{"id":56270,"date":"2020-02-12T18:17:04","date_gmt":"2020-02-12T16:17:04","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56270"},"modified":"2020-02-19T19:41:56","modified_gmt":"2020-02-19T17:41:56","slug":"mare-nostrum-nostro-mondo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/mare-nostrum-nostro-mondo\/","title":{"rendered":"\u00c8 pi\u00f9 del \u201cmare nostrum\u201d. \u00c8 il nostro mondo"},"content":{"rendered":"

di<\/span> Andrea Possieri<\/strong><\/p>\n

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Che cos\u2019\u00e8 il Mediterraneo? \u201cMille cose insieme – scriveva Fernand Braudel. – Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civilt\u00e0, ma una serie di civilt\u00e0 accatastate le une sulle altre\u201d. Il Mediterraneo, continuava lo storico francese, \u00e8 \u201cun crocevia antichissimo\u201d in cui da \u201cmillenni tutto confluisce, complicandone e arricchendone la storia\u201d.<\/span><\/p>\n

Il Mediterraneo nell’immaginario comune<\/h2>\n

Un crocevia di umanit\u00e0 talmente complesso che non si pu\u00f2 sintetizzare solamente con l\u2019espressione<\/span> mare nostrum<\/em>, ma occorre far riferimento, come sottolineava Braudel, all\u2019esistenza di un \u201cmondo mediterraneo\u201d, ovvero \u201cun sistema in cui tuttosi fonde e si ricompone in un\u2019unit\u00e0 originale\u201d. Mai come oggi, per merito soprattutto della Chiesa italiana che ha promosso l\u2019incontro di riflessione e spiritualit\u00e0 di Bari, questo \u201cmondo mediterraneo\u201d sembra aver riacquistato quella centralit\u00e0 perduta dopo decenni di marginalit\u00e0.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Per troppo tempo il Mediterraneo \u00e8 stato visto soltanto attraverso la lente deformante di un d\u00e9pliant turistico, oppure come una frontiera politico-culturale tra mondi opposti e, infine, come un luogo di morte, in cui il conteggio dei migranti che avevano perso la vita in mare si accompagnava, drammaticamente, al numero degli \u201csbarchi\u201d in Grecia o in Italia. Sole e mare, confini e guerre, miseria e disperazione. <\/span><\/p>\n

Una miscela indigesta di immagini e paure senza alcun denominatore comune. Oggi, invece, la bellezza dei paesaggi si combina con la ricchezza di un pensiero antico e la virt\u00f9 della speranza. Ci troviamo, infatti, alla vigilia di un evento di portata storica eccezionale. Per almeno tre motivi.<\/span> Innanzitutto,per le ragioni che hanno portato all\u2019organizzazione di questo incontro.<\/span><\/p>\n

Unione di civilt\u00e0<\/h2>\n
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Un incontro che affonda le sue radici culturali nel pensiero di Giorgio La Pira<\/strong> il quale, ben prima del Concilio Vaticano II, vedeva il Mediterraneo come il \u201cgrande lago di Tiberiade\u201d che poteva unire \u2013 e non solo dividere \u2013 le civilt\u00e0 che componevano la \u201ctriplice famiglia di Abramo\u201d. All\u2019ideologia dello scontro, il sindaco di Firenze contrapponeva, in questa visione profetica, la cultura dell\u2019incontro e della pace. In<\/span> secondo luogo, per il ruolo della Chiesa italiana.<\/span><\/p>\n

Una Chiesa che oggi, grazie all\u2019intuizione del Presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti<\/strong>, si proietta al di fuori del territorio nazionale \u2013 facendosi concretamente \u201cin uscita\u201d \u2013, sviluppa un \u201cmetodo sinodale\u201d ed esercita una leadership morale, seppur in clima di comunione, sulle altre Chiese mediterranee.<\/span><\/p>\n

L’incontro di Bari<\/h2>\n

L\u2019incontro di Bari, dunque, gi\u00e0 nelle sue premesse ha raggiunto un obiettivo storico: riunire e raccogliere i vescovi cattolici che si affacciano sul Mediterraneo e che provengono da tre diversi continenti, Africa, Europa e Asia. Un evento \u201cunico nel suo genere\u201d, ha affermato l\u2019Arcivescovo di Perugia, che dunque merita di essere seguito con attenzione e fiducia. <\/span><\/p>\n

In<\/span> terzo luogo, infine, ci troviamo di fronte a un incontro di grande rilevanza per ci\u00f2 che riguarda la geopolitica mediterranea, ovvero uno degli scacchieri pi\u00f9 delicati e strategicamente pi\u00f9 importanti nel mondo contemporaneo. Ovviamente, trattandosi di un\u2019assemblea di vescovi e non di politici \u2013 sebbene saranno presenti alcune tra le pi\u00f9 importanti cariche istituzionali del mondo contemporaneo \u2013, emerger\u00e0 soltanto lo sguardo e la premura dei Pastori, e non verranno certamente prodotti documenti vincolanti per le nazioni.<\/span><\/p>\n

I temi<\/h2>\n

Ma come non sottolineare, per\u00f2,<\/span> l\u2019enorme rilevanza pubblica \u2013 e quindi anche politica \u2013 che assumer\u00e0 la voce dei Vescovi in questo contesto internazionale cos\u00ec frammentato e multipolare? \u00c8 bene tenere a mente, infatti, alcune delle questioni cruciali che investono questa regione.<\/span><\/p>\n

Innanzitutto le risorse energetiche: da un lato, la complessa situazione del gasdotto EastMed che divide in due campi opposti i cosiddetti Paesi della sponda nord e, dall\u2019altro lato, il ruolo subalterno che, invece, svolgono i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. <\/span><\/p>\n

In secondo\u00a0<\/span>luogo, il complesso rapporto<\/span> tra i processi di democratizzazione, lo sviluppo economico e il rispetto delle minoranze religiose \u2013 i cristiani in Medio Oriente, per esempio \u2013 che, dopo l\u2019illusione suscitata dalle \u201cprimavere arabe\u201d, necessita, oggi pi\u00f9 che mai, di essere affrontato seriamente.<\/span><\/p>\n

In terzo luogo, le migrazioni internazionali in cui si combinano le cosiddette opportunit\u00e0 politiche \u2013 che a volte si trasformano in minacciosi ricatti \u2013 con la doverosa e necessaria salvaguardia dei diritti umani dei migranti. E infine la questione delle comunicazioni: non tanto per riproporre il tema del<\/span> digital divide tra Nord e Sud, ma per sottolineare la centralit\u00e0 del controllo dei dati dei flussi comunicativi che passano, inesorabilmente, attraverso i cavi sottomarini a fibra ottica.<\/span><\/p>\n

Oggi il Mediterraneo \u00e8 solcato da un\u2019autostrada sottomarina a 10 corsie che ha un\u2019importanza politicostrategica enorme. Nessuno pu\u00f2 prevedere come si svilupper\u00e0 il dibattito tra i vescovi. Se tutti o soltanto alcuni di questi temi saranno affrontati nei tavoli di discussione. Senza dubbio, per\u00f2, la cornice simbolica in cui si svolger\u00e0 l\u2019incontro sar\u00e0 quella della conoscenza e del dialogo. Una cornice che permetter\u00e0 di riscoprire finalmente l\u2019appartenenza a un unico \u201cmondo mediterraneo\u201d.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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