{"id":58476,"date":"2020-12-18T12:20:54","date_gmt":"2020-12-18T10:20:54","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=58476"},"modified":"2022-03-26T22:08:33","modified_gmt":"2022-03-26T20:08:33","slug":"perugia-veglie-di-preghiere-di-avvento-dei-giovani-nelle-sette-zone-pastorali","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/perugia-veglie-di-preghiere-di-avvento-dei-giovani-nelle-sette-zone-pastorali\/","title":{"rendered":"Perugia: Veglie di preghiere di Avvento dei giovani nelle sette Zone pastorali"},"content":{"rendered":"

PERUGIA-\u00a0Come da programma si sono tenute nelle sette Zone pastorali\u00a0dell’Archidiocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve<\/strong>, all’ora di cena di gioved\u00ec 17 dicembre<\/strong>, le Veglie di preghiere di Avvento dei giovani<\/em><\/strong>, un appuntamento tradizionale e molto partecipato che prima del Covid<\/strong> si teneva nella Cattedrale di San Lorenzo<\/strong> dove centinaia di ragazzi e ragazze, provenienti un po’da tutte le parrocchie, si radunavano attorno al loro Pastore, il cardinale Gualtiero Bassetti<\/strong>.<\/p>\n

Le Veglie\u00a0di preghiere<\/strong>, partecipate, ma non troppo, nel rispetto delle norme per prevenire il contagio da Coronavirus<\/strong>, si sono tenute in sette<\/strong> chiese parrocchiali con la presenza di parroci, religiosi e religiose, diaconi e seminaristi: Madonna Alta<\/strong> di Perugia (I Zona); San Sisto<\/strong> di Perugia (II Zona); Torgiano<\/strong> (III Zona); Montelaguardia<\/strong> (IV Zona); Papiano<\/strong> (V Zona); Passignano<\/strong> (VI Zona); Castiglione del Lago<\/strong> (VII Zona), organizzate dalle costituenti equipe zonali giovanili<\/em> e promosse, come ogni anno, dagli Uffici diocesani per le Pastorali giovanile, vocazionale ed universitaria<\/strong>, guidate da don Luca Delunghi<\/strong>, don Alessandro Scarda<\/strong> e don Riccardo Pascolini<\/strong>. Apertesi con il video-messaggio augurale del cardinale Bassetti (dove non \u00e8 stato possibile trasmetterlo \u00e8 stato letto) e la meditazione della Parola di Dio, sono culminate con l’adorazione eucaristica<\/strong> animata dagli stessi giovani, alcuni dei quali hanno tenuto delle testimonianze di fede su questo difficile periodo che trova risposte nel passo biblico del profeta Isaia: Sentinella quanto resta della notte?\u00a0<\/em>(Is 21, 11), tema delle sette Veglie di Avvento<\/strong>.<\/div>\n
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“Il momento di preghiera<\/strong> \u00e8 stata certamente una buona occasione per permettere ai ragazzi di non considerarsi soli -ha sottolineato il direttore don Luca Delunghi<\/strong>– n\u00e9 tantomeno abbandonati in questo tempo in cui tutto rischia di farcelo pensare. La sentinella \u00e8 chiamata a restare nel suo posto di guardia nonostante sia consapevole che ci sia una notte in quel frammento della sua vita, \u00e8 chiamata ad ascoltare le domande di chi,<\/div>\n
come tanti, nella propria vita si chiedono quando arriver\u00e0 il termine della notte. Siamo certi che in questo Avvento<\/strong> possiamo vivere con speranza certa l’attesa di Colui che viene e che il cielo ha saputo indicare anche ai Magi<\/strong> e ai pastori<\/strong>. Viviamo, scegliendo e agendo con la consapevolezza che tutto concorre al Sommo Bene<\/strong> e certamente riusciremo a vedere l’alba di un nuovo tempo ma soprattutto le stelle buone del mattino. Come ha detto il Cardinale nel suo messaggio rivolto a tutti, iniziando dalle giovani generazioni a noi tutti \u00e8 affidato il futuro della societ\u00e0”.<\/div>\n
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Questo, il testo integrale del\u00a0messaggio\u00a0 che il cardinale Gualtiero Bassetti<\/strong>, ha rivolto\u00a0 ai giovani<\/strong>, ai sacerdoti<\/strong>, ai diaconi<\/strong>, ai religiosi<\/strong>, alle consacrate<\/strong>, a tutti i fedeli<\/strong> di Cristo dell’Archidiocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve<\/strong>, che hanno partecipato alle\u00a0\u00a0Veglie\u00a0di preghiere<\/strong>.<\/div>\n
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“Carissimi giovani<\/strong>, carissimi sacerdoti<\/strong> e animatori<\/strong>, che donate gocce di vita ai nostri ragazzi, \u00e8 la prima volta, dopo tanti anni, che non ci incontreremo in Cattedrale<\/strong>, ma anche se siete costretti a rimanere divisi in gruppi nelle varie zone pastorali, io, questa sera, chiuder\u00f2 gli occhi e contempler\u00f2 col cuore quel caleidoscopio di colori, di voci e di canti, che facevano della nostra Cattedrale<\/strong> il pi\u00f9 bel tappeto<\/em>, o meglio il pi\u00f9 bel\u00a0<\/em>giardino<\/em>, della Diocesi. C’\u00e8 bisogno di gente nuova.<\/div>\n
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Il Vescovo \u00e8 con voi, un po’ invecchiato, pi\u00f9 fragile, ma grazie anche alle vostre preghiere il suo cuore non ha ceduto sotto gli attacchi del virus<\/strong>, un nemico terribile che pu\u00f2 portarti via la vita come il vento trasporta i fuscelli. Grazie a Dio ci sono e sono con voi, e continuer\u00f2 a dirvi ci\u00f2 che tante volte vi ho gi\u00e0 comunicato.<\/p>\n

