{"id":56212,"date":"2020-02-05T17:40:24","date_gmt":"2020-02-05T15:40:24","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56212"},"modified":"2021-11-11T16:07:40","modified_gmt":"2021-11-11T14:07:40","slug":"buoni-cristiani-onesti-cittadini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/buoni-cristiani-onesti-cittadini\/","title":{"rendered":"Buoni cristiani onesti cittadini"},"content":{"rendered":"
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di<\/span> card. Gualtiero Bassetti*<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Quest\u2019anno il Rettor Maggiore ha indicato nella Strenna 2020 una delle frasi pi\u00f9 note attribuite al santo protettore dei giovani: essere \u201cbuoni cristiani e onesti cittadini\u201d. La definirei una formula che racchiude l\u2019\u00abumanesimo educativo\u00bb di don Bosco. Il punto di partenza \u00e8 quindi la sfida formativa che \u00e8 al centro del carisma salesiano. Da sempre, e oggi pi\u00f9 che mai, la comunit\u00e0 ecclesiale sente la necessit\u00e0 di farsi prossima nei confronti delle nuove generazioni.<\/p>\n

Attenzione ai giovani<\/h2>\n

A partire dal Concilio Vaticano II, \u00e8 cresciuta l\u2019attenzione verso i giovani, ma la complessit\u00e0 della sfida educativa \u00e8 tale che Papa Francesco ha sentito l\u2019esigenza di rinnovare e rendere ancora pi\u00f9 intenso l\u2019impegno nei loro confronti. L\u2019indizione, la celebrazione e le conclusioni del Sinodo dedicato ai giovani<\/a> ne sono una chiara testimonianza. Le parole con cui il Santo Padre non si stanca di esortare i giovani al discernimento, allo slancio generoso, alla creativit\u00e0 e alla santit\u00e0 per occupare il posto che spetta loro nel mondo e nella Chiesa, sollecitano ad intensificare e rafforzare l\u2019impegno per dare loro gli strumenti e gli ambienti pi\u00f9 idonei a una crescita umana, cristiana e professionale.<\/p>\n

Viviamo in una citt\u00e0, Perugia, e in una terra, l\u2019Umbria, dove armonia e bellezza si fondono. Ma se non educheremo le nuove generazioni alle cose grandi, al desiderio di avere pi\u00f9 vita, se non appagheremo in loro il bisogno di infinito, in una parola, di Dio, corriamo il rischio che i nostri ragazzi diventino schiavi dell\u2019immanente, di \u201cfalsi profeti\u201d, dell\u2019imperativo del \u201ctutto e subito\u201d, di specchietti per le allodole che promettono vie illusorie per una felicit\u00e0 effimera e forviante.<\/p>\n

Allora, proprio da una realt\u00e0 come quella perugina, sensibile alle problematiche sociali, ricca di un umanesimo con radici antiche e consolidate, potrebbe partire il progetto per fare della nostra terra un vero laboratorio nel nome dei giovani e per i giovani. Torno all\u2019espressione \u201cbuoni cristiani e onesti cittadini\u201d.<\/p>\n

Cristiani e cittadini<\/h2>\n

Le parole di Don Bosco ci dicono che il santo piemontese \u00e8 convinto che la \u201crisurrezione\u201d della societ\u00e0 passi attraverso l\u2019esperienza cristiana. Ed \u00e8 persuaso che i valori umani vengano assunti e purificati dalla vita di fede, potenziati dalla grazia. Per questo c\u2019\u00e8 bisogno di valorizzare l\u2019umano nel cristiano, di promuovere tutto ci\u00f2 che \u00e8 positivo nella creazione per evangelizzare la societ\u00e0.<\/p>\n

Vorrei ricordare lo scritto A Diogneto<\/em> del secondo secolo in cui si legge che i cristiani \u201cadempiono a tutti i loro doveri di cittadini, eppure portano i pesi della vita sociale con interiore distacco\u201d e ancora che \u201cdimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma col loro modo di vivere vanno ben al di l\u00e0 delle leggi\u201d. Per quanto lontano cronologicamente da queste parole, don Bosco sembra condividere analoghe preoccupazioni.<\/p>\n

Il cristiano non \u00e8 un separato: \u00e8 cittadino insieme del cielo e della terra, e in quanto tale prende sul serio la sua duplice e unitaria vocazione. Quindi i cristiani non possono essere indifferenti al fenomeno \u201ccittadino\u201d. La salvezza che la comunit\u00e0 cristiana annuncia e vive non \u00e8 un\u2019astrazione rispetto al divenire storico. E la sequela di Cristo si concretizza anche nell\u2019impegno per migliorare la terra e la societ\u00e0.<\/p>\n

E\u2019, quindi, da rigettare una visione intimistica della fede. Quante volte ripetiamo che la fede deve tradursi nel quotidiano, che l\u2019Eucaristia deve farsi vita uscendo dalla chiesa, che la Parola di Dio deve plasmare il nostro agire. E la nostra vita \u00e8 nella societ\u00e0, da cittadini. Don Bosco aggiunge alla parola \u201ccittadini\u201d l\u2019aggettivo \u201conesti\u201d. L\u2019onest\u00e0 ha molteplici volti.<\/p>\n

Significa legalit\u00e0<\/strong>, ossia rispetto della legge. Ad esempio un cittadino che evade le tasse, che non contribuisce in base ai propri mezzi ai bisogni della comunit\u00e0, non \u00e8 un onesto cittadino e quindi non \u00e8 un buon cristiano. L\u2019onest\u00e0 \u00e8 anche giustizia<\/strong>. Il Signore \u00e8 il giusto per eccellenza. Essere giusti, per noi, vuol dire anche essere accanto agli ultimi: dai poveri ai disoccupati, dalle famiglie in difficolt\u00e0 ai migranti che fuggono dalla miseria e dalle guerre. Cos\u00ec l\u2019essere \u201cbuoni cristiani e onesti cittadini\u201d diventa anche una chiamata all\u2019impegno nell\u2019ambito socio-politico.<\/p>\n

