{"id":57095,"date":"2020-05-08T13:58:50","date_gmt":"2020-05-08T11:58:50","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=57095"},"modified":"2020-05-08T13:11:04","modified_gmt":"2020-05-08T11:11:04","slug":"il-volto-che-tutti-cercavamo-gesu","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-volto-che-tutti-cercavamo-gesu\/","title":{"rendered":"Il Volto che tutti cercavamo: Ges\u00f9"},"content":{"rendered":"

Il tempo di Pasqua prosegue verso il suo compimento liturgico, con l\u2019approssimarsi delle due solennit\u00e0 che ne chiuderanno il ciclo: l\u2019Ascensione e la Pentecoste.<\/p>\n

Un tempo pasquale che fin dalle prime comunit\u00e0 cristiane era vissuto come catechesi \u201cmistagogica\u201d, ossia come approfondimento della comprensione del Mistero celebrato; in particolare, i nuovi battezzati erano istruiti sulla grandezza del dono ricevuto. Troviamo un\u2019eco di tutto ci\u00f2 nelle collette<\/em> (la preghiera recitata dal celebrante dopo il Gloria) di queste domeniche.<\/p>\n

Alla luce di questa prospettiva credo vadano letti i Vangeli di questa e domenica<\/a> e della prossima<\/a>, propedeutici alla solennit\u00e0 dell\u2019Ascensione. Infatti ci ritroviamo a leggere il Vangelo di Giovanni, il capitolo 14, inserito in quel contesto particolare che \u00e8 l\u2019Ultima Cena.<\/strong> Che senso ha ripercorrere il clima e il tenore di questi brani anticipatori della passione e morte di Ges\u00f9, in un tempo di gioia e di esultanza pasquale? \u00c8 proprio alla luce della Pasqua di risurrezione che acquistano un nuovo significato<\/strong>.<\/p>\n

Il Vangelo di Giovanni raccoglie nel contesto dell\u2019Ultima Cena un lungo monologo di Ges\u00f9, introdotto da un dialogo<\/strong> che gli studiosi chiamano al plurale \u201cdiscorsi di addio\u201d. Tommaso e Filippo si interrogano perplessi sull\u2019annuncio della dipartita prossima di Ges\u00f9. Il primo chiede a Ges\u00f9: \u201cSignore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?\u201d (Gv 14,5). A Tommaso Ges\u00f9 risponde che Lui stesso \u00e8 la risposta: \u201cIo sono la via, la verit\u00e0 e la vita (v. 6). Il secondo afferma: \u201cSignore, mostraci il Padre e ci basta\u201d. A Filippo, Ges\u00f9 si rivolger\u00e0 con una constatazione: \u201cChi ha visto me ha visto il Padre\u201d (v. 8). Un discorso di addio quindi, che si legge in una duplice prospettiva: la crocifissione di Ges\u00f9 e la sua ascensione al cielo.<\/p>\n

Acquista senso allora, lasciarci accompagnare insieme agli apostoli, dal \u201ctestamento di Ges\u00f9\u201d, ormai in procinto di ritornare al Padre per non lasciarci pi\u00f9. I suoi discorsi raccolti da Giovanni nel contesto dell\u2019Ultima Cena ci rivelano il cuore stesso di Ges\u00f9, e questo rivelarsi mostra anche la sua intimit\u00e0 con il Padre (Gv 14, 6-7.9-11). Il desiderio espresso da Filippo \u00e8 anche l\u2019anelito dell\u2019umanit\u00e0 che cerca il volto di Dio<\/strong>.<\/p>\n

Un Salmo descrive questo anelito, riponendo solo in Dio la fiducia nel momento della prova e del turbamento. Il salmista fa sgorgare dal cuore del credente un grido:<\/p>\n

\n

\u201cAscolta, Signore, la mia voce.
\nIo grido: abbi piet\u00e0 di me! Rispondimi.
\nDi te ha detto il mio cuore: Cercate il suo volto.
\nIl tuo volto, Signore, io cerco.
\nNon nascondermi il tuo volto\u201d (
Sal 27(26),7-9)<\/a>.<\/p>\n<\/div>\n

Questo volto – inaccessibile agli uomini dell\u2019Antica Alleanza – ora si rivela ricco di umanit\u00e0 nel volto di Ges\u00f9. Un volto da scrutare con quella fede implicita donata a ogni creatura che si chiama desiderio, capace di trascinare la persona fuori dal proprio egoismo. Senza la concretezza di un volto, il desiderio per\u00f2 rischia di rimanere vago e \u201cvagare\u201d senza meta.<\/p>\n

In Ges\u00f9 l\u2019essere umano appaga il suo desiderio<\/strong>. Nel volto sfigurato della Passione e nel volto trasfigurato del Risorto, l\u2019uomo incrocia lo sguardo che ha tanto cercato e che gli rivela il volto dell\u2019amore. Dentro questo sguardo \u00e8 possibile intravedere anche la dimora dove trovare pace, quella casa presso il Padre dove Ges\u00f9 \u00e8 andato a preparare un posto (Gv 14,1-2).<\/p>\n

Possiamo affermare che Ges\u00f9, nel discorso di addio, prepara i discepoli anche alla sua nuova presenza dopo l\u2019Ascensione.
\nLa prima comunit\u00e0 cristiana \u00e8 consapevole che quell\u2019addio prospetta una nuova presenza del Risorto<\/strong>; ne \u00e8 cos\u00ec certa che non ha pi\u00f9 timore di annunciare la novit\u00e0 della Risurrezione.<\/p>\n

La prima e la seconda lettura esprimono infatti la vitalit\u00e0 dell\u2019annuncio di salvezza. In Atti 6,7 ci viene descritta l\u2019efficacia della parola, capace di oltrepassare anche i \u201cconfini del tempio\u201d, con la conversione di alcuni sacerdoti. Lo Spirito santo, ricevuto il giorno di Pentecoste, ha generato persone nuove<\/strong> capaci di annunciare la salvezza, ha aperto il cuore di tanti uomini e donne che chiedevano il battesimo. Da questa novit\u00e0 di vita \u00e8 scaturita l\u2019azione per essere costruttori di quella \u201cdimora di Dio presso gli uomini\u201d descritta nel libro dell\u2019Apocalisse (Ap 21,3).<\/p>\n

Una meta ultima che si realizza con la Chiesa, \u201cCorpo di Cristo\u201d operante nella storia, in attesa della seconda venuta del Risorto. Ogni battezzato \u00e8 una pietra viva, necessaria per la costruzione della Chiesa (1Pt 2,5), ma trova la sua collocazione armonica e arricchente solo se si stringe a Cristo, pietra viva (v. 4).<\/p>\n

Don Andrea Rossi<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Il tempo di Pasqua prosegue verso il suo compimento liturgico, con l\u2019approssimarsi delle due solennit\u00e0 che ne chiuderanno il ciclo: l\u2019Ascensione e la Pentecoste. Un tempo pasquale che fin dalle prime comunit\u00e0 cristiane era vissuto come catechesi \u201cmistagogica\u201d, ossia come approfondimento della comprensione del Mistero celebrato; in particolare, i nuovi battezzati erano istruiti sulla grandezza […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":57102,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/57095"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=57095"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/57095\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":57104,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/57095\/revisions\/57104"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/57102"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=57095"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=57095"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=57095"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}