{"id":59629,"date":"2021-03-22T18:29:54","date_gmt":"2021-03-22T16:29:54","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=59629"},"modified":"2021-03-22T18:29:54","modified_gmt":"2021-03-22T16:29:54","slug":"giornata-della-poesia-autori-cristiani","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-della-poesia-autori-cristiani\/","title":{"rendered":"Giornata della poesia: due millenni di autori cristiani"},"content":{"rendered":"
Con l\u02bc<\/span>inizio della primavera, 21 marzo, non a caso arriva anche la Giornata mondiale della poesia. Evento lanciato dall\u02bcUnesco nel 1999. Dire poesia significa dire una delle attivit\u00e0 umane pi\u00f9 ampie e pi\u00f9 antiche. Secondo qualche autore, come il filosofo Giambattista Vico, addirittura l\u02bcumanit\u00e0 avrebbe cominciato prima a esprimersi in versi, cio\u00e8 con suoni ritmici, che in prosa; quest\u02bcultima sarebbe derivata da una progressiva banalizzazione di quei ritmi. In questo contesto, restringiamo l\u02bcindagine al campo \u2013 pure vastissimo! \u2013 della poesia cristiana.<\/p>\n I primi inni cristiani si trovano gi\u00e0 nel Nuovo Testamento, creati o riportati soprattutto nella Lettera ai Colossesi<\/i><\/span><\/a> e in quella agli Efesini<\/i><\/a><\/span> e nell\u02bcApocalisse<\/em><\/a>, ma anche altrove. Nei primi secoli dopo Cristo, vari Padri della Chiesa \u2013 in Oriente e Occidente \u2013 si cimentarono poi nella composizione di poesia a scopo teologico o liturgico.<\/p>\n Ma per noi italiani la poesia religiosa ha un punto di partenza ben chiaro nel Medioevo. Da un lato, la Chiesa ufficiale affidava ad esempio a san Tommaso d\u02bcAquino il compito di scrivere in latino gli inni per la Festa del Corpus Domini<\/a>.<\/span><\/span> Dall\u02bcaltro, san Francesco componeva il Cantico delle creature<\/i> come suo testamento spirituale; e un suo seguace, Jacopone da Todi, scriveva \u201claude\u201d<\/a> <\/span>in cui la tensione sacra si abbinava a un\u02bcinedita forza stilistica.<\/p>\n Fino ovviamente ad arrivare alla Divina Commedia<\/i> di Dante. Lui stesso sottolinea, per il Paradiso<\/i>, la novit\u00e0 di affrontare argomenti speculativi in rima e per di pi\u00f9 in lingua \u201cvolgare\u201d. Un illustre precedente di filosofia in versi era stato il De rerum natura<\/i> di Lucrezio, che per\u00f2 era finito nel dimenticatoio a causa delle sue idee materialiste (Lucrezio era seguace di Epicuro, che lo stesso Alighieri considerava il padre di ogni eresia).<\/p>\n Assai significativo che, nel Cinquecento, i due massimi poemi italiani: l\u02bcOrlando furioso<\/i> di Ariosto e la Gerusalemme liberata<\/i> di Tasso, abbiano per argomento lo scontro tra cristiani e musulmani. Stesso tema portante nei Lusiadi<\/i> del poeta portoghese Luiz de Cam\u00f5<\/span>es<\/a>.<\/span> Il rapporto tra le due civilt\u00e0 mediterranee tuttavia era molto stratificato e variegato, come dimostrano queste stesse opere letterarie.<\/p>\n Giambattista Marino aveva in progetto un poema sulla Gerusalemme distrutta<\/i>, ossia gli eventi del 70 d.C. Invece ripiegher\u00e0 sull\u02bcimmenso e \u201csemi-pagano\u201d Adone<\/i><\/a>,<\/span> che gli coster\u00e0 la condanna dell\u02bcInquisizione per il suo mix di Sacro ed erotismo. Interessante comunque che l\u02bcunico frammento superstite della Gerusalemme distrutta<\/i> sia un duetto in cielo tra la Madonna e il Cristo.<\/p>\n In Italia, ancora fino al Settecento si tenter\u00e0 disperatamente di scrivere un nuovo poema epico cristiano sulla scia del Tasso, con risultati parecchio deludenti. La letteratura cattolica trover\u00e0 un nuovo apice con Alessandro Manzoni, che per\u00f2 affider\u00e0 il suo messaggio ai posteri pi\u00f9 attraverso la prosa dei Promessi sposi<\/i> che la poesia degli Inni sacri<\/i><\/a>.<\/span><\/p>\n Sta di fatto che, per una complessa serie di motivi storici, dal Seicento in poi \u00e8 il mondo anglosassone a vedere tutto un fiorire di poesia cristiana (protestante) pi\u00f9 moderna, rivoluzionaria, spesso profetica. Non notissimo qui da noi, ma caposaldo della letteratura inglese rimane il Paradiso perduto<\/i> di John Milton<\/a>, <\/span>con effetti fino a oggi non solo nel dibattito teologico ma anche sulla cultura popolare, fantascienza inclusa. L\u02bcInghilterra ha un intero filone di poesia metafisica, il cui massimo esponente \u00e8 stato John Donne.<\/p>\n Tra fine Settecento e inizio Ottocento esplode a Londra il fenomeno William Blake. Praticamente sconosciuto in vita, \u00e8 diventato un\u02bcicona mondiale a partire dalla controcultura degli anni Sessanta del XX secolo.<\/p>\nDalle origini a Dante<\/h2>\n
Dal Rinascimento all\u02bcOttocento<\/h2>\n
Sale alla ribalta il mondo anglosassone<\/h2>\n