{"id":55378,"date":"2019-10-04T12:33:46","date_gmt":"2019-10-04T10:33:46","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=55378"},"modified":"2019-10-04T12:33:47","modified_gmt":"2019-10-04T10:33:47","slug":"fede-semplice-vera","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fede-semplice-vera\/","title":{"rendered":"Fede semplice ma vera"},"content":{"rendered":"
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\u201c\u00c8<\/span> una visione che attesta un termine, parla di una scadenza\u201d, ascoltiamo dalla<\/span> I lettura di domenica XXVII del TO. <\/span><\/p>\n

Prima lettura<\/h2>\n

Il brano \u00e8 tratto dal libro del profeta Abacuc<\/strong><\/em>, profeta che esercita la sua missione nella fase in cui -a partire dalla battaglia di Carchemis (605 a. C.)- Nabucodonosor si affaccia con prepotenza sullo scenario del Vicino Oriente Antico. <\/span><\/p>\n

Gi\u00e0 ai primi versetti del primo capitolo (1,6) viene descritto l\u2019incombere dei babilonesi ignari che la loro potenza \u00e8 \u2018usata\u2019 dal Signore per punire gli israeliti divenuti idolatri. Ecco allora presentarsi Abacuc la cui attivit\u00e0 profetica si svolge in modo insolito poich\u00e9 osa chiedere conto a Dio del Suo operato.<\/span><\/p>\n

Si domanda infatti: perch\u00e9 il Signore per punire gli israeliti si serve di un popolo pi\u00f9 peccatore di loro? Perch\u00e9 fa trionfare il malvagio a discapito di un popolo che s\u00ec, ha sbagliato, ma non \u00e8 poi cos\u00ec degenere? Perch\u00e9 permette che ad avere la meglio sia l\u2019ingiustizia? <\/span><\/p>\n

La risposta che arriva tramite lo stesso Abacuc \u00e8 quella per cui il Signore per salvare il Suo popolo si serve di sistemi inconcepibili all\u2019uomo e che tuttavia questa fase di prova ha un \u201ctermine\u201d e che la sorte del giusto sar\u00e0 comunque gloriosa in quanto \u201cvivr\u00e0 per la sua fede\u201d.<\/span><\/p>\n

Salmo<\/h2>\n

Anche il<\/span> Salmo con cui rispondiamo alla I lettura fa presente un tempo di prova cui sono stati sottoposti gli israeliti. Parla infatti di \u201cMassa e Meriba\u201d, ovvero di un episodio legato al percorso dei quarant\u2019anni nel deserto. Oltre all\u2019invito alla lode del Signore espresso con degli imperativi che danno il senso del dinamismo completo della persona (Venite! Cantiamo, acclamiamo!), il Salmo esorta a non \u201cindurire il cuore\u201d nel tempo della prova. <\/span><\/p>\n

Il cuore indurito non favorisce lo spazio all\u2019accoglienza della Parola di Dio, lascia l\u2019uomo \u2018senza riposo\u2019 cio\u00e8 in bal\u00eca dei suoi pensieri,<\/span> impossibilitato a vedere con gli occhi della fede le \u201copere\u201d del Signore che sono sempre finalizzate al bene degli uomini.<\/span><\/p>\n

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LA PAROLA <\/span>della Domenica<\/strong><\/p>\n

PRIMA LETTURA
\n<\/span>Dal Libro del profeta Abacuc 1,2-3; 2,2-4<\/span><\/a><\/p>\n

SALMO RESPONSORIALE
\n<\/span>
Salmo 94<\/span><\/a><\/p>\n

SECONDA LETTURA
\n<\/span>
Dalla II Lettera a Timoteo 1,6-8.13-14<\/span><\/a><\/p>\n

VANGELO
\n<\/span>
Dal Vangelo di Luca 17,5-10<\/span><\/a><\/p>\n<\/blockquote>\n

Seconda lettura<\/h2>\n

La<\/span> II lettura \u00e8 tratta dalla pagina iniziale della II Lettera di San Paolo a Timoteo<\/strong><\/em>.\u00a0<\/span>Secondo quanto si evince dal Testo, l\u2019apostolo scrive nel momento in cui lui \u00e8 prigioniero e la comunit\u00e0 di Timoteovive tra contrariet\u00e0 e persecuzioni. <\/span><\/p>\n

