{"id":56866,"date":"2020-04-15T10:00:31","date_gmt":"2020-04-15T08:00:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56866"},"modified":"2020-04-14T10:28:18","modified_gmt":"2020-04-14T08:28:18","slug":"medico-perugino-in-azione-tra-le-corsie-a-londra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/medico-perugino-in-azione-tra-le-corsie-a-londra\/","title":{"rendered":"Medico perugino in azione tra le corsie a Londra"},"content":{"rendered":"
In un mondo sempre pi\u00f9 interconnesso, anche l\u2019emergenza sanitaria da Covid-19 diventa un problema globale. Grazie a Luca Molinari<\/strong>, umbro doc, classe 1971, abbiamo provato a capire cosa succede oltre Manica, nel Regno Unito. Pediatra di Perugia, da sei anni Molinari lavora al Guy\u2019s and St Thomas<\/a>, uno degli ospedali pi\u00f9 grandi di Londra. Con un passato da deejay ad Umbria Radio<\/a> – quando ancora si chiamava Radio Augusta Perusia – Luca ha vissuto l\u2019arrivo della pandemia con una coscienza maggiore rispetto alla popolazione inglese.<\/p>\n \u201cCon preoccupazione ho visto i numeri italiani aumentare di giorno in giorno. \u00c8 stato come vedere un film\u201d. Una sensazione affine a tutta la comunit\u00e0 italiana a Londra, circa 600 mila persone. \u201cLavoro in una clinica di medici italiani con i quali abbiamo creato una task force con il Consolato italiano per aiutare i nostri connazionali che in questo periodo sono in difficolt\u00e0. Ho molti amici che sono voluti rientrare in Italia perch\u00e9 spaventati dalla prima reazione del Governo inglese\u201d.<\/p>\n Inizialmente infatti il primo ministro Boris Johnson (attualmente ricoverato in terapia intensiva), annunci\u00f2 di voler raggiungere un immunit\u00e0 di gregge: \u201cUna decisione – commenta Luca – assolutamente contraria a tutto ci\u00f2 che il resto del mondo stava facendo\u201d. Non procedere con misure restrittive \u201cavrebbe voluto dire serie ripercussioni sul sistema sanitario nazionale inglese (il Nhs), che – spiega – non ha le capacit\u00e0 strutturali e di personale di quello italiano. Ci sono molti meno posti di terapia intensiva, meno medici e infermieri\u201d. In Inghilterra, per\u00f2, la diffusione del virus \u00e8 \u201cin ritardo rispetto all\u2019Italia: questo ci d\u00e0 il tempo per organizzarci, anche se il numero delle vittime sta salendo molto velocemente\u201d.<\/p>\n Dal 23 marzo, per\u00f2 il clima \u00e8 cambiato. Il Governo ha deciso di bloccare tutto e con il lockdown anche l\u2019economia inglese ha subito serie ripercussioni. \u201c\u00c8 stata approvata – racconta Luca – una manovra economica notevole, in cui sono state stanziate 330 miliardi di sterline (375 miliardi di euro). Verr\u00e0 pagato l\u201980% degli stipendi a tutti quelli che, in questo periodo, non percepiscono reddito\u201d. Il coronavirus non ha solo colpito le tasche degli inglesi ma ha cambiato la vita di tutti<\/strong>, come quella di Luca Molinari.<\/p>\n \u201cL\u2019Nhs si \u00e8 completamente ristrutturato. Tutti gli appuntamenti non essenziali sono trasformati in video-consultazioni. Tutti i medici di base e i pediatri sono stati forniti di materiale tecnologico per fare video-consultazioni. Alcuni reparti non urgenti sono stati chiusi, e il personale sanitario reindirizzato verso reparti in cui c\u2019\u00e8 pi\u00f9 bisogno. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuali – aggiunge – ci sono mascherine, occhiali e tute che vengono indossate da chi \u00e8 a contatto diretto con pazienti Covid-19. La distribuzione di questi dispositivi, per\u00f2, \u00e8 ancora indietro, quindi non tutti gli ospedali hanno Dpi sufficienti. Un problema che so essere anche degli ospedali italiani\u201d.<\/p>\n Secondo Molinari \u201cnon \u00e8 con i lockdown che si sconfigge il virus: serve semplicemente a far s\u00ec che non ci si ammali tutti contemporaneamente\u201d. In attesa dei progressi sulla ricerca, per\u00f2, \u201cnon possiamo rimanere chiusi in casa. Qui in Inghilterra, anche se il picco non \u00e8 ancora arrivato, si pensa gi\u00e0 alla fase due. Probabilmente ci sar\u00e0 una riapertura scaglionata delle varie attivit\u00e0 per continuare a diluire il numero dei contagi. Penso che si partir\u00e0 con la riapertura delle realt\u00e0 pi\u00f9 piccole, poi man mano tutte le altre, fino a una normalizzazione della situazione che, speriamo, arrivi entro l\u2019estate. \u00c8 comunque difficile dire una tempistica e credo – continua il medico -, che i numeri e l\u2019epidemiologia guideranno queste decisioni\u201d.<\/p>\n Annalisa Marzano<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" In un mondo sempre pi\u00f9 interconnesso, anche l\u2019emergenza sanitaria da Covid-19 diventa un problema globale. Grazie a Luca Molinari, umbro doc, classe 1971, abbiamo provato a capire cosa succede oltre Manica, nel Regno Unito. Pediatra di Perugia, da sei anni Molinari lavora al Guy\u2019s and St Thomas, uno degli ospedali pi\u00f9 grandi di Londra. 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Dall\u2019emergenza sanitaria si uscir\u00e0 solo con il vaccino<\/h3>\n