{"id":55912,"date":"2019-12-13T12:41:05","date_gmt":"2019-12-13T10:41:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=55912"},"modified":"2019-12-13T12:41:05","modified_gmt":"2019-12-13T10:41:05","slug":"natale-piante","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/natale-piante\/","title":{"rendered":"Come simbolo del Natale, ci sono piante che vanno meglio di altre"},"content":{"rendered":"
In questi giorni, in cui tutte le parrocchie si preparano a festeggiare il Natale, mi sono venute alla mente queste parole del grande teologo tedesco Romano Guardini: \u201cL\u2019uomo vive nella successione del tempo. Il tempo reca da se stesso le sue immagini: i ritmi delle stagioni, dei mesi e dei giorni, con la loro alternanza di luce e di oscurit\u00e0. Tutto ci\u00f2, nella vita dell\u2019uomo moderno, \u00e8 sempre pi\u00f9 svuotato di significato. <\/span><\/p>\n Quale difficolt\u00e0, perci\u00f2, a comprendere che una festa \u00e8 legata al tempo, stabilisce un rapporto dell\u2019Eterno con un giorno strettamente determinato e insostituibile nel grande ordinamento del tempo, che \u00e8 l\u2019anno liturgico!\u201d. <\/span><\/p>\n Come esprimere, allora,\u00a0<\/span>stagioni e feste della liturgia nella Chiesa, come spazio, luogo, edificio? <\/span><\/strong><\/p>\n Al di l\u00e0 dei luoghi in cui collocare un addobbo floreale, l\u2019attenzione principale deve essere sempre e comunque alla liturgia. E per il tempo di Avvento l\u2019 Ordinamento<\/span> generale del Messale romano<\/em> (n. 305) chiarisce bene che \u00e8 consentito ornare di fiori la chiesa in modo sobrio, per non \u201canticipare la gioia piena della Nativit\u00e0 del Signore\u201d.<\/span><\/p>\n Per quanto riguarda, invece, il tempo di Natale, desidero ricordare che in chiesa il colore liturgico \u00e8 il bianco\/oro e non il rosso, che possiamo lasciare per gli addobbi in famiglia o nei negozi, e vorrei dare qualche suggerimento alternativo all\u2019uso di riempire il presbiterio di piante di<\/span> stelle di Natale.<\/p>\n Capisco che costano poco e \u2018riempiono\u2019 molto, ma almeno scegliamo quelle bianche o gialle, tenendo anche presente che, in quanto piante, non possono essere collocate n\u00e9 sotto, n\u00e9 tantomeno sopra l\u2019altare, poich\u00e9 in relazione a esso pu\u00f2 esserci solo ci\u00f2 che si consuma, come le candele.<\/span><\/p>\n La stella di Natale non ha alcun valore simbolico; furono gli spagnoli che nel 1520, in Messico, la videro per la prima volta come dono rituale per l\u2019imperatore Montezuma, e solo nel 1825 l\u2019ambasciatore degli Stati<\/span> Uniti nel Messico, Robert Poinsett, colpito dalla particolarit\u00e0 delle sue foglie che in inverno si coloravano di rosso, la port\u00f2 a casa e cos\u00ec, in suo onore, venne chiamata<\/span> Poinsettia pulcherrima . Dai primi del \u2018900 in America si cominci\u00f2 a regalarla a Natale, e tale usanza si estese, poi, anche in Europa.<\/span><\/p>\n Ben diversa \u00e8 la tradizione legata al<\/span> vischio, che da sempre si usa appendere sopra le porte delle case.\u00a0<\/span>Pianta semiparassita e sempreverde, con foglie carnose e bacche sferiche che variano dal bianco perlaceo al giallo dorato, era considerata dai Celti\u00a0<\/span>una pianticella misteriosa, donata dagli d\u00e8i, poich\u00e9 non aveva radici, e nasceva l\u00e0 dove era caduto un fulmine: simbolo di una discesa della divinit\u00e0 e dunque di immortalit\u00e0. <\/span><\/p>\n La natura solare del vischio, la sua nascita dal Cielo e il suo legame con i solstizi non potevano non ispirare ai cristiani il simbolo di Cristo, luce del mondo, nato in modo misterioso. Prima di questa elaborazione simbolica la Chiesa non aveva voluto ammetterlo fra i suoi ornamenti, perch\u00e9 legato alla tradizione pagana, ma poi fu accettato anche nelle chiese. <\/span><\/p>\n Gli antichi romani, invece, portavano ramoscelli di<\/span> agrifoglio durante i Saturnali, nei giorni che precedevano il solstizio invernale, perch\u00e9 li consideravano dei talismani: le sue foglie coriacee e accartocciate, sempreverdi e lucidissime, evocano immagini di durata, di sopravvivenza, di prosperit\u00e0, mentre i frutti globosi color rosso vivo, che maturano in autunno e durano tutto l\u2019inverno, sembrano celebrare la rinascita del sole al solstizio e augurare un anno felice. <\/span><\/p>\n Era considerato, in et\u00e0 cristiana, un simbolo della Passione, pensando che con esso fosse intrecciata la corona di spine e legato alla Nativit\u00e0, dove gi\u00e0 allude al momento finale dell\u2019esistenza di Ges\u00f9. Per questo lo si pu\u00f2 vedere rappresentato in alcuni dipinti dell\u2019infanzia di Cristo.<\/span><\/p>\n C\u2019\u00e8 poi il<\/span> pungitopo, piccolo arbusto sempreverde, che per la durezza delle false foglie spinose e delle bacche rosse che maturano in autunno e restano tutto l\u2019inverno, ha lo stesso simbolismo dell\u2019agrifoglio. Utilizziamo, dunque, senza timore vischio, agrifoglio e pungitopo per le nostre composizioni in chiesa, facendo riscoprire ai fedeli il significato cristiano che possiedono queste piante – e non dimentichiamoci di usare i rami di<\/span>abete , sempreverde che gi\u00e0 dall\u2019anno Mille era in uso per celebrare il Natale, poich\u00e9 richiama l\u2019albero della vita nel Paradiso terrestre.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n Micaela Soranzo<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" In questi giorni, in cui tutte le parrocchie si preparano a festeggiare il Natale, mi sono venute alla mente queste parole del grande teologo tedesco Romano Guardini: \u201cL\u2019uomo vive nella successione del tempo. 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La stella di Natale<\/h2>\n
Il vischio<\/h2>\n
L’agrifoglio<\/h2>\n
Il pungitopo<\/h2>\n