{"id":58662,"date":"2020-12-31T20:41:52","date_gmt":"2020-12-31T18:41:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=58662"},"modified":"2020-12-31T20:42:16","modified_gmt":"2020-12-31T18:42:16","slug":"non-possiamo-farci-vincere-dallo-sconforto-lomelia-del-cardinale-bassetti-del-te-deum-in-cattedrale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/non-possiamo-farci-vincere-dallo-sconforto-lomelia-del-cardinale-bassetti-del-te-deum-in-cattedrale\/","title":{"rendered":"“Non possiamo farci vincere dallo sconforto”. L’omelia del cardinale Bassetti del Te Deum in Cattedrale"},"content":{"rendered":"

PERUGIA-\u00a0Carissimi fratelli e sorelle,<\/p>\n

le letture bibliche che abbiamo ascoltato fanno riferimento alla grande festa di domani (primo gennaio 2021), la solennit\u00e0 di Maria Madre di Dio. Il titolo pi\u00f9 grande che la fede del popolo cristiano attribuisce dai primi secoli alla Santissima Madre di Ges\u00f9, Maria di Nazareth.<\/p>\n

Tutto concorre all\u2019umana salvezza.<\/strong>\u00a0L\u2019evangelista Luca ci riferisce lo stupore dei pastori al vedere il bambino nella mangiatoia, assieme a Maria e Giuseppe. Nella povert\u00e0 estrema, il figlio di Dio \u00e8 venuto nella carne per visitare, guarire e salvare tutti gli uomini. Oggi siamo noi quei pastori, invitati a contemplare il mistero dell\u2019incarnazione e a dare la testimonianza dell\u2019opera redentrice del Signore. Egli \u00e8 venuto a cercarci, caricandosi di tutta la fragilit\u00e0 umana, escluso il peccato. Ha abitato in mezzo a noi, \u00e8 vissuto come noi, ha sofferto come noi soffriamo. Ha dato per\u00f2 un significato nuovo all\u2019esistenza umana: al vivere, al soffrire e al morire. Tutto in lui trova un significato, perch\u00e9 tutto concorre all\u2019umana salvezza.<\/p>\n

Fragilit\u00e0 e paura.<\/strong>\u00a0Al compiersi di questo giorno (31 dicembre 2020, ndr), termina anche un anno lungo e travagliato, in cui abbiamo avvertito in modo speciale la nostra fragilit\u00e0 e quel sentimento, a taluni sconosciuto, che \u00e8 la paura. Paura dei contagi, paura della malattia, paura della morte.<\/p>\n

Due immagini.<\/strong>\u00a0Sul finire della seconda decade di questo secolo, si sta ripetendo quanto avvenne esattamente cent\u2019anni fa, al chiudersi del primo ventennio del Novecento: allora fu l\u2019epidemia detta \u201cspagnola\u201d ad incutere terrore e a provocare milioni di morti; molti nostri anziani fino a poco tempo fa ancora la ricordavano. Nella mia famiglia avemmo un lutto molto grave: mor\u00ec mia nonna, che aveva poco pi\u00f9 di 45 anni, lasciando undici figlioli e mio padre aveva appena otto anni. Quest\u2019anno \u00e8 toccato alla nostra generazione vivere nell\u2019angoscia a motivo della pandemia di Covid-19. I nostri ospedali sono pieni di persone che sono state colpite e tanti sono stati i morti. Ricordiamo ancora con strazio le bare allineate e caricate sui camion militari per essere portate al cimitero: una fila interminabile. Insieme a questa, un\u2019altra immagine si \u00e8 impressa nella nostra memoria collettiva: Papa Francesco in preghiera in piazza San Pietro totalmente vuota. Mentre il Santo Padre pregava per il mondo intero, tutti eravamo spiritualmente presenti in quella piazza a soffrire e pregare con lui.<\/p>\n

Misericordiae Domini.<\/strong>\u00a0Durante l\u2019estate sembrava tutto finito, invece il virus era ancora in agguato e adesso stiamo sperimentando una nuova onda lunga, che non sappiamo quando finir\u00e0. Grazie a Dio sta iniziando la somministrazione dei vaccini e sono state messe a punto delle cure, per cui tante persone potranno guarire e tornare a pienezza di vita. Tra queste ci sono anche io, come sapete. Il Signore mi \u00e8 stato vicino e mi ha dato la forza. Il dramma che ho vissuto nel mese di novembre mi induce a gridare dal profondo del cuore: \u00abMisericordiae Domini, quia non sumus consumpti\u00bb (Lam<\/em>\u00a03,22) [\u00e8 per grazia di Dio se siamo ancora vivi!].<\/p>\n

