{"id":56236,"date":"2020-02-07T13:35:44","date_gmt":"2020-02-07T11:35:44","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56236"},"modified":"2020-02-07T13:35:44","modified_gmt":"2020-02-07T11:35:44","slug":"genitori-catechisti-parli-sesso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/genitori-catechisti-parli-sesso\/","title":{"rendered":"Con genitori e catechisti parli mai di sesso?"},"content":{"rendered":"
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Per giovani e giovanissimi la sessualit\u00e0 \u00e8 un tema presente, a volte spinoso, di cui comunque si parla. Ma con chi ne parlano? Genitori e insegnanti hanno sicuramente una responsabilit\u00e0 in materia; ma anche gli altri educatori, come quelli che i ragazzi incontrano in parrocchia. <\/span><\/p>\n

La tematica \u00e8 infatti inserita nel documento finale del Sinodo sui giovani, la<\/span> Christus vivit<\/em><\/a>, che sottolinea l\u2019importanza di \u201ceducare la propria sessualit\u00e0, in modo che sia sempre meno uno strumento per usare gli altri e sempre pi\u00f9 una capacit\u00e0 di donarsi pienamente a una persona in modo esclusivo e generoso\u201d (n. 265). Come veicolare questo concetto e come rispondere alle domande dei giovani?<\/span><\/p>\n

Lo abbiamo chiesto ai coniugi<\/span> Stefano e Rita Sereni<\/strong><\/a>,\u00a0intervenuti sabato scorso a Perugia nell\u2019ambito dell\u2019incontro organizzato dall\u2019Azione cattolica sul tema \u201cAbitare la famiglia<\/a>\u201d.<\/span><\/p>\n

Stefano e Rita, oltre a essere stati per diversi anni responsabili nazionali dell\u2019area Famiglie e vita dell\u2019Ac, sono genitori di due giovani di 27 e 20 anni, e sono anche educatori di un gruppo di giovanissimi nella loro diocesi di Terni- Narni-Amelia. <\/span><\/p>\n

Come genitori<\/h2>\n

\u201cCome genitori, in realt\u00e0, non siamo i primi interlocutori dei ragazzi sul tema sessualit\u00e0. Per fare in modo che i nostri figli parlino con noi anche di queste cose molto intime, occorre entrare veramente in confidenza con loro e guadagnarsi la loro fiducia\u201d dice Rita. E continua: \u201c\u00c8 stato cos\u00ec con la nostra figlia pi\u00f9 piccola, con cui abbiamo fatto un percorso lungo e di delicatezza, senza il quale non si sarebbe<\/span> aperta\u201d.<\/span> \u201cQuesti temi – aggiunge Stefano vengono trattati pi\u00f9 che altro fuori casa. <\/span><\/p>\n

Noi genitori cerchiamo di lanciare dei flash quando si presenta l\u2019occasione, magari con qualche battuta. Da una parte, \u00e8 sempre stato cos\u00ec: neanche io parlavo con i miei di questo argomento. D\u2019altra parte, per\u00f2, i genitori di oggi hanno un problema in pi\u00f9, rappresentato dal fatto che si \u00e8 di molto abbassata l\u2019et\u00e0 media del primo rapporto. Ecco perch\u00e9 sarebbe importante, anche come Chiesa, formare di pi\u00f9 i genitori, che altrimenti rischiano di arrivare a parlare con i figli troppo<\/span> tardi, quando questi hanno gi\u00e0 fatto esperienza di qualche sconfitta\u201d.<\/span><\/p>\n

Come educatori<\/h2>\n

Diversa \u00e8 la situazione fuori casa, dove i ragazzi parlano un po\u2019 pi\u00f9 liberamente anche di questo tema, perch\u00e9 \u201csi sentono meno giudicati da una figura che non \u00e8 quella paterna n\u00e9 materna\u201d dice Rita. Qui entra in gioco la figura dell\u2019educatore, che sia un insegnante o un animatore parrocchiale, il quale spesso si trova diparlandone<\/span> nanzi a domande cui non \u00e8 preparato.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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\u201cCome educatore prosegue Stefano – la difficolt\u00e0 maggiore che ho affrontato \u00e8 stata quella di trovare un equilibrio tra quelli che sono i tempi di oggi e una formulazione \u2018vecchia\u2019 sul tema sessualit\u00e0, che ancora vige all\u2019interno della Chiesa. La formulazione \u00e8 \u2018fermi tutti fino al matrimonio, poi se ne parla!\u2019. Ma in un\u2019epoca in cui pochi si sposano e sempre pi\u00f9 tardi, se come educatori ci limitassimo a questa risposta, non riusciremmo pi\u00f9 a parlare con nessuno\u201d.<\/span><\/p>\n

Esistono per\u00f2 vari seminari di formazione sul tema, organizzati nelle varie diocesi da Pastorali giovanili o familiari. \u201cA parte alcune eccezioni, abbiamo notato,<\/span>anche con gli educatori pi\u00f9 giovani, che questa formazione non risulta totalmente efficace. In questi corsi infatti spesso si fa un \u2018dribblaggio\u2019, andando a parlare genericamente di \u2018affettivit\u00e0\u2019, che \u00e8 un termine edulcorato e pi\u00f9 pulito. Ma la verit\u00e0 \u00e8 che il giovane poi non ti molla finch\u00e9 non rispondi alla sua domanda precisa: \u2018Cosa\u00a0<\/span>posso fare con la mia fidanzata o il mio fidanzato?\u2019\u201d.<\/span><\/p>\n

Allora gli educatori tentano di rispondere<\/span> secondo la propria coscienza, come meglio possono. \u201cForse in un modo un po\u2019 fuori dalle righe, noi di solito parliamo apertamente con i ragazzi, per rassicurarli e interrogarli sulla loro relazione, se sia o meno un rapporto stabile. Poi li invitiamo ancora a rifletterci per qualche giorno, e infine gli diciamo di ascoltare la loro coscienza e decidere. \u00c8 la formazione delle coscienze la parte pi\u00f9 difficile\u201d.<\/span><\/p>\n

Valentina Russo<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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