{"id":5872,"date":"2007-05-18T00:00:00","date_gmt":"2007-05-18T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5872"},"modified":"2015-05-05T11:44:14","modified_gmt":"2015-05-05T09:44:14","slug":"il-vescovo-umbro-betori-a-gubbio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-vescovo-umbro-betori-a-gubbio\/","title":{"rendered":"Il vescovo umbro Betori a Gubbio"},"content":{"rendered":"

Invitato calorosamente ed accolto con deferenza e amicizia dal vescovo Ceccobelli di Gubbio, mons. Giuseppe Betori, ormai in gran forma, dopo lo scampato pericolo e l’intervento chirurgico, ha partecipato con entusiasmo alla festa di sant’Ubaldo amato pi\u00f9 di ogni altro patrono e festeggiato con la corsa dei Ceri.<\/p>\n

Nella cattedrale eugubina, durante la celebrazione del pontificale, il Segretario generale della Cei ha tenuto l’omelia prendendo lo spunto da un brano sapienziale del libro del Siracide, nel quale si esalta il sommo sacerdote Simone (219-199 a. C.). Di lui si dice che “restaur\u00f2 la casa di Dio, fortific\u00f2 il santuario, pose le fondamenta per costruire un doppio muro che fa da contrafforte alla cinta del tempio. Sotto il suo pontificato si scav\u00f2 un serbatoio per le acque, vasca cos\u00ec grande che sembrava un mare. Pieno di sollecitudine per evitare ogni male al suo popolo fortific\u00f2 Gerusalemme contro le invasioni nemiche” (Siracide 50). Questo esempio biblico, secondo Betori, si applica bene al Patrono di Gubbio che nella sua vita ha esercitato il ministero sacerdotale tenendo desta la preoccupazione per il bene complessivo del popolo, avendo cura di rendere un servizio nello stesso tempo religioso e civile, e non esitando a sostenere la resistenza contro i nemici nel dramma dell’assedio che si concluse con un segno di croce del vescovo. Ci\u00f2 \u00e8 avvenuto in tempi pi\u00f9 antichi quando i vescovi rappresentavano l’unica autorit\u00e0, non solo spirituale, accreditata presso il popolo come defensor civitatis.<\/p>\n

Anche nell’ultima guerra mondiale ci sono stati vescovi, come Beniamino Ubaldi di Gubbio che cerc\u00f2 di opporsi, offrendo se stesso, alla rappresaglia che fece strage di quaranta vittime innocenti o del vescovo di Assisi Placido Nicolini che si pose a difesa degli ebrei ricercati dai tedeschi nascondendoli nei conventi della citt\u00e0. Insomma, quello che si vuol dire \u00e8 semplice: i vescovi amano il popolo e predicano, operano, si battono per il suo bene spirituale e materiale, oggi come ieri. \u00c8 opportuno ricordare a molti distratti e smemorati il martirio di Oscar Romero (1980), arcivescovo di San Salvador, abbattuto dagli squadroni della morte governativi perch\u00e9 difendeva il popolo dai soprusi di una spietata dittatura. Per comprendere un’azione o un testo bisogna tenere bene accesi i fari per sapere dove ci troviamo, in quale contesto, con quale animo sono dettate quelle parole, il perch\u00e9 di tanta passione.<\/p>\n

Chi conosce Betori, e siamo tanti in Umbria, e chi conoscer il suo passato tra i giovani del San Carlo di Foligno, i suoi studi biblici, gli anni del suo insegnamento, sa bene che nel suo animo non c’\u00e8 astio verso nessuno. E tuttavia si sente impegnato a tenere desta l’attenzione all’oggi della Chiesa e della societ\u00e0. Si \u00e8 domandato: che cosa attenta in modo particolare al bene del popolo, di questo popolo che \u00e8 a Gubbio, in Umbria, in Italia, in Europa? E si \u00e8 dato una risposta: il pericolo \u00e8 l’abbandono dei valori e delle regole che rendono sano, giusto e felice un popolo. Per aver detto questo gli sono piovute addosso invettive feroci del tutto fuori luogo oltre che fuori misura. Si deve dire pacatamente ai coniatori di epiteti che, piaccia o non piaccia, i vescovi ritengono di dover fare tale azione educativa come una battaglia di cultura e di civilt\u00e0, svolgendo insieme la missione di pastori della Chiesa e la funzione di difensori della citt\u00e0, Defensores civitatis<\/em>. La storia dir\u00e0.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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