{"id":55063,"date":"2019-08-05T20:54:53","date_gmt":"2019-08-05T18:54:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=55063"},"modified":"2019-08-05T20:54:53","modified_gmt":"2019-08-05T18:54:53","slug":"lettera-papa-sacerdoti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lettera-papa-sacerdoti\/","title":{"rendered":"Lettera del Papa ai sacerdoti: per essere preti \u201cin uscita\u201d"},"content":{"rendered":"
Dolore, gratitudine, coraggio, lode:\u00a0sono le quattro parole chiave della lettera che Papa Francesco<\/strong> ha scritto, il 4 agosto, ai sacerdoti, in occasione del 160\u00b0 anniversario della morte del santo Curato d\u2019Ars (4 agosto 1859), proposto da Pio XI come patrono di tutti i parroci del mondo. Il Pontefice si rivolge a ciascuno sacerdote che, in tante occasioni, \u201cin maniera inosservata e sacrificata, nella stanchezza o nella fatica, nella malattia o nella desolazione\u201d, assume \u201cla missione come un servizio a Dio e al suo popolo\u201d e, \u201cpur con tutte le difficolt\u00e0 del cammino\u201d, scrive \u201cle pagine pi\u00f9 belle della vita sacerdotale\u201d.<\/p>\n La prima parola \u00e8 legata allo scandalo degli abusi<\/strong>: \u201cNegli ultimi tempi abbiamo potuto sentire pi\u00f9 chiaramente il grido, spesso silenzioso e costretto al silenzio, dei nostri fratelli, vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali da parte di ministri ordinati. Indubbiamente, \u00e8 un tempo di sofferenza nella vita delle vittime che hanno subito diverse forme di abuso; anche per le loro famiglie e per tutto il popolo di Dio\u201d.<\/p>\n Per il Santo Padre, \u201csenza negare e misconoscere il danno causato da alcuni dei nostri fratelli, sarebbe ingiusto non riconoscere tanti sacerdoti che, in maniera costante e integra, offrono tutto ci\u00f2 che sono e hanno per il bene degli altri e portano avanti una paternit\u00e0 spirituale che sa piangere con coloro che piangono; sono innumerevoli i sacerdoti che fanno della loro vita un\u2019opera di misericordia in regioni o situazioni spesso inospitali, lontane o abbandonate anche a rischio della propria vita. Riconosco e vi ringrazio per il vostro coraggioso e costante esempio che, nei momenti di turbolenza, vergogna e dolore, ci mostra come voi continuate a mettervi in gioco con gioia per il Vangelo\u201d.<\/p>\n La seconda parola \u00e8 gratitudine:<\/strong> \u201cNei momenti di difficolt\u00e0, di fragilit\u00e0, cos\u00ec come in quelli di debolezza e in cui emergono i nostri limiti, quando la peggiore di tutte le tentazioni \u00e8 quella di restare a rimuginare la desolazione, spezzando lo sguardo, il giudizio e il cuore, in quei momenti \u00e8 importante \u2013 persino oserei dire cruciale \u2013 non solo non perdere la memoria piena di gratitudine per il passaggio del Signore nella nostra vita, la memoria del suo sguardo misericordioso che ci ha invitato a metterci in gioco per Lui e per il suo Popolo, ma avere anche il coraggio di metterla in pratica\u201d. Infatti,\u00a0\u201cla gratitudine \u00e8 sempre un\u2019\u2019arma potente\u2019.<\/p>\n Solo se siamo in grado di contemplare e ringraziare concretamente per tutti i gesti di amore, generosit\u00e0, solidariet\u00e0 e fiducia, cos\u00ec come di perdono, pazienza, sopportazione e compassione con cui siamo stati trattati, lasceremo che lo Spirito ci doni quell\u2019aria fresca in grado di rinnovare (e non rattoppare) la nostra vita e missione\u201d.<\/p>\n C\u2019\u00e8 poi il \u201ccoraggio\u201d:<\/strong> \u201cLa missione a cui siamo stati chiamati non implica di essere immuni dalla sofferenza, dal dolore e persino dall\u2019incomprensione; al contrario, ci chiede di affrontarli e assumerli per lasciare che il Signore li trasformi e ci configuri di pi\u00f9 a Lui\u201d.