Cattolici e politica<\/h2>\n

Faccio mie le parole di papa Francesco che ha detto: \u201c\u00c8 necessaria una nuova presenza di cattolici in politica. Una nuova presenza che non implica solo nuovi volti nelle campagne elettorali, ma principalmente nuovi metodi che permettano di forgiare alternative che contemporaneamente siano critiche e costruttive\u201d.<\/p>\n

L\u2019Italia ha pi\u00f9 che mai bisogno di laici cattolici che abbiano un\u2019identit\u00e0 salda e chiara, che sappiano dialogare con tutti, che siano in grado di costruire reti di impegno e che si assumano la responsabilit\u00e0 di rispondere alle \u201cattese della povera gente\u201d, direbbe Giorgio La Pira<\/strong>. La vita del sindaco \u201csanto\u201d, a cui sono particolarmente legato, \u00e8 stata tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di carit\u00e0.<\/p>\n

E mi piace soffermarmi sul primo aspetto: la preghiera che \u00e8 imprescindibile e irrinunciabile per il cristiano che si dedica alla cosa pubblica. Quando La Pira diceva che lo Spirito Santo gli chiedeva di salvare i posti di lavoro alla Pignone, non era un visionario o un ingenuo. La sua profezia era frutto della frequentazione quotidiana con Dio. Ecco perch\u00e9 sostengo che una rinnovata presenza dei cattolici nel panorama italiano debba partire dalla contemplazione.<\/p>\n

Formazione nel Vangelo<\/h2>\n

\u00c8 la fede che dona quella forza inesauribile e quel coraggio per affrontare le sfide pi\u00f9 audaci e, all\u2019occhio umano, talvolta impossibili. La Chiesa italiana, in questi anni, ha dedicato molto spazio alla riflessione sulla formazione alla \u201cvita buona del Vangelo\u201d, con particolare riferimento ai giovani che della Chiesa, come della societ\u00e0, sono la vera speranza. Si legge negli \u201cOrientamenti pastorali 2010-2020\u201d, che la \u201cla comunit\u00e0 cristiana si rivolge ai giovani con fiducia: li cerca, li conosce e li stima; propone loro un cammino di crescita significativo.<\/p>\n

I loro educatori devono essere ricchi di umanit\u00e0, maestri, testimoni e compagni di strada, disposti a incontrarli l\u00e0 dove sono, ad ascoltarli, a ridestare le domande sul senso della vita e sul loro futuro, a sfidarli nel prendere sul serio la proposta cristiana, facendone esperienza nella comunit\u00e0\u201d.<\/p>\n

D\u2019altra parte, si sottolinea pure con insistenza che i giovani, \u201cresi protagonisti del proprio cammino, orientati e guidati a un esercizio corresponsabile della libert\u00e0, possono davvero sospingere la storia verso un futuro di speranza\u201d, e dare quindi un contributo notevole per il progresso della societ\u00e0 e nel buon ordinamento delle istituzioni pubbliche. Nella storia della Chiesa nel nostro Paese si sono presentati grandi figure di formatori ed educatori, tra questi vi \u00e8 senza dubbio Don Bosco.<\/p>\n

Secondo l’esempio di Don Bosco<\/h2>\n

L\u2019azione di questo grande santo si fonda sulla convinzione che occorra \u201cilluminare la mente per irrobustire il cuore\u201d e sull\u2019intima percezione che \u201cl\u2019educazione \u00e8 cosa del cuore, e che Dio solo ne \u00e8 il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l\u2019arte e non ce ne mette in mano la chiave\u201d.<\/p>\n

Come comunit\u00e0 cristiana offriamo il nostro contributo perch\u00e9 nella societ\u00e0 ci sia sempre pi\u00f9 un terreno favorevole all\u2019educazione. \u201cFavorendo condizioni e stili di vita sani e rispettosi dei valori, \u00e8 possibile promuovere lo sviluppo integrale della persona, educare all\u2019accoglienza dell\u2019altro e al discernimento della verit\u00e0, alla solidariet\u00e0 e al senso della festa, alla sobriet\u00e0 e alla custodia del creato, alla mondialit\u00e0 e alla pace, alla legalit\u00e0, alla responsabilit\u00e0 etica nell\u2019economia e all\u2019uso saggio delle tecnologie\u201d.<\/p>\n

Crediamo fermamente che l\u2019essere dei buoni cristiani possa contribuire all\u2019edificazione di una societ\u00e0 pi\u00f9 giusta e solidale, ancorata nella giustizia e nel rispetto di ciascuno. Come comunit\u00e0 ecclesiale accogliamo con fiducia iniziative o decisioni che vanno incontro alle esigenze della comunit\u00e0, come siamo voce critica davanti a scelte o progetti che minano la persona e la societ\u00e0 stessa, nel costante dialogo con tutti i protagonisti dell\u2019agire sociale. Il bene comune \u00e8 ci\u00f2 che deve animare l\u2019impegno di ciascuno.<\/p>\n

Ed \u00e8 il fine che don Bosco ha indicato con la sua azione profetica, quanto mai attuale, che anche qui a Perugia ha portato in un secolo straordinari frutti.<\/p>\n<\/div>\n

*Intervento per i 100 anni della presenza salesiana a Perugia 2 febbraio 2020\u00a0<\/em><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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