{"id":59180,"date":"2021-02-18T18:00:49","date_gmt":"2021-02-18T16:00:49","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=59180"},"modified":"2021-02-18T21:33:45","modified_gmt":"2021-02-18T19:33:45","slug":"badanti-aclicolf-chiede-un-elenco-per-chi-ha-seguito-corsi-di-formazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/badanti-aclicolf-chiede-un-elenco-per-chi-ha-seguito-corsi-di-formazione\/","title":{"rendered":"\u201cAssistenti alla persona\u201d. AcliColf chiede un elenco per chi ha seguito corsi di formazione"},"content":{"rendered":"

La pandemia da Covid-19 ha avuto come effetto la carenza di \u201cbadanti\u201d, mettendo in difficolt\u00e0 non poche famiglie. Un certo peso l\u2019ha avuto la paura dei contagi, ma anche le frontiere chiuse che in molti casi hanno impedito il rientro in Italia; aggiunto alla difficolt\u00e0 di chi, pur potendo rientrare, non aveva un luogo dove poter trascorrere la quarantena.<\/p>\n

In questi mesi il mondo delle \u201cassistenti familiari\u201d (la legge non conosce pi\u00f9 la parola \u201cbadante\u201d che pure viene comunemente utilizzata) si \u00e8 fatto pi\u00f9 visibile anche per un altro effetto dei lockdown: il rischio contagio e la necessit\u00e0 di spostamenti ha \u201cconvinto\u201d molti datori di lavoro a regolarizzare le persone che magari lavoravano del tutto o in parte in nero.
\nE in questi mesi \u00e8 emerso anche una altro aspetto del problema: come si fa a trovare una \u201cassistente familiare\u201d (badante, colf o baby sitter che sia) che sia preparata e affidabile? Quello che finora ha dominato \u00e8 il passaparola, ma da tempo le Acli stanno cercando di dare dignit\u00e0 \u2013 e preparazione \u2013 alle lavoratrici (sono quasi tutte donne) che entrano nelle nostre case.
\nNe parliamo con Marta Ginettelli<\/strong>, responsabile di Acli Colf<\/a> della provincia di Perugia e vice segretaria nazionale Acli Colf.<\/p>\n

Qual \u00e8 la proposta della che vorreste fosse accolta anche in Umbria?<\/strong><\/p>\n

\u201cDa anni stiamo lavorando per l\u2019attivazione, a livello regionale o provinciale, di un elenco, un Registro nel quale le persone che intendono espletare un servizio di cura sia inserito in quanto qualificato. Per le persone che hanno necessit\u00e0 di un assistente familiare sarebbe pi\u00f9 semplice fare una ricerca, una selezione basata sulle esigenze della persona che ha bisogno di cura\u201d.<\/p>\n

Avete avuto una risposta, un segnale di interesse, da parte delle istituzioni regionali?<\/strong><\/p>\n

\u201cNon ancora. Ma continueremo la nostra attivit\u00e0, e abbiamo gi\u00e0 in programma altri corsi di formazione, che quest\u2019anno faremo rigorosamente a distanza. Il nostro intento \u00e8 presentare i nominativi di tutte le persone che hanno seguito i corsi per dire \u2018noi ci siamo e vogliamo impegnarci\u2019 sia per favorire il lavoro di queste persone sia per tutelare la famiglia che ha necessit\u00e0 di un\u2019assistenza particolare\u201d.<\/p>\n

\u00c8 una proposta che state facendo solo in Umbria?<\/strong><\/p>\n

\u201c\u00c8 un discorso che, come Acli, stiamo portando avanti anche a livello nazionale. Cos\u00ec come stiamo chiedendo che le assistenti familiari siano considerate con priorit\u00e0 nella vaccinazione anticovid. Non sono equiparate agli infermieri o operatori sanitari, ma in effetti sono sempre a contatto con gli anziani, che sappiamo essere pi\u00f9 a rischio\u201d.<\/p>\n

Un elenco certo sarebbe importante, ma il fattore umano in questo tipo di lavoro \u00e8 particolarmente importante\u2026<\/strong><\/p>\n

\u201cCredo che sia la cosa principale che viene valutata, anche se va di pari passo con le competenze. Il lavoro domestico \u00e8 molto legato all\u2019empatia personale; anche dal punto di vista contrattuale, il fatto che il rapporto si possa interrompere con breve preavviso (dagli 8 ai massimo 30 giorni che tra l\u2019altro possono essere indennizzati) senza che sia richiesta una motivazione particolare, fa capire come sia riconosciuto fondamentale l\u2019elemento dell\u2019intesa umana tra lavoratore e datore di lavoro\u201d.<\/p>\n

Un lavoro che richiede formazione<\/h2>\n

Tornando al lavoro, ci sono \u201cscuole\u201d che insegnano il \u201cmestiere\u201d?<\/strong><\/p>\n

