English: “Francis of Assisi, a Saint for Today”<\/a><\/p>\nQuando Dino Campana, il poeta folle e visionario di Marradi, narra il suo \u201cpellegrinaggio\u201d a La Verna, descrive san Francesco \u201ccome l\u2019ombra di Cristo\u201d che ha compiuto una \u201crinuncia\u201d al tempo stesso \u201csemplice e dolce\u201d, e ha intonato un \u201ccanto alla natura con fede\u201d. Un \u201csanto italiano\u201d che, in quel sacro monte \u201csolitario e salvatico\u201d, come lo defin\u00ec il conte Ottavio, ricevette le stimmate e mise in atto la regola che aveva dettato ai suoi fratelli: vivere nell\u2019obbedienza al Signore senza tenere niente per se stessi.<\/span><\/p>\nMai come oggi, con l\u2019avvicinarsi della memoria liturgica del Poverello il 4 ottobre e con la visita del Papa alla tomba del Santo il giorno precedente, questi fatti e queste parole sono straordinariamente controcorrente e attuali. Non c\u2019\u00e8 nulla di pi\u00f9 attuale, infatti, della vita e del messaggio di Francesco. Alcuni anni fa, nel corso di una catechesi, Benedetto XVI lo defin\u00ec un \u201cautentico gigante della santit\u00e0\u201d, che con la sua gioia \u201ccontinua ad affascinare moltissime persone di ogni et\u00e0 e di ogni credo religioso\u201d. Tra la gioia e la santit\u00e0 c\u2019\u00e8 infatti un rapporto indissolubile, e il \u201cgiullare di Dio\u201d, con la sua vita, ne \u00e8 stato un esempio insuperabile.<\/span><\/p>\nFu proprio Pio XII – che nel 1939 lo proclam\u00f2, insieme a santa Caterina, patrono d\u2019Italia – a utilizzare queste parole, sottolineando gli \u201cinsuperabili esempi di vita evangelica\u201d che il Poverello diede ai \u201ccittadini di quella sua tanto turbolenta et\u00e0\u201d. Colpisce che, oggi come ieri, si parla di una et\u00e0 turbolenta. D\u2019altra parte, un altro intellettuale toscano e biografo di Francesco, Giulio Salvadori, invita proprio a vivere \u201cl\u2019ora presente\u201d perch\u00e9 \u201csvegliati dagli urti della realt\u00e0\u201d ci muoviamo, come credenti, non per ambizione di novit\u00e0 o per riformare il mondo, ma per \u201criformare noi stessi\u201d.<\/span><\/p>\nEcco allora che in questa prospettiva evangelica, in un periodo in cui la Chiesa viene raccontata e interpretata soltanto attraverso le categorie della \u201ccrisi\u201d e dello \u201cscandalo\u201d, l\u2019attualit\u00e0 di san Francesco rappresenta un esempio di vita concreta. Due parole tra quelle di Campana citate all\u2019inizio \u2013 e tra le tantissime che si potrebbero evidenziare \u2013 meritano di essere meditate a lungo: la \u201crinuncia\u201d e la \u201cfede\u201d. La rinuncia \u201csemplice e dolce\u201d di Francesco rappresenta, in realt\u00e0, per l\u2019uomo di ogni tempo qualcosa di sconvolgente e scandaloso. Rinunciare a tutto, abbandonare i beni terreni, dimenticarsi della carriera e dei successi mondani per intraprendere una \u201cvita nuova\u201d, come scrisse Giuliano Agresti, e trovarsi poi alla fine della vita \u201cnudo sulla<\/span>\u00a0nuda terra\u201d, rappresenta ancora oggi qualcosa di indicibile. Quanti uomini e donne, oggi, sono disposti a scegliere questa vita decidendo di abbandonare ogni sicurezza per sposare Sorella Povert\u00e0?<\/span><\/p>\nE poi la \u201cfede\u201d che \u00e8, sostanzialmente, la risposta attuale alle domande di ogni tempo. La fede che in Francesco si fa anche magnifica obbedienza, e che segna un crocevia fondamentale tra l\u2019eresia e la salvezza della Chiesa. Uno degli snodi decisivi della vita del Poverello di Assisi, ancora oggi estremamente attuale, \u00e8 il rapporto che si viene a configurare con papa Innocenzo III, a cui Francesco chiede il \u201cpermesso\u201d di vivere il Vangelo. Francesco non esige, n\u00e9 sale in cattedra, ma chiede con umilt\u00e0. \u00c8 la cosiddetta \u201cgrazia delle origini\u201d francescane.<\/span><\/p>\nQuella di Francesco \u00e8 la fede semplice di un cristiano che salva la Chiesa e la riforma interiormente. Egli conosce benissimo i peccati degli uomini di Chiesa, ma ama profondamente la Sposa di Cristo, fino a donare tutto se stesso. Nei suoi gesti e nelle sue parole non c\u2019\u00e8 superbia e arroganza, non ci sono inganni o secondi fini, non c\u2019\u00e8 desiderio di potere o ideologia, ma c\u2019\u00e8 solo carit\u00e0 e amore. Anche da questa purezza del cuore, oggi come ieri, si riconosce l\u2019opera di Dio nelle azioni degli uomini.<\/span><\/p>\nDopo la visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 3 ottobre, andremo incontro a un lungo periodo, tra il 2021 e il 2026, di commemorazioni francescane: 800 anni dall\u2019approvazione della<\/span>\u00a0Regola non bollata ,\u00a0dalla stesura del<\/span>\u00a0Cantico delle creature ,\u00a0dalle stimmate e della morte di Francesco. Un periodo di riflessioni, celebrazioni e di convegni. Ma soprattutto, un periodo di preghiera per la Chiesa, l\u2019Italia e il mondo intero.<\/span><\/p>\nGiorgio La Pira, un terziario francescano, diceva che bisognava \u201cfare della fede la vita\u201d. L\u2019uomo moderno \u00e8 invece un idolatra di se stesso, affamato di potere e denaro. Una fame che pu\u00f2 essere saziata soltanto con l\u2019unico pane della vita: la Parola di Dio. Per questo motivo, occorre andare incontro al mondo come il Poverello di Assisi: con in volto la gioia e l\u2019amore disarmante di Ges\u00f9. Anche nei piccoli gesti quotidiani, infatti, si pu\u00f2 cogliere la straordinaria attualit\u00e0 di Francesco.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"di Gualtiero Bassetti English: “Francis of Assisi, a Saint for Today” Quando Dino Campana, il poeta folle e visionario di Marradi, narra il suo \u201cpellegrinaggio\u201d a La Verna, descrive san Francesco \u201ccome l\u2019ombra di Cristo\u201d che ha compiuto una \u201crinuncia\u201d al tempo stesso \u201csemplice e dolce\u201d, e ha intonato un \u201ccanto alla natura con fede\u201d. 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