{"id":56623,"date":"2020-03-26T19:45:09","date_gmt":"2020-03-26T17:45:09","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56623"},"modified":"2020-03-26T19:45:09","modified_gmt":"2020-03-26T17:45:09","slug":"editoria-martella-la-buona-informazione-contro-il-coronavirus","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/editoria-martella-la-buona-informazione-contro-il-coronavirus\/","title":{"rendered":"Editoria. Martella: \u201cLa buona informazione contro il Coronavirus\u201d"},"content":{"rendered":"

Il Sottosegretario Andrea Martella<\/strong>, a fine 2019, come titolare della delega governativo all\u2019Editoria, ha partecipato a Roma al congresso dei settimanali cattolici italiani (Fisc), in quell\u2019occasione li ha definiti una \u201crealt\u00e0 significativa\u201d che \u201crappresentano o sono la testimonianza di un\u2019editoria di prossimit\u00e0\u201d.<\/p>\n

Vale ancora oggi questo giudizio?<\/strong><\/p>\n

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\u201cRicordo perfettamente e, oggi pi\u00f9 che mai, vedo conferme della straordinaria funzione di testimonianza dei giornali cattolici. In questa emergenza si sta manifestando con forza una domanda di buona informazione da parte dei cittadini e la vostra realt\u00e0 costituisce un segmento prezioso di quella rete informativa che sta accompagnando gli italiani<\/span> in questi giorni difficili con il valore della prossimit\u00e0 e la ricchezza del pluralismo. Voci importanti che fanno sentire tante persone meno sole\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

L\u2019emergenza ha invaso anche le redazioni dei settimanali diocesani, l\u2019impegno \u00e8 massimo per garantire un servizio puntuale, sia con i giornali di carta che con le edizioni online e via social. Ma per arrivare ai lettori e agli abbonati serve che la filiera dalla tipografia, alle edicole e alla consegna postale possa funzionare. Si riuscir\u00e0 a mantenere attivo tutto questo?<\/strong><\/p>\n

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\u00ab\u00c8 stato un impegno assunto dal governo con convinzione, fin dall\u2019inizio dell\u2019emergenza. In tutti i Dpcm che si sono susseguiti, le attivit\u00e0 della filiera dell’informazione sono state preservate dalle restrizioni.<\/span> La stampa \u00e8 sempre un bene pubblico essenziale, a maggior ragione in circostanze emergenziali. Mentre per necessit\u00e0 si restringono gli spazi di movimento dei cittadini, \u00e8 la stampa ad offrire margini di vera libert\u00e0\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

Numerose testate diocesane, come anve il quotidiano Avvenire<\/em>, stanno offrendo gratuitamente l\u2019edizione digitale, come valuta questa scelta?<\/strong><\/p>\n

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\u201cSono scelte molto apprezzabili<\/span> che denotano attenzione verso i cittadini, proprio per le ragioni prima richiamate. Vedo che tantissime testate stanno adottando iniziative per avvicinare i lettori, anche con politiche di forte scontistica. \u00c8 cresciuta la domanda di informazione ed \u00e8 bene che i prodotti editoriali rispondano con professionalit\u00e0 e qualit\u00e0 a questa sfida. Noto con piacere che questo sta accadendo ed \u00e8 un aspetto importante anche per il contrasto alle fake news\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

L\u2019informazione oggi pi\u00f9 che mai e un bene pubblico, lo ha ribadito pi\u00f9 volte.<\/strong>
\nChe cosa sta mettendo in campo il governo per salvaguardare questo \u201cbene\u201d? Ci sono interventi diretti per la stampa locale come i settimanali diocesani?<\/strong><\/p>\n

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\u201cPrima di questa emergenza, con la legge di bilancio abbiamo messo in sicurezza il settore fino al 2022<\/strong>, sterilizzando i tagli previsti in passato; abbiamo stanziato 20 mln di euro per la promozione della lettura nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le paritarie; abbiamo prorogato le agevolazioni postali per la spedizione dei giornali; abbiamo dato sostegno alle edicole. Anche con il DL Cura Italia abbiamo dato un segnale di attenzione al settore con il raddoppio del credito di imposta per le edicole e l\u2019estensione del beneficio anche ai distributori che raggiungono i piccoli comuni. Abbiamo rivisto il credito di imposta per le imprese che investono in pubblicit\u00e0 sui giornali,<\/span> indirizzandolo al 30% dell’investimento complessivo e non pi\u00f9 sulla parte incrementale. Stiamo lavorando per migliorare ulteriormente le misure a sostegno dell\u2019intera filiera\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

Prima del coronavirus lei era impegnato in una riforma completa del settore informativo, una riforma 5.0 . Cambieranno i programmi di rinnovamento del settore?<\/strong><\/p>\n

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\u201cNon vi \u00e8 dubbio che questa emergenza provocher\u00e0 dei cambiamenti. Lo sta gi\u00e0 facendo. Per\u00f2 le ragioni di una riforma che io ho chiamato Editoria 5.0 rimangono tutte e nonostante l\u2019oggettivo rallentamento imposto dall\u2019emergenza stiamo continuando lavorarci. Quando questa emergenza finir\u00e0 dovremo farci trovare pronti a rilanciare questo settore<\/span> che \u00e8 strategico per la qualit\u00e0 stessa della nostra democrazia\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

Da tanti viene ribadito il ruolo indispensabile dei giornalisti delle grandi testate, si parla meno del lavoro prezioso di chi opera nelle realt\u00e0 locali. Lo rileva anche lei? Come si pu\u00f2 intervenire?<\/strong><\/p>\n

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\u201cIl lavoro della e nella informazione \u00e8 preziosissimo ovunque. Io vedo che il professionista dell\u2019informazione anche a livello locale esprime un valore aggiunto ed \u00e8 punto di riferimento per i lettori e le comunit\u00e0 a cui si rivolge con il proprio lavoro. Il recupero della autorevolezza della stampa che sta accompagnando
\nquesta emergenza sar\u00e0 indubbiamente utile anche per valorizzare questo segmento della filiera ad emergenza finita\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

Chiara Genisio<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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