{"id":56727,"date":"2020-04-08T09:00:06","date_gmt":"2020-04-08T07:00:06","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56727"},"modified":"2020-04-08T09:26:07","modified_gmt":"2020-04-08T07:26:07","slug":"sabato-santo-il-giorno-del-silenzio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sabato-santo-il-giorno-del-silenzio\/","title":{"rendered":"VIDEO-Sabato Santo. Il cuore resta in silenziosa attesa"},"content":{"rendered":"

Il giorno del grande silenzio: il Sabato santo<\/h2>\n

Il Triduo pasquale<\/strong> si conclude con i vespri nella Domenica di risurrezione<\/strong>, ma tra la celebrazione della Passione del Signore nel Venerd\u00ec santo e la Veglia pasquale della notte, seguita dalle messe nella domenica di Pasqua<\/strong>, c\u2019\u00e8 un giorno da noi occidentali poco considerato, che \u00e8 il giorno del grande silenzio: il Sabato santo. Il Messale romano<\/em> stringatamente dice:<\/p>\n

\u201cIl Sabato santo, la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della messa (la mensa resta senza tovaglia e ornamenti) fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione\u201d (p. 160).<\/p>\n

Effettivamente di questa assenza di celebrazioni ce ne accorgiamo, anche se il posto del silenzio celebrativo \u00e8 stato sostituito in molti luoghi dalla tradizionale benedizione dei cibi. Non ci accorgiamo del senso profondo di questo silenzio, di questa \u201cassenza\u201d che fa rivivere in qualche maniera l\u2019attesa speranzosa degli apostoli tra la morte del Signore e la sua risurrezione.<\/p>\n

Il senso dell\u2019attesa silenziosa<\/h3>\n

Fu Pio XII a restituire al Sabato santo, con la promozione di una riforma liturgica, il senso dell\u2019attesa silenziosa presso il sepolcro. Per coglierne quindi questo senso che spesso ci sfugge, di un silenzio s\u00ec ma non un silenzio vuoto, propongo uno stralcio di un\u2019antica omelia sul Sabato santo che la Chiesa offre alla meditazione nell\u2019ufficio delle letture proprio in questo giorno. \u201cChe cosa \u00e8 avvenuto? Oggi sulla terra c\u2019\u00e8 grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perch\u00e9 il Re dorme: la terra \u00e8 rimasta sbigottita e tace perch\u00e9 il Dio fatto carne si \u00e8 addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio \u00e8 morto nella carne ed \u00e8 sceso a scuotere il regno degli inferi\u201d.<\/p>\n

Silenzio liturgico: attesa nella quale Cristo agisce<\/h3>\n

Nel silenzio liturgico viene espresso dunque l\u2019attesa nella quale Cristo agisce. Egli si immerge negli inferi per scuotere l\u2019umanit\u00e0, \u201cprendendola per mano\u201d, come afferma l\u2019antica omelia, dicendo: \u201cSvegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminer\u00e0\u201d. C\u2019\u00e8 una bellissima icona orientale, quella della Discesa agli inferi, in cui Cristo scende spalancando le porte degli inferi ed entra l\u00ec come vivente, stendendo le mani verso un uomo e una donna afferrandoli per il polso: sono Adamo ed Eva che, seguiti da una moltitudine di persone, sono sottratti dalla morte per essere condotti al Padre. Ecco dunque attraverso queste due immagini, una letteraria e una pittorica, il senso profondo di questo nostro silenzio.<\/p>\n

La tradizione bizantina, invece, d\u00e0 un ulteriore – e a mio avviso, prezioso – significato a questo Sabato. Infatti nelle Chiese d\u2019Oriente in quel giorno si contempla anche la Madre di Dio contando i suoi encomi funebri.
\nPerch\u00e9 lei \u00e8 la prima che resta in attesa, la prima che ha seguito il Signore, la prima a soffrirne per la morte. Dunque queste due prospettive, che non si escludono anzi, possono indicarci lo spirito con cui vivere il Sabato santo: l\u2019attesa dolorosa ma allo stesso trepidante presso il Sepolcro, quando il cuore della Madre sa che il dolore della morte \u00e8 sconfitto dalla Vita.<\/p>\n

Don Francesco Verzini<\/strong><\/p>\n