\u201cA Perugia con Enaip, che \u00e8 l\u2019ente di formazione delle Acli, da anni stiamo lavorando in sinergia per organizzare corsi di formazione per colf, assistenti familiari e baby-sitter. Lo facciamo appunto per dare loro una qualifica professionale da poter presentare a una famiglia, mostrando di aver seguito un percorso di formazione e aver acquisito delle competenze\u201d.<\/p>\n

Che tipo di \u201cmaterie\u201d sono proposte in questi corsi?<\/strong><\/p>\n

\u201cGeneralmente i corsi sono suddivisi in tre moduli. C\u2019\u00e8 un corso base obbligatorio per passare agli altri due, relativo alla gestione della casa, che va dal riporre la biancheria negli armadi alla gestione della dispensa. Poi c\u2019\u00e8 un modulo dedicato all\u2019assistenza alla persona, con una formazione su aspetti medici di base che consentano, per esempio, di leggere il foglietto illustrativo della medicina, di avere un minimo di cognizione della patologia di cui \u00e8 affetta la persona da accudire, e di capire quando \u00e8 il momento di chiamare una persona esterna o un pronto intervento. Il terzo modulo \u00e8 relativo al lavoro di baby-sitter, quindi legato alla cura dei bambini, soprattuto di quelli al di sotto dei sei anni\u201d.<\/p>\n

Come trovare la colf giusta?<\/h2>\n

Non essendoci ancora un elenco pubblico, come fa una famiglia in cerca di un\u2019assistente familiare a trovare una persona che abbia frequentato i corsi?<\/strong><\/p>\n

\u201cCome Acli siamo autorizzati anche a fare incontrare domanda e offerta di lavoro, quindi cerchiamo di far convergere le richieste di lavoro con l\u2019offerta. La proposta dell\u2019Albo fa sicuramente nella direzione di creare un percorso pubblico per cui chi frequenta corsi di formazione, chi ha titolo, entra nell\u2019elenco al quale poi le famiglie possono attingere nella loro ricerca\u201d.<\/p>\n

Con la crisi economica e la pandemia, sembra sia aumentato il numero degli italiani che si dedicano a questo mestiere. Vi risulta?<\/strong><\/p>\n

\u201cS\u00ec, ma pi\u00f9 nel lavoro ad ore o comunque diurno, mentre sono pochi a essere disposti a una presenza notte e giorno, per la quale invece \u00e8 pi\u00f9 facile avere la disponibilit\u00e0 di uno straniero, quasi sempre donna, che magari viene per lavorare per un po\u2019 di mesi e poi torna nel proprio Paese\u201d.
\nMaria Rita Valli<\/p>\n

Acli Colf: da 75 anni accanto alle famiglie<\/h2>\n

Le Acli Colf sono l\u2019Associazione delle Acli che organizza le collaboratrici e i collaboratori familiari. Nate nel 1945 le Acli Colf <\/a>operano come soggetto sociale delle Acli (Asssociazioni cristiane lavoratori italiani) per la promozione e la tutela degli interessi professionali, lavorativi, sindacali, previdenziali e assistenziali delle lavoratrici e lavoratori del settore domestico, di cura ed aiuto alla persona, assicurando loro sostegno ed assistenza.<\/p>\n

Il 6 aprile 2018 le Acli Colf si sono costituite come associazione professionale delle Acli, passaggio celebrato nel corso dell\u2019Assemblea tenutasi a Roma il 24\/25 Novembre 2018, che ha votato la mozione per un impegno sempre pi\u00f9 importante nella promozione e tutela del lavoro domestico e di cura.<\/p>\n

Un \u201cossevatorio\u201d nazionale con dati e analisi<\/h2>\n

\u201cDomina\u201d, l\u2019associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, realizza un \u201cRapporto annuale sul lavoro domestico\u201d (quello del 2020 \u00e8 il secondo) e ha dato vita ad un \u201cOsservatorio\u201d che aggiorna con dati e riflessioni pubblicati on line.<\/a> L\u2019ultimo rapporto, basato sui dati Istat 2019, apre una finestra anche sul 2020. Il lockdown ha portato un boom di assunzioni di lavoratori d omestici: oltre 50 mila nel mese di Marzo, +58,5% rispetto al 2019. Inoltre, sono state effettuate 1,3 milioni di richieste di bonus baby sitter (per un importo potenziale di 1,7 miliardi).<\/p>\n

In Umbria un settore da 146 milioni di Euro<\/h2>\n

I dati relativi all\u2019Umbria segnalano che nel 2019 i lavoratori domestici regolari erano 18.268, dato in costante calo dal 2012 (-14%). Complessivamente, nel 2019, le famiglie della Regione hanno speso 146 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici; la cifra comprende stipendio, contributi e TFR. Il valore aggiunto si aggira attorno
\na 300 milioni di euro.<\/p>\n

Ascolta l’intervista andata in onda su Umbria Radio<\/strong><\/em><\/p>\n

XL NEWS – Badanti e Colf, il caso dell’Umbria<\/a><\/p><\/blockquote>\n