{"id":54722,"date":"2019-06-15T10:32:47","date_gmt":"2019-06-15T08:32:47","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54722"},"modified":"2019-06-18T22:39:45","modified_gmt":"2019-06-18T20:39:45","slug":"predicatori-pastori-celebranti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/predicatori-pastori-celebranti\/","title":{"rendered":"Predicatori, pastori e celebranti"},"content":{"rendered":"
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Se anche il diacono viene \u201cordinato\u201d, allora \u00e8 \u201csacerdote\u201d pure lui? E se si dice che Cristo \u00e8 l\u2019unico eterno sacerdote, perch\u00e9 si continua a consacrarne altri?<\/strong><\/em><\/p>\n

Il sacerdozio ministeriale \u00e8 ordinato al sacerdozio comune dei fedeli; \u00e8 un servizio in seno alla Chiesa fin dall\u2019antichit\u00e0, ed entrambi scaturiscono dall\u2019unico sacerdozio di Cristo, sommo ed eterno sacerdote. Questa \u00e8 la chiave di lettura per comprendere il sacramento dell\u2019Ordine. <\/span><\/p>\n

Facciamo comunque una scelta di campo per continuare la nostra riflessione, scegliendo il rito di ordinazione dei presbiteri, pur nella consapevolezza che \u201cla dottrina cattolica, espressa nella liturgia, nel magistero e nella pratica costante della Chiesa, riconosce che esistono due gradi di partecipazione ministeriale al sacerdozio di Cristo: l\u2019episcopato e il presbiterato. <\/span><\/p>\n

Il diaconato \u00e8 finalizzato al loro aiuto e al loro servizio. Per questo il termine<\/span> sacerdos<\/em> – sacerdote – designa, nell\u2019uso attuale, i vescovi e i presbiteri, ma non i diaconi. Tuttavia, la dottrina cattolica insegna che i gradi di partecipazione sacerdotale (episcopato e presbiterato) e il grado di servizio (diaconato) sono tutti e tre conferiti da un atto sacramentale chiamato \u2018ordinazione\u2019, cio\u00e8 dal sacramento dell\u2019Ordine\u201d (<\/span>Catechismo della Chiesa cattolica<\/em>, n. 1554). <\/span><\/p>\n

A mo\u2019 di introduzione<\/span> al rito partiamo dalla traccia di omelia contenuta nel<\/span>Rituale , che riprende l\u2019insegnamento del Concilio Vaticano II a cominciare dalla costituzione<\/span> Lumen gentium<\/em>, perch\u00e9 in essa vengono\u00a0<\/span>indicate al popolo di Dio le funzioni del presbitero, e all\u2019ordinando lo spirito con il quale dovr\u00e0 compierle.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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La riflessione parte da Ges\u00f9 sommo sacerdote, per il quale e nel quale tutto il popolo di Dio \u00e8 costituito popolo sacerdotale. All\u2019interno di esso, come un tempo con i discepoli, il Signore sceglie alcuni nella Chiesa per compiere l\u2019ufficio sacerdotale a favore di tutti. <\/span><\/p>\n

Scelse un tempo gli apostoli e poi i vescovi, come loro successori, per poi associare a quest\u2019ultimi dei collaboratori, i presbiteri, a servizio del popolo di Dio per edificare \u201cil corpo di Cristo, che \u00e8 la Chiesa, in popolo di Dio \u00e8 tempio santo dello Spirito\u201d (<\/span>Ordinazione dei presbiteri<\/em>, p. 90). <\/span><\/p>\n

Attraverso l\u2019ordinazione, questi uomini scelti tra il popolo di Dio sono configurati a Cristo sacerdote, pastore e maestro, e dal Cristo traggono il senso del loro ministero, lo spirito con il quale compierlo, la forza di poterlo compiere.<\/span><\/p>\n

Configurati a Cristo, dunque, e in comunione al vescovo, i presbiteri \u201csaranno predicatori del Vangelo, pastori del popolo di Dio, e presiederanno le azioni di culto\u201d (p. 91) con la consapevolezza di essere stati scelti tra il popolo a favore di esso, esercitando il proprio ministero in \u201cletizia e carit\u00e0 sincera\u201d avendo sempre di fronte agli occhi \u201cl\u2019esempio del Buon Pastore, che non \u00e8 venuto per essere servito, ma per servire, e per cercare e salvare ci\u00f2 che era perduto\u201d.<\/span><\/p>\n

Don Francesco Verzini<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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