{"id":5846,"date":"2007-05-04T00:00:00","date_gmt":"2007-05-04T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5846"},"modified":"2015-06-23T13:53:16","modified_gmt":"2015-06-23T11:53:16","slug":"vi-do-un-nuovo-comandamento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/vi-do-un-nuovo-comandamento\/","title":{"rendered":"Vi do un “nuovo” comandamento"},"content":{"rendered":"

Siamo riportati da Giovanni nel cenacolo, dove Ges\u00f9 aveva celebrato l’ultima cena con i suoi e dove egli ritorna da risorto per istruire i suoi. I due lunghi discorsi che l’evangelista riporta sono un misto di ricordi di quella sera, ma anche delle sere successive che Ges\u00f9 aveva passato da risorto con i discepoli per ricordare loro le cose gi\u00e0 dette e non bene assimilate. Tutti i commentatori sono concordi nel ritenere che il Ges\u00f9 che parla nella cena \u00e8 quello uscito vivo dalla tomba, pi\u00f9 che il Ges\u00f9 che si avvia a morire. Giovanni ha ripreso i discorsi della cena alla luce della catechesi svolta da Ges\u00f9 dopo Pasqua, con quella maggiore comprensione che lo Spirito del Risorto gli aveva donato. Due sono i concetti che egli sviluppa in questo breve testo oggi ascoltato: la glorificazione di Ges\u00f9 e il comandamento nuovo, due temi apparentemente diversi, ma legati strettamente tra loro nella mente di Ges\u00f9. Cerchiamo di capire come. Ormai Giuda \u00e8 uscito dal cenacolo ed \u00e8 stato risucchiato dall’oscurit\u00e0 della notte che aveva gi\u00e0 nel cuore. Perdere quel discepolo, caro quanto gli altri, \u00e8 per Ges\u00f9 uno smacco e un mezzo fallimento.<\/p>\n

Quel fallimento sarebbe diventato completo fra qualche ora con la cattura, la passione e la sua morte in croce. Ges\u00f9 ne \u00e8 consapevole, tanto che ha tentato di renderne consapevoli anche gli altri apostoli con il segno umiliante della lavanda dei piedi. Come sempre, ad intuirne la portata tragica era stato Pietro, che aveva tentato di rifiutare quel gesto del maestro nel tentativo maldestro di scongiurarlo. Ges\u00f9 gli aveva fatto capire che, se non accettava quella sua umiliazione, non avrebbe avuto posto tra i suoi seguaci. Fosse pure uscito dal cenacolo come Giuda! Parole di una gravit\u00e0 immensa, che avevano giustamente spaventato Pietro. Quel gesto da schiavo messo in atto da Ges\u00f9 era s\u00ec un gesto esemplare che i suoi seguaci avrebbero dovuto imitare, ma ancor pi\u00f9 era un gesto profetico del servizio estremo che Ges\u00f9 stava per compiere con il dono della sua stessa vita attraverso una morte umiliante come quella di croce, un morte da schiavi.<\/p>\n

Tutto questo, nella logica umana, era terribilmente vero. Ma nel progetto misterioso di Dio quella morte, sceneggiata nel cenacolo con il segno dell’umiliazione, era l’inizio della glorificazione del Figlio dell’uomo. La cena \u00e8 introdotta da Giovanni proprio con questo annuncio di gloria: “Sapendo era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, Ges\u00f9, avendo amato i suoi, li am\u00f2 sino alla fine” (13,1). Stava iniziando il suo passaggio da questo mondo a quello di Dio, dal mondo dell’umiliazione al mondo della gloria. Quando erano venuti a cercarlo alcuni greci, Ges\u00f9 aveva esclamato: “\u00c8 giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo”. E aveva spiegato: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, resta solo; se invece muore porta molto frutto”‘ (12,23-24). Con la Passione ha inizio la glorificazione del Figlio dell’uomo che dalla terra sale al cielo, gradino dopo gradino. Non \u00e8 una scala in discesa libera verso la morte, ma \u00e8 una scala in salita verso la risurrezione e la vita, perch\u00e9 \u00e8 una scala percorsa per amore e con amore inaudito.<\/p>\n