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La nostra societ\u00e0 per cambiare ha bisogno di voi, perch\u00e9 \u00e8 necessario ribaltare questa coltre di egoismo e di violenza che rischia di ricoprire il Mondo. C’\u00e8 bisogno di gente nuova, che non vada secondo corrente, ma sappia essere coscienza critica. Mi auguro, e spero, che sia in voi questa coscienza critica. La nostra gente si sente sola, quasi abbandonata: ha bisogno del vostro sguardo limpido, della vostra amicizia. Spesso constatiamo attorno a<\/div>\n
noi, anche nelle nostre parrocchie e comunit\u00e0, apatia e stanchezza: perci\u00f2 vivete la vostra vita con gioia e passione. Non recintatevi dentro di voi circoscrivendo la vostra vita in piccoli ambiti egoistici, invidiosi, incapaci quindi di aprirsi agli altri.<\/div>\n
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Il sogno precede l’aurora. Siate capaci di sognare, come spesso ripete il nostro Papa Francesco<\/strong>. Perch\u00e9, come diceva don Tonino Bello<\/strong>, che ho incontrato diverse volte negli anni della mia giovinezza, il sogno precede l’aurora<\/em>. E ricordate sempre, miei cari ragazzi, che ognuno di voi \u00e8 una parola importante del vocabolario di Dio, parola che non si ripeter\u00e0 pi\u00f9, perch\u00e9 ognuno di noi \u00e8 unico e irripetibile<\/em>.<\/div>\n
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Possano crescere tanti fiori. Termino questa mia breve esortazione con un augurio<\/strong> che un Vescovo, morto in concetto di santit\u00e0, fece ai giovani della sua Diocesi alla fine di un incontro simile al vostro: vi auguro una vita splendida, illuminata da quel sole che \u00e8 Ges\u00f9, nato a Betlemme. Lui, che noi trepidi attendiamo, benedica i vostri passi per sempre. E sulle orme dei vostri passi possano crescere tanti fiori, cos\u00ec chi vi incontrer\u00e0 potr\u00e0<\/em><\/div>\n
sempre benedirvi<\/em>.<\/div>\n
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Auguro a tutti un Natale<\/strong> buono, in cui possa realizzarsi per voi l’invito che Papa Francesco<\/strong> rivolge a tutto il Mondo alla fine della sua Enciclica Fratelli tutti<\/em>. Si tratta della conclusione di un messaggio del Beato Charles de Foucauld<\/strong>, fondatore dei Piccoli Fratelli di Ges\u00f9<\/strong>: pregate Iddio affinch\u00e9 io sia davvero fratello di tutte le anime di questo paese”. Voleva essere, in definitiva, il “fratello universale<\/em>.<\/div>\n
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Dio Padre, mediante il suo Figlio incarnato e fatto uomo, ispiri questi<\/div>\n
propositi in ciascuno di noi. Amen”.<\/div>\n<\/div>\n
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