{"id":55857,"date":"2019-12-12T16:45:51","date_gmt":"2019-12-12T14:45:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=55857"},"modified":"2019-12-12T16:45:51","modified_gmt":"2019-12-12T14:45:51","slug":"giornata-diritti-migranti-caritas-umbria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-diritti-migranti-caritas-umbria\/","title":{"rendered":"Giornata per i diritti dei migranti. Il punto sull\u2019accoglienza ad opera delle Caritas dell\u2019Umbria"},"content":{"rendered":"
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Tanti tagli, troppi, sia sul piano economico che su quello dei servizi. Sono i tagli previsti dai bandi di gara di quest\u2019anno emanati dalle prefetture per la gestione dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas), ovvero centri dove vengono accolti richiedenti asilo sino alla definizione dello status. Prima nei bandi erano previsti fondi anche per attivit\u00e0 d\u2019integrazione come l\u2019assistenza sanitaria e legale e l\u2019insegnamento della lingua italiana. Oggi non pi\u00f9.<\/p>\n

Le Caritas delle diocesi umbre che da diversi anni sono in prima linea sul fronte dell\u2019accoglienza agli immigrati e partecipano ai bandi, sono state messe a dura prova e molte, all\u2019uscita del bando nella primavera scorsa, hanno pensato di non portare avanti i progetti di accoglienza. A met\u00e0 novembre \u00e8 partita la nuova convenzione con le prefetture e infatti non tutte le Caritas vi hanno partecipato.<\/p>\n

Caritas Terni<\/h2>\n

\u201cNon abbiamo partecipato al bando di quest\u2019anno viste le condizioni. Abbiamo fatto ricorso al Tar, ma ancora non sappiamo l\u2019esito\u201d spiega Francesco Venturini<\/strong>, presidente dell\u2019associazione di volontariato San Martino, ente gestore dei servizi Caritas di Terni. \u201cCon 18 euro a persona al giorno, invece dei 30 degli anni passati, non si pu\u00f2 fare un\u2019accoglienza dignitosa.<\/p>\n

Dobbiamo pagare l\u2019affitto, le utenze, il cibo, le visite mediche non coperte e lo stipendio degli operatori. Cos\u00ec non \u00e8 possibile\u201d ha aggiunto Venturini. Il Cas dell\u2019associazione San Martino \u00e8 stato prorogato fino al 31 dicembre, dopo di che non si sa che fine faranno le circa 150 persone accolte, sparse in un centinaio di piccole strutture distribuite fra Terni, Narni e Amelia.<\/p>\n

Hanno invece partecipato anche quest\u2019anno al bando le Caritas di Foligno, Citt\u00e0 di Castello e Perugia, non senza difficolt\u00e0.<\/p>\n

Leggi anche: Quante sono le persone accolte grazie ai corridoi umanitari in Umbria<\/a><\/p>\n

Caritas Foligno<\/h2>\n

\u201cAbbiamo accettato la sfida, a prescindere dai pochi fondi stanziati\u201d racconta Elisabetta Tricarico<\/strong>, responsabile del progetto accoglienza dell\u2019associazione \u201cL\u2019arca del Mediterraneo\u201d, braccio operativo di Caritas Foligno.<\/p>\n

\u201cAbbiamo iniziato da pochi giorni con queste nuove modalit\u00e0 – continua -, ma stiamo cercando di garantire gli stessi servizi di prima per quanto riguarda l\u2019assistenza legale, sanitaria e l\u2019insegnamento della lingua italiana, coinvolgendo dei volontari\u201d.<\/p>\n

Il Cas gestito da \u201cL\u2019arca del Mediterraneo\u201d ha una disponibilit\u00e0 di 58 posti. Al momento le persone accolte sono 46, ma sono in arrivo altri gruppi. Il Cas si sviluppa su pi\u00f9 strutture: \u201cAbbiamo delle case appartamento tutte nei pressi del centro Caritas, ognuna delle quali accoglie un massimo di 6 persone\u201d spiega Tricarico.<\/p>\n

Caritas Citt\u00e0 di Castello<\/h2>\n
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A Citt\u00e0 di Castello invece la Caritas opera tramite l\u2019associazione Ave (Associazione di volontariato ecclesiale) che gestisce un Cas da 21 posti, distribuiti su 4 diversi immobili: la sede Caritas di Citt\u00e0 di Castello, la casa di San Martino di Castelvecchio, la casa di San Giustino e le cascine nella frazione di Selci di San Giustino.<\/p>\n

\u201cQuest\u2019anno la convenzione con la prefettura per\u00f2 prevede un quinto d\u2019obbligo, ovvero la Prefettura si riserva di aumentare fino ad un quinto dei posti che sono stati assegnati, quindi potremmo arrivare a 25 se c\u2019\u00e8 la necessit\u00e0\u201d spiega Vincenzo Donnini<\/strong>, direttore del progetto accoglienza dell\u2019Ave.<\/p>\n

\u201cDal nuovo bando si evince un modello d\u2019accoglienza pensato per grandi strutture, con tante persone dentro cui viene garantito giusto il minimo indispensabile, vitto e alloggio\u201d commenta Donnini.<\/p>\n

\u201cNoi come Caritas cercheremo ugualmente di fornire gli altri servizi d\u2019integrazione. Rispetto ad altri per\u00f2 abbiamo un grosso vantaggio: non paghiamo l\u2019affitto per gli immobili perch\u00e9 ci sono stati dati in comodato gratuito. Poi ci affidiamo molto all\u2019attivit\u00e0 di volontariato. Abbiamo assunto il minimo delle persone: un mediatore culturale, una cuoca, una donna per le pulizie. Tutte figure part-time\u201d.<\/p>\n

Caritas Perugia<\/h2>\n

Anche a Perugia, dove il Cas accoglie quest\u2019anno 99 persone, si sono affidati al volontariato e ad altre collaborazioni per continuare un\u2019accoglienza che sia volta anche all\u2019integrazione. \u201cPer quanto riguarda le spese mediche stiamo cercando di avviare collaborazioni attraverso la Caritas.<\/p>\n

Stiamo inoltre proponendo attivit\u00e0 ludico- sportive per il tempo libero sempre grazie all\u2019aiuto dei volontari\u201d racconta Jacopo Marcacci<\/strong>, responsabile del progetto accoglienza di Caritas Perugia, gestito dalla cooperativa Unitatis redintegratio in associazione temporanea di scopo con la Diocesi.<\/p>\n

\u201cOrganizziamo anche progetti di avviamento al lavoro. Attualmente \u00e8 in corso un progetto di autoimprenditoria per 4-5 persone dove vengono fornite informazioni utili ad avviare una piccola impresa, poi abbiamo vari progetti nel campo dell\u2019agricoltura in collaborazione con le Acli e con Tamat\u201d.<\/p>\n<\/div>\n

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Valentina Russo<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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