{"id":55246,"date":"2019-09-16T02:48:36","date_gmt":"2019-09-16T00:48:36","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=55246"},"modified":"2019-09-16T12:59:45","modified_gmt":"2019-09-16T10:59:45","slug":"alla-sagra-musicale-umbra-video-mapping-e-il-canto-georgiano-con-i-basiani","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/alla-sagra-musicale-umbra-video-mapping-e-il-canto-georgiano-con-i-basiani\/","title":{"rendered":"Alla Sagra musicale umbra video mapping e il canto georgiano con i Basiani"},"content":{"rendered":"
Uno spettacolo inedito, fatto di immagini e canti. La Sagra musicale umbra quest’anno ha voluto stupire gli spettatori con un evento speciale: un concerto all’aperto la cui quinta scenografica \u00e8 stata la facciata e il sagrato della cattedrale di Perugia. Viaggio in Italia. Ethnomusic video mapping\u00a0<\/em><\/strong>trae infatti ispirazione dalle ricerche dell\u2019etnomusicologo americano Alan Lomax che, assieme al collega Diego Carpitella, negli anni \u201950 ha percorso l\u2019Italia per scoprire e documentare i ricchi patrimoni di musica di tradizione orale del nostro Paese.\u00a0Lo spettacolo ha dunque proposto una carrellata di immagini e di canti tipici delle varie regioni d’Italia, dall’arco alpino alla Sicilia, alla Sardegna, \u00a0passando per l\u2019Italia meridionale e quella centrale, per rendere omaggio alla straordinaria variet\u00e0 di temi che compone la musica tradizionale italiana.<\/p>\n Il ricco patrimonio dell\u2019arte sacra, conservato nei principali musei umbri, ha illustrato le tradizioni polifoniche sacre, mentre per i canti del lavoro hanno fatto da contrappunto visivo il grande ed eccezionale repertorio fotografico e filmico degli anni \u201850 e \u201860, tratti dallo stesso Alan Lomax e dai grandi maestri italiani del Cinema del reale.<\/p>\n La colonna sonora, tratta da una selezione di brani tra i pi\u00f9 rappresentativi della tradizione polifonica religiosa e profana, \u00e8 stata rielaborata con l\u2019obiettivo di destrutturarne le componenti formali: una vasta gamma di suoni e stili sono stati mescolati per dare vita a un eclettico viaggio sonoro in grado di restituire lo stesso fascino multiforme e corale dell\u2019opera visuale.<\/p>\n E’ poi seguita l’esibizione dell’ensamble Basiani, con canti polifonici folkloristici e sacri tipici della regione caucasica.\u00a0Il canto \u00e8 infatti onnipresente in tutte le attivit\u00e0 della vita quotidiana, dai canti di lavoro a quelli natalizi\u00a0fino ai canti da brindisi, di cui il gruppo ha dato magistrale esempio.<\/p>\n Il canto polifonico georgiano \u00e8 stato il primo \u201cpatrimonio immateriale dell\u2019umanit\u00e0\u201d a essere inserito nella lista Unesco (nel 2001).<\/p>\n Il video mapping verr\u00e0 riproposto fino al 21 settembre tutte le sere dopo le ore 22.<\/p>\n Alla serata erano presenti Anna Calabro, presidente della Fondazione Perugia Musica classica, padre Giorgio Khachidze, parroco della chiesa greco ortodossa di Perugia, Konstantine Surguladze, ambasciatore della Georgia in Italia, Ilaria Borletti Buitoni e Enrico Bronzi, direttore della Sagra musicale.<\/p>\n M. A.<\/p>\n
\nProtagonista i Basiani<\/strong>, ensemble folkloristico del Patriarcato georgiano e il video mapping, proiettato sulla facciata del Duomo, realizzato dalla creativit\u00e0 multimediale di Karmachina, studio di visual design milanese. Entrambi hanno raccontato il rapporto tra le pratiche polifoniche tradizionali e il sacro, per poi affrontare il tema della musica come compagna del lavoro dell\u2019uomo.<\/p>\n