{"id":5823,"date":"2007-04-20T00:00:00","date_gmt":"2007-04-20T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5823"},"modified":"2007-04-20T00:00:00","modified_gmt":"2007-04-20T00:00:00","slug":"limbo-problema-e-mistero","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/limbo-problema-e-mistero\/","title":{"rendered":"Limbo problema e mistero"},"content":{"rendered":"
Alla notizia che la Commissione teologica internazionale ha prodotto un documento, approvato dal Papa, nel quale si dice che il tradizionale concetto di limbo riflette una ‘visione eccessivamente restrittiva della salvezza’ e che sia da ritenere un concetto superato, ha destato commenti curiosi, ironici, irridenti e persino violenti contro la Chiesa cattolica: come si \u00e8 permessa di negare la salvezza piena e perfetta della felicit\u00e0 soprannaturale a bambini che non hanno alcuna colpa se non quella di non essere battezzati? Eppure la Commissione, composta da una trentina di membri, fin dal 2004 ha dovuto lavorare alla elaborazione delle 41 pagine del documento intitolato ‘La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere battezzati’. Sinceramente non ritenevo che la questione ottenesse la risonanza che invece ha avuto nei media fino alle ridicole ambigue analogie politiche tirate in ballo. Ci\u00f2 su cui si dovrebbe comunque riflettere e che dovrebbe passare nella coscienza cattolica \u00e8 il travaglio della ricerca rivolta alla conoscenza dei misteri della rivelazione cristiana e allo sforzo di tradurli in termini comprensibili per il popolo. Teologi e pastori si sono trovati stretti tra la affermazione della necessit\u00e0 del battesimo per la salvezza eterna (‘Chi creder\u00e0 e sar\u00e0 battezzato sar\u00e0 salvo’) e la parallela affermazione che Dio \u00e8 giusto e buono, grande nell’amore verso tutti. Per tenere insieme i due principi senza portare danno a nessuno dei due hanno pensato di ricorrere alla prospettiva di una salvezza e felicit\u00e0 naturale. Per questa via, in contesti diversi, si \u00e8 ricorso anche a introdurre il concetto di battesimo di sangue per chi sacrifica la sua vita senza essere battezzato e di battesimo di desiderio per i giusti che non hanno potuto essere battezzati semplicemente perch\u00e9 non ne conoscevano l’esistenza e comunque erano obbedienti alla parola di Dio nella forma in cui l’hanno conosciuta nelle diverse religioni e tradizioni culturali. In fondo ci\u00f2 risponde all’invito di Pietro di ‘dare ragione della speranza’ a chi lo domanda. L’errore o l’inganno, se cos\u00ec si pu\u00f2 dire, compiuto in passato e che anche oggi costituisce un rischio, \u00e8 quello di dimenticare la profonda distinzione che corre tra problema e mistero. Quando siamo nella sfera del divino, del soprannaturale, di ci\u00f2 che per sua intima natura oltrepassa i limiti dell’esperienza umana, deve essere considerato nella sfera del mistero e non del problema. Come osservava, tra gli altri, un filosofo del Novecento, Gabriel Marcel, il problema possiamo osservarlo nei suoi aspetti, analizzarlo e sezionarlo, scomporlo e ricomporlo in base a criteri propri delle singole discipline di studio. Non cos\u00ec il mistero, che sfugge a questa logica, sta oltre e ci supera infinitamente, nello stesso momento in cui ci avvolge e ci coinvolge profondamente ed emotivamente. Ci\u00f2 non significa che ‘le cose di Dio’ siano inconoscibili, ma che la conoscenza rimane nei confini della fede che non risponde alle domande della curiosit\u00e0, ma induce a fidarsi di Dio. Anche quando si \u00e8 costretti a constatare l’incessante potere della morte sulla vita, in particolare sulla vita nascente, causata dallo scacco di leggi naturali, e dalla crudele mano dell’uomo. Un mistero che si illumina solo nella convinzione che Dio \u00e8 pi\u00f9 grande del cuore umano, anche del cuore dei teologi, e ‘vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla pienezza della verit\u00e0’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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