Paolo incoraggia perci\u00f2 il discepolo-pastore a reagire a questa difficile fase facendo leva soprattutto sulla consapevolezza del dono ricevuto da Dio attraverso \u201cl\u2019imposizione delle mani\u201d.Questo dono cui Paolo fa riferimento \u00e8 lo Spirito Santo che imprime nei consacrati \u201cla forza, la carit\u00e0 e la prudenza\u201dper rispondere agli eventi contemporanei.<\/span><\/p>\n

Le prove che Timoteo deve sostenere per il Vangelo costituiscono anche un\u2019occasione di comunione spirituale con il suo padre nella fede (\u201csoffri con me per il\u00a0<\/span>Vangelo\u201d). L\u2019opera evangelizzatrice cui Timoteo \u00e8 preposto in virt\u00f9 degli insegnamenti che ha ricevuto, non \u00e8 frutto di un\u2019iniziativa personale, ma costituisce il \u201cbene prezioso\u201d che viene \u201caffidato\u201d dal Signore a chi come Timoteo ha ottenuto la Sua fiducia.<\/p>\n

Vangelo<\/h2>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Il brano del<\/span> Vangelo secondo Luca<\/strong><\/em> presenta due insegnamenti che apparentemente sembrano casuali, non legati: la potenza della fede e la gratuit\u00e0 del servizio. La pagina ha inizio con una richiesta degli apostoli al Signore: \u201caccresci la nostra fede!\u201d. La risposta di Ges\u00f9 \u00e8 di un\u2019affascinante concretezza perch\u00e9 prende spunto dall\u2019ambiente agricolo circostante: \u201cgranello di senape\u201d e \u201cgelso\u201d. <\/span><\/p>\n

Il granello di senape \u00e8 il pi\u00f9 piccolo dei semi, quasi invisibile, eppure produce una grande pianta. Il gelso \u00e8 un albero che ha lunghe radici e per questo \u00e8 portato come esempio per l\u2019impossibilit\u00e0 ad essere sradicato con facilit\u00e0. Questo insegnamento non \u00e8 un invito a servirsi della fede per la spettacolarit\u00e0, per indurre alla visione di fatti eclatanti, quanto piuttosto a nutrire una fede vera, di abbandono fiducioso nel Signore, fede che per sua indole mostra inevitabilmente l\u2019incalcolabile potenza divina. <\/span><\/p>\n

Poi Ges\u00f9 continua il Suo discorso con una provocazione che rivolge agli apostoli: \u201cChi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dir\u00e0, quando<\/span> rientra dal campo: \u201cVieni subito e mettiti a tavola?\u201d. Non gli dir\u00e0 piuttosto: \u201cprepara da mangiare?\u201d. Questo esempio si rif\u00e0 allo status del servo al tempo di Ges\u00f9 (e non solo al suo tempo!) per cui anche se un servo aveva lavorato in campagna, non per questo era esente dal lavoro in casa. Quindi non esisteva il \u2018diritto\u2019 del servo al riposo, n\u00e9 per il padrone il \u2018dovere\u2019 di ringraziare perch\u00e9 il tutto rientrava nella normalit\u00e0 del vivere quotidiano.<\/span><\/p>\n

Questo rapporto tra il padrone e il servo (seppur negativo ai nostri giorni) \u00e8 lo specchio di quello che dovrebbe essere il legame tra l\u2019uomo e Dio: non perch\u00e9 l\u2019apolosto ricopre importanti responsabilit\u00e0 deve aspettarsi qualcosa di pi\u00f9 dal Signore. Il servizio al Signore e al Suo Vangelo va svolto non con il criterio del \u2018ti do, quindi mi dai\u2019, ma con il cuore libero da pretese.<\/span><\/p>\n

In definitiva il messaggio \u00e8 \u2018spettacolarmente\u2019 positivo: la fede non deriva dallo sforzo volontaristico, ma \u00e8 dono del Signore e chi ha l\u2019umilt\u00e0 di accoglierla necessariamente vedr\u00e0 lo \u2018sradicamento\u2019 di situazioni impossibili; chi serve il Signore con cuore disinteressato, specie se svolge ruoli particolari, conoscer\u00e0 immancabilmente il favore divino perch\u00e9 chi serve il Signore \u201cIl Padre lo onorer\u00e0 (<\/span>Gv<\/em>\u00a012,26).<\/span><\/p>\n

Giuseppina Bruscolotti<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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