Fraternit\u00e0 basata sull\u2019amore reale.<\/strong>\u00a0Il Santo Padre nel giorno di Natale ha ricordato al mondo intero che \u00abin questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus, abbiamo pi\u00f9 che mai bisogno di fraternit\u00e0. E Dio ce la offre donandoci il suo Figlio Ges\u00f9: non una fraternit\u00e0 fatta di belle parole, di ideali astratti, o di vaghi sentimenti\u2026 No. Una fraternit\u00e0 basata sull\u2019amore reale, capace di incontrare l\u2019altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze\u00bb. E nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, che si celebrer\u00e0 domani, il Papa sottolinea ancora la necessit\u00e0 di prendersi cura del creato e di tutti i fratelli.<\/p>\n

Dar vita a Chiesa e societ\u00e0 migliori.<\/strong>\u00a0Carissimi, quest\u2019anno non sar\u00e0 trascorso del tutto invano se ci saremo riavvicinati di pi\u00f9 a Dio e se avremo cercato con maggior impegno di aiutare il nostro prossimo con gesti di solidariet\u00e0, che in verit\u00e0 durante tutto l\u2019anno e, soprattutto, in questo periodo di Natale non sono certo mancati. Centinaia di pasti sono stati donati da ristoratori e commercianti alla nostra Caritas perch\u00e9 fossero distribuiti ai poveri insieme a tante altre offerte per aiutare la povera gente a pagare l\u2019affitto. E questo \u00e8 avvenuto non solo a Perugia ma anche in molte zone d\u2019Italia. Con l\u2019amore a Dio e al prossimo riusciremo a superare questo tempo calamitoso per dar vita a una Chiesa e a una societ\u00e0 migliori. Con questi sentimenti io penso di avere espresso anche quello che attraversa il vostro cuore e la vostra anima in questo momento.<\/p>\n

Invocare la protezione di Maria.<\/strong>\u00a0Animati da questo spirito di fede e di fraternit\u00e0, vorrei che questa sera, ultima dell\u2019anno e vigilia della solennit\u00e0 della Madre di Dio, si ripetano in questa chiesa cattedrale le parole dell\u2019antica invocazione collettiva alla Vergine Maria: \u00abSalus nostra in manu tua est, et nos et terra nostra tui sumus!\u00bb [La nostra salute\/salvezza \u00e8 in mano tua, e noi e la terra nostra siamo tuoi!]. Sono scritte nel gonfalone di inizio Cinquecento esposto in un altare laterale: quel grido si levava alla Vergine perch\u00e9 fermasse il flagello della pestilenza, una delle tante da cui l\u2019Italia, e Perugia in particolare, fu afflitta. Un voto di dedicazione della citt\u00e0 a Maria venne espressamente deliberato all\u2019unanimit\u00e0 dal Consiglio comunale il 22 gennaio 1631, e solennemente rinnovato nell\u2019ottobre 1716. La\u00a0Mater Gratiae<\/em>, Madonna della Grazia (e delle grazie) interceda per noi presso Dio perch\u00e9 finisca presto anche il flagello attuale.<\/p>\n

Non perdere la speranza.<\/strong>\u00a0Tanto \u00e8 il dolore e la sofferenza di questi mesi, che a fatica stasera le nostre labbra si aprono per cantare il\u00a0Te Deum<\/em>; ma non possiamo farci vincere dallo scoramento, dobbiamo trovare la forza per andare avanti, e non perdere la speranza. Un bellissimo inno antico, che si canta prima del Natale, ci ricorda l\u2019amore che Dio ha per noi: \u00abConsolati, consolati, o popolo mio: presto verr\u00e0 la tua salvezza. Perch\u00e9 ti consumi nella mestizia, perch\u00e9 il tuo dolore si \u00e8 rinnovato? Ti salver\u00f2, non temere, perch\u00e9 io sono il Signore Dio tuo, il Santo d\u2019Israele, il tuo Redentore\u00bb (Rorate caeli<\/em>). Amen!<\/p>\n

Gualtiero Cardinale Bassetti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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