Dal sommo di quella scala Ges\u00f9 oggi ci ripete: “Ora il Figlio dell’uomo \u00e8 stato glorificato e anche Dio \u00e8 stato glorificato in lui”‘. Solo il Risorto poteva dire queste cose in modo da essere ben capito. La sua gloria \u00e8 il risultato del suo cammino di croce. Ma, attenzione, un cammino di croce che \u00e8 un cammino di amore. A Ges\u00f9 nessuno ha tolto la vita, \u00e8 lui che l’ha donata con questa connotazione: avendo amato i suoi che erano nel mondo, li am\u00f2 fino all’estremo limite umano che \u00e8 la morte; non c’\u00e8 amore pi\u00f9 grande di colui che dona la vita per i suoi amici. Ecco perch\u00e9 la glorificazione di Ges\u00f9 \u00e8 intrecciata in maniera inestricabile col suo amore. Allora egli pu\u00f2 parlare di “comandamento nuovo” mai fino ad ora promulgato. L’amore non si comanda, si dona liberamente e spontaneamente; non \u00e8 un comando, \u00e8 un’esigenza, un bisogno. Qui il termine ‘comandamento’ ha il significato di “esigenza”, necessit\u00e0 che nasce dall’interno, non che viene imposta dall’esterno.<\/p>\n

Questo comandamento – esigenza \u00e8 nuovo perch\u00e9 \u00e8 formulato in maniera nuova. Non pi\u00f9: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”, ma: “Amatevi come io vi ho amato”. \u00c8 cambiato il temine di paragone. Il cristiano deve amare come ha amato Ges\u00f9: fino ad essere disposto a dare la vita per i fratelli. Nessuno pu\u00f2 chiedere tanto, se prima non ne ha dato l’esempio. In secondo luogo \u00e8 “nuovo”‘ perch\u00e9 nasca da un cuore nuovo, quello che il Padre ha donato ai suoi figli con il battesimo, quando ha riversato il suo Spirito in noi (Rom<\/em> 5,5) e ci ha cambiato natura (1 Gv<\/em> 3,1). Il supplemento di amore che Ges\u00f9 qui richiede \u00e8 quello che Dio stesso, che \u00e8 amore, ci ha donato. Perci\u00f2 Ges\u00f9 pu\u00f2 richiederlo come segno di riconoscimento dei suoi discepoli, di coloro, cio\u00e8, che sono passati dalla morte alla vita (1 Gv<\/em> 3,14) e mostrano questo passaggio amando in modo nuovo, come ha amato Ges\u00f9.<\/p>\n

Ci\u00f2 che noi siamo veramente, cio\u00e8 figli di Dio, non si vede. Ges\u00f9 ci dice che l’amore da noi vissuto \u00e8 il solo segno che mostri al mondo chi noi siamo realmente. Ci chiede di mostrare all’esterno il mistero ineffabile che abbiamo ricevuto dentro di noi. Chi non sa amare, non \u00e8 figlio di Dio, perch\u00e9 Dio \u00e8 amore. Chi non ama, \u00e8 ancora rimasto nella morte, dice l’apostolo Giovanni (1 Gv<\/em> 3,14). Tutto ci\u00f2, tradotto in pratica, vuol dire vivere da veri figli di Dio con una vita impostata solo sull’amore e sulla generosit\u00e0; vuol dire non dare pi\u00f9 spazio nel cuore all’odio, al rancore, all’egoismo; vuol dire spendere la propria esistenza amando incondizionatamente e senza limiti ogni fratello che Dio ci ha messo accanto nelle piccole e nelle grandi cose.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Siamo riportati da Giovanni nel cenacolo, dove Ges\u00f9 aveva celebrato l’ultima cena con i suoi e dove egli ritorna da risorto per istruire i suoi. I due lunghi discorsi che l’evangelista riporta sono un misto di ricordi di quella sera, ma anche delle sere successive che Ges\u00f9 aveva passato da risorto con i discepoli per […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/5846"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=5846"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/5846\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":36377,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/5846\/revisions\/36377"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=5846"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=5846"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=5846"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}