{"id":5955,"date":"2007-06-15T00:00:00","date_gmt":"2007-06-15T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5955"},"modified":"2007-06-15T00:00:00","modified_gmt":"2007-06-15T00:00:00","slug":"icona-vivente-di-cristo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/icona-vivente-di-cristo\/","title":{"rendered":"Icona vivente di Cristo"},"content":{"rendered":"
La prima visita di Benedetto XVI ad Assisi \u00e8 segnata dalla volont\u00e0 di riproporre all’attenzione di tutta la Chiesa quel mistero che \u00e8 la conversione di san Francesco. Gli storici calcolano che sia avvenuta ottocento anni fa. \u00c8 un’occasione davvero opportuna per tornare con la mente e il cuore a quei momenti che lo stesso Francesco volle ricostruire alla fine della sua vita nel testamento che lasci\u00f2 ai frati. L’inizio \u00e8 sorprendente: ‘Il Signore concesse a me, frate Francesco, di cominciare cos\u00ec a far penitenza, poich\u00e9, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara di vedere i lebbrosi. E il Signore mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ci\u00f2 che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo’. Francesco afferma che la sua conversione parte dall’abbraccio con il lebbroso. Lui, che viveva una vita tranquilla come tanti giovani di allora ma con un’ansia di felicit\u00e0 che gli bruciava nel cuore, dovette uscire da Assisi e lungo le mura si imbatt\u00e9 in un lebbroso. Voleva evitarlo, come chiunque di noi avrebbe fatto. Ma resistette, fece l’elemosina al lebbroso e poi lo baci\u00f2. Non bastava un gesto (l’elemosina), era necessario l’amore (il bacio). I poveri infatti chiedono anzitutto amore. E questo incontro gli cambi\u00f2 il sapore della vita. In effetti, l’incontro con i poveri allarga e affina gli occhi del cuore. \u00c8 invece sempre pi\u00f9 normale per la nostra societ\u00e0 essere guidati dall’istinto ad andare oltre, a passare dall’altra parte, quando vediamo un povero. Ma se ci fermiamo, anche gli occhi del cuore si aprono. E potremmo dire che Francesco, affinato dall’incontro con il lebbroso, pot\u00e9 contemplare il volto nel Crocifisso di San Damiano e ascoltare la sua voce. Nella Vita seconda si narra che Francesco, gi\u00e0 ‘tutto mutato nel cuore’ pass\u00f2 accanto alla chiesa di San Damiano; davanti al Crocifisso, vide che Cristo gli parlava: ‘Francesco, va’, ripara la mia casa che, come vedi, \u00e8 tutta in rovina’. L’incontro con i poveri e l’ascolto del Vangelo, potremmo dire, sono la via della conversione anche per noi. Se la pratichiamo anche noi riceveremo, come fu per lui, la compassione di Ges\u00f9, ossia un’energia nuova che guida i nostri passi verso tutti e particolarmente verso i pi\u00f9 poveri. In quel giorno di ottocento anni fa Francesco comprese che doveva restaurare quella chiesetta e inizi\u00f2 a farlo. Man mano che metteva in pratica quel che aveva ascoltato, la casa del Signore diveniva sempre pi\u00f9 grande: era la comunit\u00e0 dei fratelli che si allargava. Era questo il senso del sogno che fece il Papa la notte prima di ricevere Francesco: il palazzo del Laterano, accanto alla cattedrale di Roma, stava crollando, senza che il Papa potesse fare niente, finch\u00e9 un uomo piccolo e vestito malamente con le sue spalle riusc\u00ec a sostenere la cattedrale in rovina. Era Francesco, che ancora oggi ‘ripara’ la nostra Chiesa con il suo esempio, il suo messaggio, la sua testimonianza. Non \u00e8 un caso che, da Giovanni XXIII in poi, i Papi siano venuti a pregare sulla sua tomba nei momenti pi\u00f9 delicati del proprio pontificato o della storia del mondo: basti pensare agli incontri interreligiosi voluti da Giovanni Paolo II, il primo in piena guerra fredda, il secondo dopo l’11 settembre. Il giovane ricco, figlio di un mercante, dopo avere incontrato il lebbroso e il Crocifisso, aveva incominciato il restauro della casa del Signore. Aveva, cio\u00e8, trovato la sua strada. Francesco ci dice con la sua vita che \u00e8 possibile il miracolo di un uomo ricco che, come un cammello, passa per la cruna di un ago. Sono passati 800 anni da quando Francesco convert\u00ec il suo cuore alla vita evangelica, e ancora oggi si viene in pellegrinaggio ad Assisi – il semplice fedele come il Papa – per incontrarlo; per lasciarsi toccare il cuore da un uomo che ha avuto il coraggio di prendere sul serio non s\u00e9 stesso ma il Vangelo, vivendolo alla lettera, e divenendone quindi una vera e propria ‘icona’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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