{"id":54795,"date":"2019-07-03T16:34:56","date_gmt":"2019-07-03T14:34:56","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54795"},"modified":"2019-07-03T16:34:56","modified_gmt":"2019-07-03T14:34:56","slug":"muri-popoli-cimitero-merna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/muri-popoli-cimitero-merna\/","title":{"rendered":"Muri tra popoli: la lezione del piccolo cimitero di Merna"},"content":{"rendered":"
di<\/span> Mauro Ungaro<\/strong> (*)<\/p>\n Senti riparlare di \u201cbarriere terrestri\u201d fra Italia e Slovenia ed il pensiero corre ad un piccolo cimitero\u00a0<\/span>alle porte di Gorizia nel paese ora sloveno<\/span> di Miren (Merna).<\/span><\/p>\n Nel 1947, il Trattato di Parigi stabil\u00ec che il confine fra l\u2019Italia e Jugoslavia tagliasse in diagonale proprio quel camposanto. Probabilmente chi discusse i termini dell\u2019articolo 3 del documento nemmeno si pose il problema a che cosa corrispondesse il rettangolo presente sulle mappe che la linea fra le quote 49 e 54 intersecava.<\/span><\/p>\n Fra le tombe, nel settembre successivo, i soldati americani<\/span> piantarono i cippi e posizionarono il filo spinato.<\/span><\/p>\n Un\u2019operazione condotta senza alcuna logica umana ma dettata unicamente dalla cecit\u00e0 dei potenti di turno, troppo presi dal proprio tornaconto ideologico immediato per poter ragionare profeticamente tenendo come obiettivo del proprio operare le esigenze e le attese dei popoli affidati alla loro responsabilit\u00e0.<\/span><\/p>\n E cos\u00ec il confine che divideva i vivi fece lo stesso anche con i morti.<\/span><\/p>\n Ci furono tombe tagliate letteralmente a met\u00e0 dalla calce bianca e dalla barriera che vi sorse sopra: parte di esse rimaneva sotto la sovranit\u00e0 di Roma e parte sotto quella di Belgrado. Chi risiedeva dalla parte \u201csbagliata\u201d rispetto a dove erano sepolti i propri cari ne poteva osservare la lapide solo da lontano, affidando al buon cuore degli ex compaesani o dei familiari – ora cittadini di un altro Stato – l\u2019apposizione di qualche segno di piet\u00e0.<\/span><\/p>\n Dovettero passare trent\u2019anni perch\u00e9 nel 1975 il Trattato di Osimo spostasse il confine in modo che tutto il cimitero ricadesse\u00a0<\/span>sotto la sovranit\u00e0 jugoslava: un anno prima, nel 1974, era stato levato dal suo interno il filo spinato.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n Oggi il cimitero di Merna\/Miren \u00e8 anche un luogo museale.<\/span><\/p>\n Il visitatore viene accolto dalla scritta<\/span> Spomni se name<\/em>, \u201cRicordati di me\u201d e da un cartello che ne attesta la dedica \u201ca coloro i quali soffrirono a causa del confine, a tutti quelli a cui questo funse da impedimento nel visitare le tombe, a quelli a cui il confine rappresent\u00f2 la strada verso lo sconosciuto e a tutte le persone che nell\u2019oltrepassare o nel proteggere il confine persero la speranza, la libert\u00e0 o addirittura la vita\u201d.<\/span><\/p>\n Una sequenza di mattonelle segna il tracciato dove correva il filo spinato: ognuna di esse ripete le parole<\/span> Spomni se name (accompagnate dalle due date significative del 1947 e 1974) ma si arresta dinanzi ad ogni sepoltura.<\/span><\/p>\n Un gesto delicato quasi a non voler turbare il riposo eterno in attesa della risurrezione di chi \u2013 da vivo e da morto \u2013 insieme a migliaia di uomini e donne di queste terre gi\u00e0 troppo ha dovuto soffrire nell\u2019ultimo secolo a causa dell\u2019egoismo e della violenza di altri uomini.<\/span><\/p>\n \u201cOggi, il contesto di crisi economica favorisce purtroppo l\u2019emergere di atteggiamenti di chiusura e di non accoglienza. In alcune parti del mondo sorgono muri e barriere. Sembra a volte che l\u2019opera silenziosa di molti uomini e donne che, in diversi modi, si prodigano per aiutare e assistere i profughi e i migranti sia oscurata dal rumore di altri che danno voce a un istintivo egoismo. <\/span><\/p>\n Ma la chiusura non \u00e8 una soluzione, anzi, finisce per favorire i traffici criminali. L\u2019unica via di soluzione \u00e8 quella della solidariet\u00e0. Solidariet\u00e0 con il migrante, solidariet\u00e0 con il forestiero\u2026\u201d (Papa Francesco, udienza generale del 26 ottobre 2016).<\/span> Spomni se name : perch\u00e9 non si ripeta pi\u00f9.<\/span><\/p>\n (*) direttore \u201cVoce isontina\u201d (Gorizia)<\/em><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Mauro Ungaro (*) Senti riparlare di \u201cbarriere terrestri\u201d fra Italia e Slovenia ed il pensiero corre ad un piccolo cimitero\u00a0alle porte di Gorizia nel paese ora sloveno di Miren (Merna). 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