Volutamente semplice il programma della Festa della Chiesa diocesana stabilita per domenica 29 ottobre. Nel pomeriggio, alle ore 16, clero e fedeli della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino si raccoglieranno nella basilica di S. Chiara per una breve pausa di preghiera; prender\u00e0 quindi forma la processione che attraverso via Sermei e via Dono Doni raggiunger\u00e0 la cattedrale di S. Rufino, dove si svolger\u00e0 la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo mons. Domenico Sorrentino. Proprio quest’ultimo ha cos\u00ec dichiarato: ‘Vorrei considerare la festa come una occasione di sintesi rispetto al cammino percorso e di slancio per l’impegno futuro. Si apre ufficialmente il nuovo anno pastorale dedicato alla Conversione. Avr\u00f2 la possibilit\u00e0 di avanzare alcune proposte meditate alla luce dell’ottavo centenario della conversione di Francesco di Assisi, inoltre sulla base della recente assemblea diocesana vivacizzata dalle riflessioni dei laboratori e sulla scorta di quanto ascoltato al convegno di Verona. Ribadir\u00f2 con fermezza che contemplazione e preghiera rappresentano le vie per una autentica Conversione’. Secondo il Vicario generale mons. Orlando Gori la ‘convocazione’ del vescovo ‘favorir\u00e0 l’unit\u00e0 della comunit\u00e0 diocesana nel rispetto delle molteplici articolazioni che in essa sono presenti e solleciter\u00e0 la missione pastorale di clero e laici sempre pi\u00f9 ardua in un contesto secolarizzato’. Il Priore del Capitolo don Oscar Battaglia si esprime per immagini: ‘Il corteo processionale richiama il cammino della Chiesa diocesana pellegrina verso la casa del Padre; un comune cammino stimola il dialogo, il rispetto reciproco, l’amicizia, l’affetto, rinsaldando la fede’. Il Vicario episcopale per la cultura mons. Vittorio Peri insiste sul concetto della ‘diocesanit\u00e0’: ‘La fede va vissuta in maniera comunitaria in una dimensione diocesana e parrocchiale per evitare derive individualistiche e parallelismi pastorali’. Il responsabile dell’Ufficio liturgico diocesano don Antonio Borgo evidenzia, accanto ad aspetti gi\u00e0 enunciati, il significato storico della festa: ‘Questa coincide con la Dedicazione (apertura al culto) della cattedrale sancita nel 1253 da Papa Innocenzo IV. Nell’anno della Conversione si avvertir\u00e0 pi\u00f9 forte in seno alla diocesi l’esigenza di tornare alle sorgenti attraverso l’adorazione, la Lectio Divina, la contemplazione dei misteri di Cristo (il Rosario)’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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