<\/p>\n Per Francesco, \u201cun buon \u2018test\u2019 per sapere come si trova il nostro cuore di pastore \u00e8 chiedersi come stiamo affrontando il dolore\u201d: \u201cMolte volte pu\u00f2 capitare di comportarsi come il levita o il sacerdote della parabola che si voltano dall\u2019altra parte e ignorano l\u2019uomo che giace a terra. Altri si avvicinano male, intellettualizzano rifugiandosi in luoghi comuni: \u2018la vita \u00e8 cos\u00ec\u2019, \u2018non si pu\u00f2 fare nulla\u2019, dando spazio al fatalismo e allo scoraggiamento; oppure si avvicinano con uno sguardo di preferenze selettive generando cos\u00ec solo isolamento ed esclusione\u201d.<\/p>\n Francesco cita \u201cun altro atteggiamento sottile e pericoloso che, come amava dire Bernanos, \u00e8 \u2018il pi\u00f9 prezioso degli elisir del demonio\u2019 e il pi\u00f9 dannoso per noi che vogliamo servire il Signore perch\u00e9 semina scoraggiamento, orfanezza e porta alla disperazione\u201d: \u201cDelusi dalla realt\u00e0, dalla Chiesa o da noi stessi, possiamo vivere la tentazione di aggrapparci ad una tristezza dolciastra, che i padri dell\u2019Oriente chiamavano accidia\u201d.<\/p>\n Il Papa propone il rimedio della preghiera, nella quale \u201csperimentiamo la nostra benedetta precariet\u00e0 che ci ricorda il nostro essere dei discepoli bisognosi dell\u2019aiuto del Signore\u201d. Per mantenere il \u201ccuore coraggioso\u201d \u00e8 \u201cnecessario non trascurare\u201d due \u201clegami costitutivi della nostra identit\u00e0: il primo, con Ges\u00f9\u201d, l\u2019altro \u201ccon il vostro popolo\u201d. <\/cite>\u201cNon isolatevi dalla vostra gente e dai presbiteri o dalle comunit\u00e0.<\/p>\n Ancora meno non rinchiudetevi in gruppi chiusi ed elitari. Questo, alla fine, soffoca e avvelena lo spirito\u201d, avverte il Pontefice, che ricorda:\u00a0\u201cUn ministro coraggioso \u00e8 un ministro sempre in uscita\u201d.<\/p>\n \u201c\u00c8 impossibile parlare di gratitudine e incoraggiamento senza contemplare Maria. Lei, donna dal cuore trafitto ci insegna la lode capace di aprire lo sguardo al futuro e restituire speranza al presente. Tutta la sua vita \u00e8 stata condensata nel suo canto di lode, che anche noi siamo invitati a cantare come promessa di pienezza\u201d.<\/p>\n \u00c8 l\u2019ultima indicazione offerta dal Santo Padre. \u201cSe qualche volta lo sguardo inizia a indurirsi, o sentiamo che la forza seducente dell\u2019apatia o della desolazione vuole mettere radici e impadronirsi del cuore; se il gusto di sentirci parte viva e integra del Popolo di Dio comincia a infastidirci e ci sentiamo spinti verso un atteggiamento elitario\u2026 non avere paura di contemplare Maria e intonare il suo canto di lode”.<\/cite><\/p>\n \u201cLasciamo che sia la gratitudine \u2013 l\u2019esortazione finale di Francesco \u2013 a suscitare la lode e ci incoraggi ancora una volta alla missione di ungere i nostri fratelli nella speranza. Ad essere uomini che testimoniano con la loro vita la compassione e la misericordia che solo Ges\u00f9 pu\u00f2 donarci\u201d.<\/cite><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Dolore, gratitudine, coraggio, lode:\u00a0sono le quattro parole chiave della lettera che Papa Francesco ha scritto, il 4 agosto, ai sacerdoti, in occasione del 160\u00b0 anniversario della morte del santo Curato d\u2019Ars (4 agosto 1859), proposto da Pio XI come patrono di tutti i parroci del mondo. 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