{"id":54951,"date":"2019-07-20T12:00:09","date_gmt":"2019-07-20T10:00:09","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54951"},"modified":"2019-07-18T17:27:57","modified_gmt":"2019-07-18T15:27:57","slug":"sbarco-luna-paolo-vi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sbarco-luna-paolo-vi\/","title":{"rendered":"Cinquant\u2019anni fa lo sbarco sulla Luna. Tra gli italiani incollati davanti al televisore, c\u2019era Paolo VI"},"content":{"rendered":"
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Si chiama Gary George, e nel lontano 1976 stava facendo uno<\/span> stage alla Nasa. Il giorno che trov\u00f2 uno stock di videocassette dal contenuto sconosciuto e le acquist\u00f2 di getto, senza avere l\u2019attrezzatura necessaria per visionarle, non avrebbe mai pensato di imbattersi in un tesoro. <\/span><\/p>\n

Tre delle cassette, infatti, riportavano la dicitura \u201cApollo 11 EVA\u201d, l\u2019indicazione ufficiale che la Nasa utilizzava per lo sbarco sulla Luna. \u201cConservale, potrebbero valere molto in futuro\u201d fu il consiglio del padre, il primo ad accorgersi di cosa suo figlio avesse per le mani.<\/span><\/p>\n

Lo stock, mille videocassette in tutto, George se lo \u00e8 aggiudicato per un totale di 218 dollari. Oggi uno di questi nastri potrebbe fargli guadagnare oltre 2 milioni di dollari. Questa \u00e8 la cifra stimata per l\u2019asta che si terr\u00e0 proprio il 20 luglio da Sotheby\u2019s, 50 anni dopo l\u2019allunaggio. <\/span><\/p>\n

Segno di quanto quel giorno d\u2019estate del 1969, anche nell\u2019Era in cui ci si prepara ad andare su Marte, sia ancora vivo nel ricordo di tutti: chi c\u2019era allora, si ricorda ancora cosa stesse facendo in quel preciso<\/span> momento.<\/span><\/p>\n

Paolo VI davanti alla tv<\/h2>\n

Circa 600 milioni di persone in tutto il mondo hanno seguito la diretta televisiva dell\u2019allunaggio. Oltre 20 milioni erano italiani. Tra loro, anche il Papa. Paolo VI si era recato verso le 22 di domenica 20 luglio alla Specola di Castel Gandolfo, dove aveva osservato la Luna attraverso il telescopio e ascoltato alcune informazioni scientifiche dall\u2019allora direttore dell\u2019osservatorio astronomico vaticano, padre O\u2019 Connell.<\/span><\/p>\n

Poi aveva seguito davanti al televisore le fasi dell\u2019atterraggio con il sostituto della segreteria di Stato, mons. Benelli.<\/span><\/p>\n

\u201c\u00c8 un piccolo passo per un uomo, ma un passo gigantesco per l\u2019umanit\u00e0\u201d, le parole pronunciate da Armstrong appena<\/span> scesa la scaletta del Lem e dopo aver posto il primo piede sul suolo lunare. <\/span><\/p>\n

Poi la passeggiata lunare di Armstrong e Aldrin (Collins era rimasto in orbita lunare) che lasciarono sulla Luna una targa commemorativa: \u201cQui uomini del pianeta Terra per la prima volta posarono il piede sulla Luna. Siamo venuti in pace per tutta l\u2019umanit\u00e0\u201d.<\/span><\/p>\n

Pochi minuti dopo l\u2019approdo del Lem, Papa Montini inviava ai protagonisti questo messaggio: \u201cOnore, saluto e benedizione a voi, conquistatori della Luna, pallida luce delle nostre<\/span> notti e dei nostri sogni! Portate ad essa, con la vostra viva presenza, la voce dello spirito, l\u2019inno a Dio, nostro Creatore e nostro<\/span> Padre\u201d.<\/span><\/p>\n

Ebbrezza e pace<\/h2>\n

Non fu l\u2019unico intervento del Pontefice per la storica impresa. La domenica precedente aveva invitato tutti i fedeli a pregare per gli astronauti dell\u2019Apollo 11, e domenica 20 luglio all\u2019 Angelus<\/em>, sempre da Castelgandolfo, aveva auspicato che la conquista dello spazio significasse anche un vero progresso per l\u2019umanit\u00e0 afflitta da guerre – tra le altre, allora, nel Vietnam – e della fame, sostenendo la necessit\u00e0 di non dimenticare, \u201cnell\u2019ebbrezza di questo giorno fatidico\u201d, il bisogno e il dovere che \u201cl\u2019uomo ha di dominare se stesso \u201c.<\/span><\/p>\n

