{"id":56223,"date":"2020-02-05T18:35:06","date_gmt":"2020-02-05T16:35:06","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56223"},"modified":"2020-02-05T18:35:06","modified_gmt":"2020-02-05T16:35:06","slug":"mente-labbra-cuore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/mente-labbra-cuore\/","title":{"rendered":"Con la mente, le labbra e il cuore"},"content":{"rendered":"
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Come va fatto il segno di croce? Di solito ci si tocca fronte, cuore e spalle, per\u00f2 poi a messa ci si segna in maniera diversa. Come mai?<\/strong><\/em><\/p>\n

Nello scorso numero abbiamo parlato del segno di croce che d\u00e0 inizio e fine a ogni momento di preghiera, sia<\/span>personale che comunitario. Se ci pensiamo<\/span> bene, per\u00f2, nella liturgia eucaristica non sono gli unici momenti in cui compiamo il segno di croce, che \u00e8 previsto anche all\u2019inizio della proclamazione del Vangelo. <\/span><\/p>\n

Il n. 134 dell\u2019Ordinamento<\/span> generale del Messale romano<\/em> ricorda che \u201call\u2019ambone il sacerdote apre il libro e, a mani giunte, dice: \u2018Il Signore sia con voi\u2019, mentre il popolo risponde: \u2018E con il tuo spirito\u2019; quindi: \u2018Dal Vangelo secondo N.\u2019, tracciando con il pollice il segno di croce sul libro e sulla propria persona, in fronte, sulla bocca e sul petto, gesto che compiono anche tutti i presenti. Il popolo acclama, dicendo: \u2018Gloria a te, o Signore\u2026\u2019\u201d.<\/span><\/p>\n

Dunque ci troviamo di fronte a un triplice segno di croce, compiuto con il pollice su tre \u201cluoghi\u201d diversi del corpo. Questo triplice segno di croce non \u00e8 una gestualit\u00e0 recente. Come ogni gesto, infatti, si inserisce e si sviluppa lungo il corso della storia.<\/span><\/p>\n

Secondo alcuni studiosi, il primo segno di croce pare sia stato il \u201cpiccolo segno\u201d di cui stiamo parlando; in seguito sarebbe invalsa<\/span> l\u2019usanza di tracciare su di s\u00e9 il \u201cgrande segno di croce\u201d. Non potendo ricostruire qui l\u2019evoluzionestorica del segno di croce, cerchiamo comunque di capire cosa richiama alla mente del presidente dellacelebrazione e del fedele quando lo compiono. Un primo richiamo certamente \u00e8 dato dalle parti del corpo coinvolte: la fronte, la bocca, il petto. <\/span><\/p>\n

Potremmo\u00a0<\/span>quindi dire che, toccando la fronte, si tocca il luogo dell\u2019intelletto, della ragione; toccando le labbra si tocca il luogo del linguaggio, della parola; infine, toccando il petto si tocca la sede simbolica dei sentimenti, il cuore. \u00c8 come se, di fronte alla Parola proclamata, con il triplice gesto della croce affermassimo che per un fruttuoso ascolto dell\u2019Annuncio deve essere coinvolta tutta la nostra persona, affinch\u00e9 non rimanga come una voce che semplicemente sentiamo, alla stregua di tante altre voci, ma che venga impressa in noi affinch\u00e9 ne diventiamo a nostra volta annunciatori.<\/p>\n

Pu\u00f2 tornare qui in mente la parabola del seminatore, riportata dai tutti e tre i Vangeli sinottici, nella quale vediamo come il seme della Parola attecchisce e d\u00e0 buon frutto solo nel terreno buono.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Noi siamo quel terreno buono quando l\u2019ascolto \u00e8 dato non solo dall\u2019udito, ma coinvolge tutti i nostri sensi, perch\u00e9 la mente ci ricordi cosa abbiamo ascoltato, la bocca esprima ci\u00f2 che il Signore ci ha suggerito, e il cuore ami come il Signore ha amato l\u2019umanit\u00e0 fin dalla notte dei tempi. La croce \u00e8 il segno supremo dell\u2019amore; e non pu\u00f2 che essere il gesto che ci invita costantemente ad amare come il Signore ha amato. Amore che \u00e8 maturo se nasce dall\u2019ascolto della Parola.<\/span><\/p>\n

Don Francesco Verzini<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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