{"id":54728,"date":"2019-06-18T23:00:45","date_gmt":"2019-06-18T21:00:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54728"},"modified":"2019-06-18T23:00:45","modified_gmt":"2019-06-18T21:00:45","slug":"crisi-economica-istituzionale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/crisi-economica-istituzionale\/","title":{"rendered":"Come si esce dalla doppia crisi, quella economica e quella istituzionale?"},"content":{"rendered":"
Le vicende giudiziarie che hanno travolto la Giunta regionale e il partito di maggioranza vanno evidentemente consegnate al lavoro degli organi inquirenti. Il tema che invece andrebbe sollevato \u00e8 un altro: \u00e8 quello del futuro, della prospettiva di questa regione. <\/span><\/p>\n E ancora, di come si possano e si debbano affrontare le difficolt\u00e0 accumulate in questi anni. In altre parole, come si esce dalla doppia crisi, quella economica e quella istituzionale? Ci\u00f2 mentre le attenzioni si concentrano sulle vicende giudiziarie e quelle elettorali, evidentemente pi\u00f9 appetibili sul fronte del gossip e tanto apprezzato dai media. Il dibattito sui temi centrali quindi, ancora una volta, finisce fuori dai binari, lontano dalle azioni e dagli obiettivi necessari.<\/span><\/p>\n I temi centrali della nostra regione rimangono, anzi si inaspriscono: sono quelli del lavoro e della produzione, della tenuta di un welfare di qualit\u00e0 e di solide relazioni sociali e umane. Il lavoro, e soprattutto la sua mancanza, \u00e8 la causa del declino demografico, della fuga dei giovani, dello spopolamento del territorio: questioni aperte che pesano drammaticamente sul presente e soprattutto sul futuro dell\u2019Umbria. <\/span><\/p>\n La crisi istituzionale (al saldo dei pruriti, delle vendette, del gossip) alla fine comporta il blocco delle attivit\u00e0 politico-istituzionali e amministrative. Questo accade proprio mentre si era vicini a un accordo che, con grande fatica, avrebbe tentato di cambiare passo e di mettere al centro del dibattito le priorit\u00e0 per avviare una possibile svolta.<\/span><\/p>\n Consegnare questa opportunit\u00e0 alla crisi e alla propaganda elettorale significa perdere un\u2019occasione e regalare alla crisi e ai suoi attori la possibilit\u00e0 di continuare a non fare nulla. La crisi politico-istituzionale, di fatto, bloccher\u00e0 ogni iniziativa per dare qualche risposta alle emergenze regionali, nella costruzione di quella prospettiva che tende a un progetto di possibile cambiamento. <\/span><\/p>\n Se a tutto ci\u00f2 sommiamo l\u2019inasprirsi della recessione economica, mutuata dall\u2019Europa, le condizioni non potranno che peggiorare e le conseguenze saranno ancora pi\u00f9 pesanti di quelle attuali.<\/span><\/p>\n Con rammarico, non ci resta che constatare come ancora una volta si sia persa l\u2019occasione per cercare di tentare una svolta, una discontinuit\u00e0, evidenziando quanto sia difficile uscire da un sistema consolidato di gestione e di pensiero, che rende la nostra regione particolarmente refrattaria al cambiamento. <\/span><\/p>\n Le motivazioni di certi ostinati comportamenti troveranno sicuramente innumerevoli motivazioni e giustificazioni, ma non colmeranno la distanza dalla gente che, ancora una volta, si sentir\u00e0 tradita, attendendo invano l\u2019attenzione della politica, che prosegue \u201cadelante ma sin juicio\u201d, sorda ad ogni richiamo. <\/span><\/p>\n Cos\u00ec, di delusione in delusione, la politica e chi la rappresenta nelle varie istanze perde sempre<\/span> di pi\u00f9 il contatto con il popolo responsabile, per ingrossare le fila di quello deluso, rabbioso,vendicativo, finendo con l\u2019alimentare la politica peggiore e i miasmi pi\u00f9 profondi della nostranatura, rianimando sentimenti\u00a0<\/span>razzisti, violenti, intolleranti. <\/span><\/p>\n Tale scenario non potr\u00e0 che determinare un peggioramento generalizzato delle condizioni, in particolare di quelle economiche che costringeranno politica e produzione a reagire all\u2019inasprimento della recessione allentando i meccanismi di controllo, delle relazioni sociali e della contrattazione. Un rischio questo gi\u00e0 abbastanza evidente nella modifica peggiorativa della legge sugli appalti, nelle ridotte risorse all\u2019Inail, nel reddito minimo per legge, nella crescita del<\/span> dumping contrattuale, nei tagli alla scuola.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n In sostanza, una situazione che preannuncia uno scenario di maggiore precariet\u00e0, meno tutele e diritti, meno sicurezza sul lavoro. Il ritorno a politiche di emergenza riaprir\u00e0 la questione della legalit\u00e0 e delle pratiche \u201ctolleranti\u201d con cui si affronteranno, nella quotidianit\u00e0, le relazioni, le transazioni economiche e il mercato del lavoro. <\/span><\/p>\n Mentre il lavoro, la produzione con il welfare e relazioni sociali sono uscite dal dibattito politico, l\u2019inasprirsi della recessione giustificher\u00e0 pratiche – per affrontare quell\u2019emergenza – che penalizzeranno lavoratori e cittadini, gi\u00e0 fortemente provati. La doppia crisi economicosociale e politico-istituzionale rischier\u00e0 di aggravare le condizioni dell\u2019Umbria, gi\u00e0 stabilmente collocata dall\u2019Ocse tra le regioni del Sud. <\/span><\/p>\n Tutto questo mentre il divario con le persone si allarga, l\u2019emergenza aumenta e lo scenario non offre una bella prospettiva, nonostante i mutamenti elettorali, che non potranno risolvere i problemi e i ritardi accumulati.<\/span><\/p>\n A questo punto non ci rester\u00e0 che appellarci a un mondo libero e responsabile che pur esiste nel lavoro, nel sociale, nell\u2019ambientalismo, nella produzione. Ambiti, questi, da sollecitare e mettere in positiva connessione. <\/span><\/p>\n Vanno dunque create le condizioni perch\u00e9 queste forze diventino generative e capaci di ridare speranza, progettualit\u00e0 e impegno a un processo che altrimenti rischierebbe di essere inarrestabile, costruendo rapidamente luoghi di confronto e contaminazione capaci di elaborare proposte concrete per affrontare il futuro a cominciare dal confronto elettorale regionale<\/strong>. <\/span><\/p>\n Si tratta di ridare un ruolo alla politica nel costruire una societ\u00e0 inclusiva, sostenibile e solidale: un progetto di comunit\u00e0 aperta basata su credibilit\u00e0, partecipazione, trasparenza e valori condivisi.<\/span><\/p>\n Cos\u00ec proveremo a metterci definitivamente alle spalle un triste finale di partita, che ci porta a riflettere e considerare che \u201cci\u00f2 che non si rigenera, alla fine degenera\u201d.<\/span><\/p>\n Ulderico Sbarra Le vicende giudiziarie che hanno travolto la Giunta regionale e il partito di maggioranza vanno evidentemente consegnate al lavoro degli organi inquirenti. Il tema che invece andrebbe sollevato \u00e8 un altro: \u00e8 quello del futuro, della prospettiva di questa regione. 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\n<\/strong>segretario regionale Cisl Umbria<\/em><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"