{"id":5792,"date":"2007-04-06T00:00:00","date_gmt":"2007-04-06T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5792"},"modified":"2007-04-06T00:00:00","modified_gmt":"2007-04-06T00:00:00","slug":"oltre-la-siepe-del-mistero","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/oltre-la-siepe-del-mistero\/","title":{"rendered":"Oltre la siepe del mistero"},"content":{"rendered":"

Viviamo spesso come un persistente Venerd\u00ec santo, che non approda mai all’alba della Risurrezione. Un’angoscia mortale prende la mente che si sofferma a considerare la sorte di tanta parte dell’umanit\u00e0 immersa in una palude di miseria, ignoranza e oppressione. Condizioni disumane, cos\u00ec tante, gravi e diversificate che non si possono raccontare, e vanno dalle malattie alla guerra. La Pasqua 2007 non \u00e8 una festa allegra e spensierata. Forse nessuna Pasqua della storia lo \u00e8 mai stata, se non per i pochi che si sono ritagliati spazi privilegiati di contemplazione mistica, nella quale hanno avuto la visione consolatrice di Isaia. Per gli altri, pur credenti che hanno accolto la testimonianza della tomba vuota, \u00e8 talmente vicina la tragica esperienza della Passione che non si riescono a scrollare di dosso il peso della tristezza e delle lacrime. Oggi la pena assume dimensioni globali e si nutre di dolori lontani, oltre a quelli vicini, che si mescolano nell’inquietudine e nella solitudine di tanti singoli chiusi in se stessi. C’\u00e8 una pena anche per la Chiesa, che in questi tempi, pur godendo del consenso di folle esultanti, soffre dovendo sperimentare rifiuti e incomprensioni, alcune persino inedite, come quella che presume di identificare analogie tra i termini ‘cristiani’ e ‘cretini’. Soffre pertanto perch\u00e9 sente di non essere percepita dai molti, se non da tuti, come il popolo dell’annunzio pasquale di risurrezione e vita. Una sofferenza percepita anche alla base della comunit\u00e0 cristiana (vedi lettera al direttore). Eppure i cristiani credono e annunciano che il Signore \u00e8 risorto e lo annunciano tutti i cristiani sparsi nel mondo unitariamente, ortodossi cattolici ed evangelici come un unico popolo di Dio. La risurrezione di Cristo \u00e8 un dato della fede cristiana che la rende unica e radicalmente diversa da tutte le altre, per il paradosso – che nessuna mente \u00e8 in grado di sostenere – che un uomo ha vinto la morte per s\u00e9 e per tutti. Dalla tomba vuota del Figlio di Dio divenuto Figlio dell’uomo scaturisce l’annuncio che il popolo credente non potr\u00e0 nascondere o dimenticare, ma offre come specifico dono all’intera umanit\u00e0 perch\u00e9 si rialzi e vinca il suo malessere. A questo annuncio di fede si aggancia la speranza di un mondo nuovo e di una nuova luce, un nuovo punto di vista per guardare la vita e la storia. Si pu\u00f2 sperare l’insperabile, si pu\u00f2 vincere, l’invincibile. La mente si spinge oltre la siepe del mistero, illuminata dalla speranza. La Pasqua \u00e8 l’antidoto al nichilismo, al disfattismo e all’angoscia. Gli uomini e le donne che si sono lasciati guidare da questa luce ed hanno operato seguendo la logica della vita e dell’amore sono una moltitudine, anche oggi. Nuove creature rinate per il battesimo ad una visione nuova del significato del vivere e del morire, dell’operare e dell’essere. Sono i testimoni della speranza, alcuni dei quali sono stati additati nell’arena di Verona al Convegno della Chiesa italiana che portava il titolo ‘Testimoni di Ges\u00f9 risorto speranza del mondo’. Essere tali \u00e8 un felice augurio per tutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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