{"id":55097,"date":"2019-08-10T10:32:50","date_gmt":"2019-08-10T08:32:50","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=55097"},"modified":"2019-08-06T22:39:08","modified_gmt":"2019-08-06T20:39:08","slug":"partner-dono-accogliere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/partner-dono-accogliere\/","title":{"rendered":"Il partner, dono di Dio da accogliere"},"content":{"rendered":"

Se il matrimonio cristiano \u00e8 immagine della creazione di Adamo ed Eva, e dell’unione tra Cristo e la Chiesa, perch\u00e8 avviene tramite un anello, che in quei brani non appare?<\/strong><\/em><\/p>\n

Continuiamo la nostra riflessione sul rito del matrimonio per avere in certa misura dispiegato di fronte a noi la realt\u00e0 del matrimonio cristiano attraverso il rito.<\/p>\n

Riprendendo quindi ad osservare da vicino la liturgia nuziale, dopo aver visto i riti di introduzione e la liturgia della Parola, arriviamo alla manifestazione del consenso preceduto dalle \u201cinterrogazioni\u201d ovvero domande attraverso cui il celebrante chiede agli sposi se la loro scelta sia stata compiuta in piena li\u00ecbert\u00e0, e se, sempre liberamente, accettano di assumersi l\u2019impegno alla fedelt\u00e0, alla accoglienza dei figli e alla loro educazione alla fede.<\/p>\n

Una volta espresse le intenzioni gli sposi manifestano il loro consenso con il quale \u00abliberamente e scambievolmente si donano\u00bb (Premesse generali<\/em>, n.2). Dandosi la mano destra esprimono il loro consenso nel quale si donano e si accolgono scambievolmente. La dinamica del dono \u00e8 ben sottolineata dal verbo utilizzato all\u2019inizio della formula di consenso: \u00abIo\u2026, accolte te\u00bb; dove una volta c\u2019era un \u201cprendo\u201d, ora c\u2019\u00e8 un \u201caccolgo\u201d, perch\u00e9 non solo gli sposi si accolgono scambievolmente, ma accolgono il dono che Dio gli ha fatto.<\/p>\n

Ritorna in mente il secondo racconto della creazione nel quale il Signore fece scendere un torpore sull\u2019uomo, egli si addorment\u00f2 e dalla sua costola Dio plasm\u00f2 una donna; l\u2019uomo allora si trov\u00f2 accanto la donna come un dono da accogliere, dono che si perpetua ogni volta che, tra le vicende della vita, il Signore pone accanto all\u2019uomo la sua sposa e alla donna il suo sposo.<\/p>\n

Il sacerdote \u201caccoglie\u201c il consenso degli sposi i quali, a sigillo di ci\u00f2 che hanno appena celebrato, si scambiano gli anelli benedetti. Questo rito non \u00e8 tipico del cristianesimo ed \u00e8 presente anche nella celebrazione del matrimonio ebraico.<\/p>\n

Ne abbiamo una testimonianza indiretta nel Sant\u2019Anello conservato fin dal Medioevo nella Cattedrale di Perugia, il quale, secondo la tradzione – non comprovata storicamente – sarebbe l\u2019anello dello sposalizio della Vergine.<\/p>\n

Tornando al rito del matrimonio, dopo lo scambio degli anelli la liturgia consente di porre la benedizione nuziale. Attraverso le quattro formule proposte e il gesto epicletico (invocazione dello Spirito santo) la Chiesa esplicita l\u2019opera che Dio ha iniziato nei nubendi per opera dello Spirito Santo affibch\u00e9 l\u2019amore degli sposi sia segno dell\u2019amore di Dio per il suo popolo e di Cristo per la sua Chiesa: \u00abun amore disposto a donarsi senza chiedere nulla in cambio\u00bb (Quarta formula, n.88).<\/p>\n

Infine, prima che la celebrazione continui come di consueto, il rituale propone la preghiera dei fedeli quale momento in cui la comunit\u00e0 cristiana intercede per gli sposi, e le litanie dei santi ai quali si chiede la loro intercessione ma anche l\u2019essere per gli sposi modelli di vita.<\/p>\n

Don Francesco Verzini<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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