{"id":56021,"date":"2020-01-15T19:32:41","date_gmt":"2020-01-15T17:32:41","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=56021"},"modified":"2020-01-15T19:32:41","modified_gmt":"2020-01-15T17:32:41","slug":"filar-formazione-detenuti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/filar-formazione-detenuti\/","title":{"rendered":"Terni. FILAR, progetto di formazione e inclusione sociale per 48 detenuti"},"content":{"rendered":"
Ha preso il via luned\u00ec 13 gennaio, presso la Casa Circondariale di Terni, il progetto FILAR – Formazione per l\u2019Inclusione socio Lavorativa nel settore della Ristorazione riservato a 48 detenuti in regime di massima e media sicurezza.<\/p>\n
L\u2019iniziativa, unica nel suo genere, prevede il coinvolgimento diretto dei detenuti in due percorsi formativi, nel settore della ristorazione commerciale\/collettiva, uno in ambito culinario, \u00abPreparazioni gastronomiche – Addetto alla Cucina\u00bb, in due edizioni della durata di 120 ore ciascuna, ed uno riservato alla \u00abPizzeria\u00bb, sempre in due edizioni della medesima durata).<\/p>\n
Oltre ai Soggetti proponenti, alla Regione Umbria e all’Istituto penitenziario, partecipano al progetto esponenti del mondo del lavoro, del volontariato (Caritas diocesana e Associazione San Martino), Istituzioni pubbliche (fra cui i Comuni di Terni, Narni ed Amelia), Confcommercio Umbria e Stakeholders che hanno ritenuto di voler unire le proprie specifiche competenze e rete di relazioni per raggiungere obiettivi comuni.<\/p>\n
FILAR \u00e8 stato finanziato dalla Regione Umbria -Servizio Programmazione Socio Sanitaria dell’Assistenza distrettuale- Inclusione sociale, economia sociale e terzo settore, nell’ambito dell’Avviso Pubblico in regime di concessione ex art. 12 L.241\/190 per la presentazione di proposte progettuali per l’inclusione socio lavorativa di persone in esecuzione penale -POR FSE 2014-2020 Regione Umbria -Asse 2_Inclusione sociale e lotta alla povert\u00e0 e vede come soggetto attuatore l\u2019ATS tra Universit\u00e0 dei Sapori scarl (Soggetto Capofila), l\u2019Associazione di Volontariato San Martino ed ITER scarl Impresa Sociale.<\/p>\n
In coerenza con gli obiettivi del POR, il progetto intende costruire e sostenere un percorso umano e formativo di riscatto sociale nel segno di una grande attenzione alla dignit\u00e0 umana. A tal fine il progetto ha inteso costruire un nuovo modello di lavoro che prevede una partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle attivit\u00e0 per una maggior efficacia nell\u2019uso delle opportunit\u00e0 e degli strumenti messi a disposizione dall\u2019ordinamento penitenziario e dall\u2019Avviso stesso.<\/p>\n
I detenuti, attraverso la partecipazione a percorsi didattici attivi e motivanti, avranno l\u2019opportunit\u00e0 di prepararsi ad un progetto di vita futuro capace di coniugare sapere e saper fare verso l\u2019acquisizione di competenze coerenti con le esigenze del mercato del lavoro.<\/p>\n
D\u2019altro canto, sia i soggetti proponenti, che gli stakeholders e i soggetti a vario titolo portatori di interessi nel territorio regionale, avranno il compito di sensibilizzare la comunit\u00e0 esterna alle problematiche del carcere attraverso azioni di osmosi e di sensibilizzazione cos\u00ec da contrastare il fenomeno della recidiva da un lato e veicolare dall\u2019altro il fine rieducativo della pena e un\u2019idea del carcere come luogo positivo, propedeutico al reinserimento civile e sociale dei detenuti.<\/p>\n
Valutazioni che nascono da analisi dell\u2019attuale contesto lavorativo e della carenza di opportunit\u00e0 lavorative per i detenuti, una volta scontato il periodo di pena.<\/p>\n
Alla base del progetto FILAR ci sono poi anche altre valutazioni: ad oggi i ristretti sono infatti occupati, quando possibile, soprattutto nelle attivit\u00e0 correlate alla gestione quotidiana degli istituti penitenziari stessi (servizi di pulizia, cucina, manutenzione ordinaria del fabbricato ecc.), ma il sovraffollamento, la turnazione continua e la riduzione dell\u2019orario di lavoro pro capite, necessarie per garantire un minimo livello occupazionale e una fonte di sostentamento, non consentono lo sviluppo di competenze professionali spendibili nel mondo del lavoro (inframurario e\/o extramurario) ne\u2019 tanto meno possibilit\u00e0 formative.<\/p>\n
Ci\u00f2 porta, come rilevato dal DAP, ad un incremento esponenziale del tasso di recidiva, pari al 68%. All\u2019uscita dal carcere, poi, riuscire a lavorare \u00e8, per gli ex detenuti, una sfida spesso proibitiva resa pi\u00f9 complicata dai pregiudizi sociali verso gli ex detenuti, ma anche dal basso livello di educazione\/istruzione ed ovviamente di esperienze lavorative pregresse.<\/p>\n
La forza di FILAR consiste proprio nell\u2019unione di pi\u00f9 forze, competenze e volont\u00e0, cos\u00ec da mettere a sistema un modello inclusivo (formazione – imprese -sistema del terzo settore) in grado di prendere in carico i vari bisogni dei destinatari diretti del progetto e organizzare, con flessibilit\u00e0, adeguate risposte dal punto di vista formativo (acquisizione di competenze tecnico professionali nel settore ristorativo) e di opportunit\u00e0 di futuro inserimento lavorativo sia inframurario che extramurario.<\/p>\n
La Formazione, posta al centro del progetto, ed il Lavoro, come alternativa concreta alla recidiva ed al reato, sono i due obiettivi principali di FILAR che tiene conto, nel suo sviluppo, sia delle prospettive occupazionali offerte dal settore, secondo l\u2019ultimo rapporto FIPE, sono infatti oltre 1.252.260 gli occupati, sia di nuove attivit\u00e0 ristorative inframurarie sorte in tempi recenti anche a livello nazionale: iniziative di ristorazione, attivit\u00e0 di catering, pizzerie aperte al pubblico pagante o gestite interamente da detenuti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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