{"id":5554,"date":"2006-12-08T00:00:00","date_gmt":"2006-12-08T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5554"},"modified":"2006-12-08T00:00:00","modified_gmt":"2006-12-08T00:00:00","slug":"cattolici-tra-scilla-e-cariddi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/cattolici-tra-scilla-e-cariddi\/","title":{"rendered":"Cattolici tra Scilla e Cariddi"},"content":{"rendered":"
Ad ogni pi\u00e9 sospinto i cattolici devono registrare la difficolt\u00e0 di andare avanti nell’impegno politico e di trovare compagni di viaggio affidabili in tutto, senza riserve mentali o pratiche. Da una parte si trovano a doversi smarcare da coloro che cercano ogni via per equiparare le unioni di fatto alla famiglia, quella dell’articolo 29 della Costituzione, cio\u00e8 l’unione di un uomo e una donna legati dal matrimonio. Sta succedendo con la Finanziaria, in cui \u00e8 previsto per l’eredit\u00e0 lo stesso trattamento agevolato riservato al coniuge e al figlio anche al convivente, con le conseguenze che ci\u00f2 pu\u00f2 comportare nella vita di relazione e nella concezione della famiglia. L’altra situazione imbarazzante \u00e8 quella che si esprime nella richiesta di staccare la spina a un malato che lo chiede, volendo portare un caso personale a livello di norma generale. Si fa confusione tra diritti e desideri, proponendo un’etica della compassione (Flamigni) che consente di uccidere per piet\u00e0, rifiutando l’etica della verit\u00e0 che afferma l’indisponibilit\u00e0 della vita umana. I cattolici si ritrovano uniti nello schieramento politico anche con coloro che fanno lo sciopero della fame per forzare la mano ed esercitare una forma di pressione su giudici e legislatori. La posizione dei cattolici, invece, senza avallare l’accanimento terapeutico, \u00e8 quella di prendersi cura della persona malata, assicurando assistenza dei medici, secondo scienza e coscienza e la vicinanza affettuosa e partecipe delle persone care. Dall’altra parte si trovano situazioni non meno contraddittorie, come il caso di questi giorni di una persona, sicuramente onesta ed in buona fede, che afferma una doppia appartenenza, cattolica e massonica. Ora, sostenere ci\u00f2 non \u00e8 coerente per il fatto che l’appartenenza alla massoneria, da parte di un cattolico, vorrebbe dire aderire a un’istituzione che ha come fine primario e originario, almeno nei principi fondamentali, la distruzione delle religioni positive per sostituirle con una religione di tipo naturale e razionale. Le scuole e le logge massoniche si sono diversificate nel tempo e nelle nazioni, ma la linea di fondo \u00e8 quella della sostituzione dell”ignoranza fideistica’ delle religioni popolari con la conoscenza superiore dei maestri che hanno raggiunto la ‘gnosi suprema’. Sul piano politico ed economico questa appartenenza tende a sforare le cortine dei partiti e aprire convergenze e alleanze sfuggenti, pi\u00f9 larghe e imprecisabili. Che poi vi sia un dialogo tra Chiesa e massoneria, come \u00e8 stato sostenuto, non mi risulta. Probabilmente per\u00f2, almeno per quanto si dice in Umbria, numerose logge presenti nel territorio non hanno altro scopo che una fratellanza in vista di affari e di successo. Insomma il potere davanti alle idee, la prassi economica davanti alla dottrina esoterica. Al fondo di tutto rimane una grande confusione d’idee e il desiderio di appartenere a qualche carro considerato vincente. Per propria coerenza, e, pensiamo, per una maggiore umanizzazione della societ\u00e0, i cattolici dovrebbero avere la possibilit\u00e0 di essere se stessi, accomunati tra loro da quei due grandi principi dell’ordine sociale che sono la sussidiariet\u00e0 e la solidariet\u00e0 nella cornice dei valori fondamentali su cui si regge il vivere comune di questo Paese, sanciti dalla Costituzione. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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