Paolo VI avrebbe poi ricevuto in udienza Armstrong e i suoi due colleghi in visita a Roma – citt\u00e0 natale, tra l\u2019altro, di Collins – il 16 ottobre 1969. \u201cCon la pi\u00f9 grande gioia nel cuore diamo il benvenuto a voi, che superando le barriere dello spazio, avete messo piede su un altro mondo del creato\u201d suon\u00f2 il saluto del<\/span> Pontefice ai due astronauti,\u00a0<\/span>accompagnati dalle rispettive mogli e dai funzionari della Nasa.<\/p>\n

E ancora: \u201cL\u2019uomo ha la tendenza naturale ad esplorare l\u2019incognito, a conoscere il mistero; ma l\u2019uomo ha anche timore dell\u2019incognito. Il vostro coraggio ha superato questo timore e, con la vostra intrepida avventura, l\u2019uomo ha compiuto un altro passo verso una maggiore conoscenza dell\u2019universo: con le sue parole, signor Armostrong: un passo gigante per l\u2019umanit\u00e0\u201d.<\/p>\n

Gli astronauti regalarono al Papa la riproduzione della targa lasciata sulla Luna e il microfilm con i messaggi dello stesso Santo Padre e dei Capi di Stato, ugualmente lasciati sul suono lunare. Dopo l\u2019udienza Armstrong, Aldrin e Collins tennero una conferenza nell\u2019aula del Sinodo dei vescovi, la cui assemblea straordinaria si svolgeva proprio in quei giorni.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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In diretta, Francesco<\/h2>\n

Quasi cinquant\u2019anni dopo, Papa Francesco, nel 2017, si \u00e8 collegato in diretta video con gli astronauti della spedizione 5253, guidata da Paolo Nespoli. \u201cSiete un piccolo Palazzo di vetro\u201d,<\/span> le parole di Bergoglio in un colloquio a domande e risposte sulle questioni chiave dell\u2019umanit\u00e0: \u201cRappresentate tutta la famiglia umana nel grande progetto di ricerca che \u00e8 la stazione spaziale\u201d.<\/span><\/p>\n

\u201cLa cosmologia moderna – parole di Benedetto XVI agli astronomi di tutto il mondo \u2013 ci ha mostrato che n\u00e9 noi n\u00e9 la Terra su cui viviamo siamo il centro dell\u2019universo, composto da miliardi di galassie, ognuna delle quali con miriadi di stelle e pianeti\u201d.<\/span><\/p>\n

Se c\u2019\u00e8 un filo rosso che lega i Pontefici moderni nel contemplare con sguardo di fede l\u2019universo, \u00e8 il<\/span>mysterium lunae che i teologi antichi consideravano caratteristico \u201cnon solo dell\u2019identit\u00e0 della Chiesa, ma di ognuno di noi – come ha spiegato Papa Francesco nell\u2019udienza generale del 10 aprile scorso. – Questo \u00e8 il mistero della luna; amiamo anzitutto perch\u00e9 siamo stati amati, perdoniamo perch\u00e9 siamo stati perdonati. E se qualcuno non \u00e8 stato illuminato dalla luce del sole, diventa gelido come il terreno d\u2019inverno\u201d.<\/span><\/p>\n

La luna al Concilio<\/h2>\n

Giovanni Paolo II aveva usato la stessa immagine nell\u2019omelia della messa con cui ha concluso il Giubileo del 2000: \u201cNella teologia patristica si amava parlare della Chiesa come<\/span> mysterium lunae\u00a0<\/em>per sottolineare che essa, come la luna, non brilla di luce propria, ma riflette Cristo, il suo Sole\u201d. Il sole e la luna, Cristo e la Chiesa.<\/span><\/p>\n

Torna alla memoria il celeberrimo discorso \u201cdella luna\u201d pronunciato braccio da Giovanni XXIII all\u2019apertura del Concilio, in una piazza San Pietro irrorata dal chiarore del satellite: \u201cTornando a casa, date una carezza ai vostri bambini e dite: \u00e8 la carezza del Papa\u201d. La Luna, allora come oggi, continua a ispirarci. Nella fede come nella scienza.<\/span><\/p>\n

M. Michela Nicolais<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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