la supervisione<\/strong> della <\/span>dott.ssa Maria Brucato,<\/b><\/span> funzionario di zona della <\/span>Soprintendenza<\/span> Archeologia Belle Arti e paesaggio dell\u2019<\/span>Umbria<\/span><\/strong>.<\/span><\/em><\/p>\n Il laboratorio \u00e8 stato allestito a piano terra nella sala dove l\u2019opera \u00e8 conservata e qui sono state effettuate tutte le operazioni in sicurezza, secondo le attuali normative anti covid e a museo chiuso. La procedura di pulizia ordinaria dell\u2019argento<\/strong> \u00e8 stata ritenuta quanto mai necessaria<\/strong> e le operazioni sono state avvallate dall\u2019Ufficio beni Culturali della diocesi<\/strong>, dal suo direttore <\/span>Gian Franco Scarabottini<\/b><\/span> e naturalmente volute dal <\/span>vescovo Domenico Cancian<\/b><\/span>. Quest\u2019ultimo nel ricordare la funzione pastorale di questa opera usata dai vescovi come simbolo e guida del loro gregge, intende ringraziare<\/strong> per la sensibilit\u00e0 dimostrata il finanziatore dell\u2019operazione<\/strong> il <\/span>Rotary club di Citt\u00e0 di Castello<\/b><\/span> in modo particolare il suo presidente il <\/span>dott. Alessandro Leveque<\/b><\/span> che non ha mancato di seguire le varie operazioni insieme al Consiglio direttivo e ai soci.<\/span><\/p>\n Il risultato dell\u2019intervento ha riportato al suo originario splendore il manufatto che colpisce per la delicatezza della voluta e delle statuine quali l\u2019Angelo, la Madonna e il Vescovo inginocchiato, oltrech\u00e9 per la bellezza degli smalti che impreziosiscono le figure di santi e degli animali fantastici lavorati a traslucido.<\/span><\/p>\n Il Riccio di Pastorale \u2013 precisa Cecchetti<\/strong> \u2013 nel 1434 era custodito da Meo de\u2019 Fucci che ne concesse l\u2019uso al vescovo Sinibaldo (G. Magherini-Graziani, <\/span>L\u2019Arte a Citt\u00e0 di Castello<\/i><\/span>, 1897, p. 310): molti sono ancora oggi gli interrogativi legati alla provenienza del manufatto, alla sua datazione e all\u2019autore<\/strong>: per questo si sta lavorando<\/strong> ad una <\/span>Giornata di studio<\/b><\/span> sempre in collaborazione con il Rotary Club che si terr\u00e0 nel prossimo autunno<\/strong>, con la preziosa collaborazione del prof. Mirko Santanicchia<\/strong> docente di Storia dell\u2019Arte medievale all\u2019Universit\u00e0 degli Studi di Perugia; l\u2019appuntamento vuole accrescere il valore scientifico di questo capolavoro che la citt\u00e0 e la diocesi tifernate ha la fortuna di possedere.<\/span><\/p>\n“Riccio di pastorale” esempio di arte orafa del 1324<\/h2>\n
Pulizia e patinatura degli smalti ad opera dell’orafo Sergio Bartoccioni e figli<\/h2>\n
Finanziatore dell’operazione il Rotary club di Citt\u00e0 di Castello<\/h2>\n
In autunno \u00e8 prevista una Giornata di studio<\/h2>\n